Bond corporate: nel settore bancario tre aree da tenere sott’occhio

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I crolli di SVB e Credit Suisse hanno portato i titoli finanziari europei a sottoperformare rispetto ad altri settori dell’universo investment grade per paura di ripercussioni ben più pesante di quelle che effettivamente il sistema bancario si è trovato davanti. Secondo T. Rowe Price le banche europee offrono molte opportunità, vediamole

Nonostante il settore bancario europeo rimanga solido dal punto di vista dei fondamentali, i titoli finanziari europei hanno sottoperformato altri settori dell’universo dell’investment grande, a causa della paura che ha convinto molti investitori a seguito del crollo di Silicon Valley Bank e del salvataggio in extremis di Credit Suisse.

Il settore bancario si è invece dimostrato solido dal punto di vista dei fondamentali e valutazioni più basse possono tradursi, a detta di T. Rowe Price, in maggiori opportunità per gli investitori.

Banche europee vs banche Usa: più diverse di quanto si pensa

L’Unione Europea ha una struttura diversa da quella degli Stati Uniti. “L’Europa è un insieme di mercati bancari diversi e all’interno di ciascuno di essi tendono a dominare i campioni nazionali, mentre le banche regionali statunitensi tendono a concentrarsi maggiormente su un particolare settore”, sottolinea David Stanley, gestore presso la divisione Fixed Income di T. Rowe Price e responsabile della selezione delle obbligazioni corporate europee. Inoltre, è fondamentale ricordare che la regolamentazione che fa da cardine al settore bancario dell’Unione Europea è ben più severa rispetto a quello delle banche regionali statunitensi. Mentre negli Stati Uniti solo le sei maggiori banche devono avere una riserva di liquidità in grado di coprire i deflussi dei depositi e vi è un sistema di assicurazione sui depositi solo fino a un ammontare massimo di 250 mila dollari, in Europa è un requisito comune per tutte le banche.

Come ulteriore protezione, le banche europee non possono, per normativa, esporsi eccessivamente agli investimenti detenuti fino a scadenza, perché questi sono valutati al mercato e il loro impatto sul capitale derivante dalle variazioni di valore è limitato.

Opportunità in Europa

Per i prossimi mesi, le aspettative di T. Rowe Price per i prodotti finanziari rispetto al resto del mercato sono favorevoli: “Le banche hanno concentrato le emissioni all’inizio dell’anno e questo, unito alla probabilità che i portafogli di prestiti crescano più lentamente a causa della recessione economica, significa che le banche avranno meno bisogno di raccogliere nuovo debito nella seconda metà del 2023”, spiega Stanley.

Ma dove si annidano le opportunità migliori? L’esperto di T. Rowe Price seleziona tre aree da tenere particolarmente sott’occhio:

  • Islanda, dove le banche hanno posizioni ben solide in termine di capitale e liquidità, aiutate anche dalla solida crescita economica del Paese grazie alla ripresa del turismo;

  • Spagna, il sistema bancario spagnolo è altamente concentrato e dovrebbe beneficiare di un’ampia quota di mutui immobiliari a tasso variabile. Le nuove emissioni hanno offerto rendimenti interessanti, non per ultimo i nuovi bond AT1 inseriti sul mercato da Bbva;

  • In un contesto di aumento dei tassi, come quello in cui ci troviamo ora, non importa la regione a cui si guarda, le compagnie assicurative risultano un beneficiario netto. Queste rappresentano un’opportunità più difensiva per generare un buon rendimento.

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