Il 2022 potrebbe essere l’anno in cui iniziare a convivere con l’idea di un’inflazione più strutturale e di una volatilità di mercato in aumento, all’interno di un contesto caratterizzato da una nuova convivenza con la pandemia e da politiche monetarie meno a supporto delle economie.
In altre parole, ci troviamo all’interno di una fase di transizione a 360°, che interesserà persone, politiche e ambiente. Nessuno è escluso.
Transizione monetaria
Viviamo una situazione che non ha precedenti: “Per superare l’attuale fase di transizione si rende necessario un mix di interventi, capace di togliere il piede dall’acceleratore della liquidità, senza però compromettere troppo la crescita” ha commentato Luca Giorgi, Head of iShares & Wealth di BlackRock Italia durante l’evento BlackRock Frequency 2022.
“Dobbiamo imparare a convivere con un più alto livello dei prezzi. Ci aspettiamo che l’inflazione sarà persistente e che si stabilizzi al di sopra dei livelli pre-Covid.
Transizione sostenibile
Un altro importante trend da considerare nel processo di transizione è quello legato alla sostenibilità: “Il pivot della sostenibilità, la transizione net zero, è di per sé un trend inflattivo, perché spinge a rialzo il costo della produzione”.
Il passaggio a un’economia più sostenibile è da intendersi come un modo per riordinare l’offerta e la domanda, grazie all’impiego di nuova tecnologia: “Per le complessità che porta con sé, la transizione sostenibile implica una allocazione di lungo periodo” sottolinea Giorgi: “Più tale transizione sarà ordinata, meno saranno le incognite che ne emergeranno”.
Per far sì che ciò accada “è però necessaria una guidance cristallina da parte dei governi, che non possono abdicare a questa responsabilità dandola in mano ai mercati finanziari”.
Valutazioni troppo care?
Guardando al mercato più in generale, “non pensiamo di trovarci oggi alla fine del ciclo economico: siamo entrati in una fase più volatile, passibile di correzioni, ma ancora con una direzione di marcia volta alla crescita”.
È però importante concentrarsi non solo sul tema ciclico, ma su quello delle valutazioni.
Secondo i dati Bloomberg, Bank of America aggiornati al 31 dicembre 2021, il mondo obbligazionario dei mercati sviluppati risulta essere al momento piuttosto ‘caro’ rispetto al valore mediano storico (calcolato a partire dal 1998) sia nella parte governativa, che di alta qualità (investment grade), che ad alto rendimento (high yield). In altre parole, il premio al rischio di tali asset (ovvero il livello di rischio che si è disposti a correre per un’attività rispetto a una priva di rischio) risulta essere al di sopra della remunerazione mediana offerta storicamente da quella classe di attivo. Il debito emergente tratta invece a valutazioni più o meno allineate con il suo valore storico, così come i mercati azionari emergenti e sviluppati.
Portafogli 2022: focus on…
Resta importante la selezione: “All’interno dei mercati azionari, propendiamo per una giusta ponderazione tra temi secolari e temi ciclici, sia per quanto riguarda la composizione geografica che settoriale”. Per la parte settoriale, inoltre, “continuiamo ad essere positivi sui temi della crescita, come tecnologia e healthcare, ma anche su temi prociclici come finanziari, materiali di base e società a piccola capitalizzazione”. Ancora, “dal punto di vista geografico, preferiamo combinare l’esposizione agli Stati Uniti con un’esposizione prociclica a Giappone, Eurozona e Cina”. Infine, tra le asset class obbligazionarie “qualche opportunità in più si può trovare nel debito emergente e nell’obbligazionario cinese, sia governativo che di alta qualità (fattore di diversificazione del portafoglio), ma anche dal credito di minore qualità che ha sofferto la stretta della regolamentazione e del credito nel 2021.
“La storia ci dice che una fase di transizione tipicamente si accompagna ad un aumento della volatilità, che è quello a cui stiamo assistendo”. Ogni nuovo percorso porta però con sé nuove opportunità.
Le opinioni e/o prospettive espresse rappresentano una valutazione del contesto di mercato in un momento specifico e non sono da intendersi come una previsione di eventi futuri o una garanzia di risultati futuri. Non è possibile garantire che le previsioni si realizzino. I riferimenti a specifici investimenti hanno mero scopo illustrativo, non sono da intendersi come raccomandazioni all’acquisto o alla vendita di alcuno strumento finanziario.