Assicurazioni italiane, luce in fondo al tunnel: il 2024 sarà in ripresa

5 MIN

Fra il 2020 e il 2022 la redditività delle compagnie è scesa di oltre 10 punti, ma secondo Dbrs ci sono le premesse per il recupero

Per le assicurazioni il 2023 è stato un anno insolitamente ricco di colpi di scena e turbolenze. Nell’ultimo anno, infatti gli affari delle compagnie italiane sono stati decisamente meno redditizi rispetto al recente passato. L’anno prossimo, tuttavia, potrebbe segnare un’inversione di tendenza e posizionare bene le azioni delle compagnie assicurative, rimaste molto indietro rispetto all’andamento generale di Piazza Affari nel 2023. Da inizio anno al 29 novembre, l’indice settoriale Ftse Italia Insurance ha guadagnato l’11,9%, quasi la metà rispetto all’indice di riferimento Ftse Mib (21,6%)

Secondo l’agenzia di rating Dbrs Morningstar, tuttavia, “la performance positiva dei prodotti vita tradizionali” come le ramo I “dovrebbe guidare la ripresa dei premi assicurativi vita totali in Italia nel 2024“, si legge in un rapporto del 29 novembre. 

Rialzi dei tassi e inflazione hanno remato contro 

Le avvisaglie dell’impasse, per il settore, si erano già sentite nel 2022. L’anno scorso la redditività delle compagnie assicurative italiane aveva realizzato un return on equity (Roe) del 3,3%, in forte calo rispetto al 9,9% e al 13,5% registrati rispettivamente nel 2021 e nel 2020. All’origine di questo deterioramento c’è ramo vita, che nel 2022 aveva mostrato una perdita netta da 0,4 miliardi, contro il profitto da 4,3 dell’anno precedente. 

Cosa sia successo nell’ultimo anno è stato descritto molte volte: l’aumento dei rendimenti guidato dalle politiche restrittive della Bce hanno creato un forte divario tra le prospettive di guadagno sull’obbligazionario a lungo termine e quelle offerte dalle polizze vita di ramo I – che sono state riscattate come mai era avvenuto almeno dal 2007.

Il rapporto tra il volume dei riscatti e le riserve è passato dal 4,7% del terzo trimestre del 2022 a 7,8% attuale: un picco anomalo rispetto agli anni precedenti. Secondo Dbrs, tuttavia, “i riscatti probabilmente torneranno su livelli più normalizzati nel 2024 mentre le politiche monetarie si stabilizzeranno e tanto le compagnie quanto gli assicurati avranno assorbito lo choc dei tassi d’interesse in aumento”

Un possibile segnale di miglioramento è arrivato dal Rapporto sulla Stabilità Finanziaria della Banca d’Italia, secondo il quale la redditività (Roe) del settore assicurativo italiano è tornato a migliorare nel primo semestre del 2023, benché il Roe del segmento vita sia rimasto negativo “a causa della persistente riduzione dei premi”.

Assicurazioni, schiarite in arrivo

“La performance del settore, che ha subito una significativa battuta d’arresto nel 2022, dovrebbe migliorare nel breve-medio termine, in quanto sia le compagnie che gli assicurati hanno imparato a destreggiarsi in un contesto di tassi d’interesse più elevati, mentre le pressioni inflazionistiche sono diminuite”, ha affermato Dbrs, oltre al rientro dei riscatti si prevede anche che “il segmento danni continuerà a beneficiare delle iniziative di riprezzamento attuate quest’anno e della maggiore penetrazione nel mercato dei segmenti assicurativi non auto”.

 

Nel frattempo, le perdite non realizzate sul portafoglio dei titoli, colpiti dall’aumento dei tassi, hanno iniziato a ridursi: nel dicembre 2022, il saldo netto tra guadagni e perdite non realizzate ammontava a -52 miliardi di euro, ridottosi a -45 miliardi di euro nel terzo trimestre del 2023.

 

Per tutte queste ragioni, “si prevede che la performance del mercato assicurativo italiano continuerà a migliorare nel 2024, sostenuta dalla crescita dei premi delle polizze vita tradizionali e dalla crescita costante nel segmento danni”.

 

A livello europeo, il settore assicurativo è assieme alla tecnologia quello più promettente secondo i gestori di fondi d’investimento. Stando alla più recente rilevazione dei fund manager realizzata da Bank of America, inoltre, il possesso di titoli assicurativi da parte dei gestori europei è attualmente quello che più si discosta in positivo (di circa due deviazioni standard) rispetto all’esposizione storica verso il settore.

Gli articoli pubblicati sono stati realizzati da giornalisti e contributors di We Wealth e vengono forniti a Poste Premium a scopo informativo.


LEAD – APPROFONDIMENTO

header { min-height: 50px!important; }
@media (max-width: 640px)
header {
min-height: 10px!important;
}


.article-enterprise-link {
visibility: hidden;
border-bottom: none!important;
}
.article-paragraph a {
border-bottom: none!important;
}

Fai rendere di più la tua liquidità e il tuo patrimonio. Un’opportunità unica e utile ti aspetta gratuitamente.

Compila il form qui sotto, ti colleghiamo con un consulente, per i tuoi obiettivi specifici.

Articoli correlati

Articoli più letti

Ultime pubblicazioni

Magazine
Magazine N. 67 – aprile 2024
Magazine 66 – marzo 2024
Guide
Design

Collezionare la nuova arte fra due millenni

INVESTIRE IN BOND CON GLI ETF

I bond sono tornati: per anni la generazione di income e la diversificazione del rischio erano state erose dal prolungat...

Dossier
Più dati (e tech) al servizio del wealth
Il Trust in Italia