In un contesto di decelerazione globale come quello in atto, “ci saranno aziende che continueranno ad andare bene e a crescere, ma saranno sempre meno. È dunque fondamentale adottare un approccio selettivo sul mercato, facendo una selezione dei singoli titoli”. Così Keith Ney, Fund manager di Carmignac. Dopo la ripresa economica globale, i Paesi hanno iniziato un lento percorso di decelerazione, anche se si trovano in fasi diverse del ciclo economico. Procediamo con una rapida disamina geografica.
Tra Europa, Usa e Cina: la gestione del fondo Carmignac Patrimoine
Attualmente, in ambito europeo, politica fiscale e politica monetaria lavorano insieme per sostenere la ripresa economica europea. “Il Next Generation Eu permetterà di spendere il 5,5% del Prodotto interno lordo (Pil) nei prossimi anni nell’investimento infrastrutturale, nella ricerca e in modo sostenibile” afferma Ney. Inoltre, considerando che i titoli di stato tedeschi presentano rendimenti negativi, “è inevitabile che sempre più capitali andranno a essere investiti nel comparto azionario” spiega l’esperto. “Con la politica di bilancio che sostiene la crescita e la politica monetaria che supporta le valutazioni, i titoli growth saranno i driver più importanti nei nostri fondi”.
Per quel che concerne gli Stati Uniti, è necessario capire “fino a che punto andrà avanti il surriscaldamento che vive l’economia americana e fino a quando gli Stati Uniti supporteranno le generose politiche di stimolo fiscale” spiega Rose Ouahba, Head of Fixed Income di Carmignac. “Riteniamo che lo stimolo alla domanda proseguirà”, così come una crescita a stelle e strisce “al di là del potenziale. Bisognerà dunque prestare attenzione al rischio di inflazione” aggiunge Ouahba. Al momento si assiste a una sottovalutazione dell’euro-dollaro per via della forza che interessa il biglietto verde, e per questo gli esperti preferiscono non intervenire nel debito locale dei paesi emergenti.
Infine, sul fronte asiatico, “la Cina è l’economia che cresce più velocemente di tutte e, dunque, bisogna avere una partecipazione su questo mercato come investitori, pur restando altamente selettivi” commenta David Older, Head of Equities di Carmignac. A supporto del trend futuro cinese, l’obiettivo di Pechino di promuovere la cosiddetta ‘common prosperity’ della regione. Nonostante la stretta regolamentare che di recente ha interessato i settori più in voga dell’economia del Dragone, la Cina rimane un mercato interessante, che offre numerose alternative nel comparto dell’e-commerce, della tecnologia e dell’assistenza sanitaria. Opportunità selettive anche legate alla borsa di Hong Kong.
Le combinazioni nel Carmignac Patrimoine
In un contesto complesso come quello in cui stiamo vivendo “è importante adottare una posizione equilibrata e una gestione flessibile all’interno del portafoglio” chiarisce Ouahba. Il fondo Carmignac Patrimoine combina tutti questi aspetti in un’unica strategia. “Cerchiamo di capire quale sia la gerarchia di driver di performance, quindi i migliori rendimenti al netto dei rischi. La Cina è ben posizionata, i titoli europei sono molto interessanti, ma la base del portafoglio resta ancorata agli Stati Uniti. In quest’ultimo mercato restiamo però molto prudenti riguardo al rischio di inflazione e manteniamo sempre un approccio molto selettivo” conclude Ouahba.