Alla domanda sul ruolo giocato oggi dal comparto obbligazionario all’interno di un portafoglio, gli esperti di Capital Group sottolineano come siano da sempre quattro le funzioni che non vengono meno anche durante fasi di particolare incertezza.
Nel dettaglio, il comparto obbligazionario offre protezione dall’inflazione tramite l’impiego di strumenti inflation-linked; contribuisce alla produzione di reddito generando income; permette la diversificazione di portafoglio rispetto al comparto azionario (con un’efficacia che va da settore a settore in base al livello di correlazione tra azioni e bond del medesimo settore); infine, aiuta a conservare il capitale in portafoglio.
Obbligazionario come stabilizzatore di portafoglio
Obiettivi, questi, rimasti sempre invariati negli anni. “Dalle nostre ricerche è emerso come, negli ultimi 30-40 anni, ci siano state diverse fasi di aumento dei tassi. Pensiamo agli anni ’90 e all’inizio del periodo 2010-12, quando si sono registrati piccoli aumenti di tassi.
In tale ottica, si guardi ad esempio al comparto delle obbligazioni core (come ad esempio il Treasury americano) con un orizzonte a due anni: nei due anni successivi all’aumento dei tassi di interesse, il decennale del Tesoro non ha mai fatto male, ma ha sempre avuto ritorni positivi. Non mi farei quindi spaventare troppo da aumento dei tassi, ma cercherei di rimanere concentrato sugli obiettivi di investimento dell’investitore”.
E concludendo: “se l’obiettivo è quello di far crescere il capitale a 10 o più, l’azionario resta la principale chiave”, con l’obbligazionario che può fungere da stabilizzatore di portafoglio come da sempre storicamente fa.