E non è tutto, guardando al turismo, “il 70% dei beni culturali storici mondiali è nel nostro Paese oltre a una posizione e a una conformazione geografica unica (clima, spiagge, campagne, colline, montagne) che farà raddoppiare le visite di stranieri in futuro. Tutto questo a beneficio del nostro tessuto economico, fatto principalmente da piccole e medie imprese, alcune ancora a conduzione familiare e molte altre palesemente sottodimensionate”.
Altro aspetto fondamentale per le nostre riflessioni è che “il nostro bel paese è composto da circa 60 milioni di abitanti e vanta un altro record: è la nazione che risparmia di più al mondo (60 milioni di persone hanno, infatti, 4.500 miliardi di risparmi in strumenti finanziari, di cui purtroppo il 30% sui conti correnti)”.
Unendo tutte queste informazioni appare lampante quale deve essere il nostro vero ruolo di consulenti finanziari italiani. E dobbiamo essere orgogliosi di esserlo! Noi dobbiamo diventare il veicolo di trasmissione dei risparmi degli italiani verso aziende italiane, per accelerare il processo di sviluppo sopra rappresentato, senza andare ad arricchire aziende straniere che a malapena conosciamo. Molto spesso ci facciamo trascinare da rendimenti precedenti o da ottimi sales manager di Sgr estere o anche italiane che per lanciare nuove iniziative o uscire dalla monotonia propongono prodotti che portano lontano i risparmi dei nostri clienti. Dovremmo invece parlare con i veri gestori o affidarci a loro se ben conosciuti dedicando una percentuale dei risparmi dei nostri clienti alle piccole e medie imprese italiane, magari diminuendo quella costosa quota di miliardi sui famigerati conti correnti.
Oggi, grazie ad alcune società del nostro settore molto lungimiranti, abbiamo già la possibilità di drenare risparmi da chi li ha e la possibilità di allocarli a chi ne ha bisogno per crescere. Operando in tal senso saremo i protagonisti di uno sviluppo della nostra economia senza precedenti: pensiamo a cosa potrebbe fare il solo 10% dei risparmi che sono oggi sui conti correnti (150 miliardi) immesso nelle nostre aziende sotto forma di private debt o private equity. A quante manovre finanziarie equivarrebbe? Aiuterebbe anche a far diminuire il cuneo fiscale?
Quando facciamo la raccolta differenziata ci sentiamo bene perché sappiamo che il nostro sacchetto di plastica, buttato nel posto giusto, aiuta a salvare il mondo. Nello stesso modo, anche il singolo milione di tutto il portafoglio clienti che gestiamo deve avere lo stesso valore: il valore sociale di contribuire allo sviluppo della nostra nazione e dare valide soluzioni di investimento ai nostri clienti. Anche questa è educazione e cultura finanziaria.