Rata (piccola e breve) è bello. La pensano così i milioni di italiani sempre più affezionati alla modalità di acquisto buy now, pay later (BNPL). Questo tipo di pagamento frazionato (split payment) ha registrato una crescita esponenziale nell’ultimo biennio. Se ne è parlato durante la presentazione del 20° rapporto prodotto dall’Osservatorio Carte di Credito e Digital Payments di Assofin, Ipsos e Nomisma con Crif.
Il successo delle rate digitali in tutte le fasce d’età
Favorita dal recepimento a livello nazionale della direttiva PSD2, il BNPL sta registrando tassi di crescita esponenziali rispetto al credito finalizzato tradizionale. I motivi sono: rate contenute, facilità e velocità di accesso. Sempre più carte (orami il 50%) prevedono flessibilità nel rimborso della spesa, implementando la funzione instalment, che spinge i consumatori verso l’utilizzo delle carte di credito che offrono questo servizio (+11%). Le famiglie sembrano utilizzare questa possibilità di saldo della spesa soprattutto per l’elettronica. La rateizzazione consentita dai pagamenti digitali risulta essere il secondo driver di spesa per i millennial, dopo il costo. Di tutte le transazioni effettuate online nei primi sei mesi del 2022, il 24% sono state concluse servendosi della funzionalità rateale. Fra i decisori di spesa “giovani” (centennial e millennial) risulta raddoppiata la quota degli interessati alle soluzioni BNPL.
A sorprendere però è l’entusiasmo della fascia generazionale dei baby boomer (i nati prima del 1965), segmento incuriosito e attratto dalle nuove modalità di pagamento, con una letterale esplosione nell’utilizzo della funzione buy now, pay later: +75%.
I principali operatori buy now, pay later
Nel 2021 nell’Europa nordoccidentale e in Italia si trovano i seguenti operatori BNPL: PayPal, Scalapay, Clearpay, Klarna, Splittypay, Soisy, Oney, PagoDil, AppPago, Pagolight. Per gli offerenti il BNPL non è solo uno strumento di pagamento, ma anche di marketing, utile ad ampliare la propria base clienti, incrementandone magari il ticket medio. Per il cliente finale si tratta invece di una soluzione abilitante. Il rischio di sofferenza per le carte rateali resta contenuto, del 6,5% a maggio 2022 contro l’1,1% delle carte a saldo (le carte di credito tradizionali). In particolare, l’analisi realizzata per confrontare l’insieme BNPL con quello dei finanziamenti finalizzati di piccolo taglio tra il 2020 e il 2021 ha evidenziato come al crescere della domanda cresca contestualmente il tasso di insoluto.
Pagamenti digitali in mobilità e contanti
Il rapporto prosegue evidenziando che nel primo semestre 2022 si vede anche un aumento della conoscenza e dell’utilizzo dei pagamenti in mobilità (+39% per i mobile payments). Nell’ambito di un rinnovato clima di aspettative positive, l’utilizzo delle carte di credito è tornato a crescere per numero, volumi e importo medio transato (numero transazioni +18% e volumi +12%, 2021 sul 2020). Si osserva una crescita a doppia cifra delle transazioni per tutte le tipologie di carte, sia di debito che di credito che prepagate (+34,7) grazie anche al cashback di Stato: le operazioni via pos sono aumentate di oltre la metà (+54%), fino a raggiungere i 184 miliardi di euro. Diminuisce l’importo medio della singola operazione, a testimonianza del fatto che i pagamenti digitali nel nostro paese stiano diventando sempre più strutturali.
E il contante? Prosegue l’affrancamento da questo mezzo di pagamento, anche se in definitiva gli italiani continuano ad amarlo: l’approvvigionamento di liquidi aumenta segna un +1,8% nel 2021, dopo il -20% del 2020; l’importo medio dei prelievi scende. Il segmento dei cash lover risulta in assottigliamento.