Nel contesto dell’innovazione sostenibile, le micro, piccole e medie imprese del settore tessile, della moda e degli accessori si trovano di fronte a una svolta significativa. A partire dall’11 dicembre 2024, le pmi della moda avranno l’opportunità di accedere a contributi significativi per la transizione ecologica e digitale.
Questa iniziativa, sostenuta dal decreto interministeriale dell’8 agosto 2024 e dalla legge “Made in Italy”, mira a integrare tecnologie avanzate e pratiche sostenibili nei processi produttivi di queste imprese. In pratica, questo programma di finanziamento supporta l’acquisto di servizi specialistici come la formazione del personale, l’adozione di tecnologie innovative e l’acquisizione di certificazioni ambientali.
Chi può presentare domanda?
Le opportunità di finanziamento sono aperte a tutte le micro, piccole e medie imprese (pmi) attive nel settore tessile, della moda e degli accessori su tutto il territorio nazionale italiano.
Le attività ammesse rientrano in una vasta gamma di codici Ateco, che comprendono:
i) produzione di filati e tessuti (codici Ateco da 13.10.00 a 13.99.90);
ii) confezione di articoli di abbigliamento (codici Ateco da 14.11.00 a 14.39.00);
iii) produzione di calzature e accessori (codici Ateco da 15.11.00 a 16.29.12);
iv) produzione di articoli in pelle e simili (codici Ateco 20.42.00 e 20.59.60);
v) attività di design di moda (codice Ateco 74.10.10 limitatamente).
Per essere ammesse, le imprese devono operare con il codice di attività prevalente registrato secondo il modello AA7/AA9 all’Agenzia delle Entrate o comunicato mediante il modello Comunica in Camera di Commercio.
Requisiti specifici per l’accesso ai contributi per le pmi della moda
Per accedere ai contributi, le pmi devono soddisfare i seguenti criteri:
- regolarità aziendale: l’impresa deve essere regolarmente costituita e iscritta al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio territorialmente competente, risultando attiva nel medesimo registro;
- salute finanziaria: la società deve essere in contabilità ordinaria e aver approvato almeno due bilanci di esercizio, dimostrando la stabilità e la gestione finanziaria responsabile.
- conformità ai Regolamenti Ue: la società non deve rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e non rimborsato o non depositato in un conto bloccato gli aiuti ritenuti illegali o incompatibili dalla Commissione Europea.
- recupero di agevolazioni precedenti: deve aver restituito eventuali agevolazioni precedentemente godute, per le quali il Ministero delle Imprese e del Made in Italy abbia disposto un ordine di recupero.
Servizi finanziabili
I fondi sono destinati a coprire spese per servizi che promuovono sia la sostenibilità ambientale che l’innovazione tecnologica. Questi includono:
- la formazione del personale dipendente: corsi specializzati per aumentare la consapevolezza e le competenze dei dipendenti riguardo pratiche di produzione sostenibile e l’uso di tecnologie avanzate;
- tecnologie abilitanti: investimenti in intelligenza artificiale, blockchain, robotica e altre tecnologie che possono ottimizzare i processi produttivi e ridurre l’impatto ambientale.
- certificazioni ambientali: per ottenere riconoscimenti come il Gots (Global organic textile standard) o l’Oeko-Tex® Standard 100, che validano l’impegno delle imprese verso la sostenibilità.
Chi può erogare i servizi specialistici?
I servizi specialistici, quali la formazione avanzata, l’implementazione di tecnologie e il supporto per l’ottenimento di certificazioni ambientali, devono essere forniti da entità indipendenti rispetto all’impresa richiedente.
Questi fornitori devono possedere qualifiche adeguate, dimostrabili tramite un’esperienza significativa e comprovata nei rispettivi campi di sviluppo. Questo include l’elenco delle prestazioni offerte negli ultimi tre anni, con dettagli sugli importi, gli oggetti e gli ambiti di applicazione, assicurando che ogni fornitore sia adeguatamente qualificato e, se necessario, accreditato per offrire tali servizi.
Periodo e condizioni di ammissibilità della spesa
Le spese relative ai servizi specialistici sono considerate ammissibili solo se corrispondono a contratti firmati dopo la presentazione della domanda di contributo.
Questi contratti devono:
- essere stipulati tra l’impresa beneficiaria e il soggetto erogante;
- avere una durata minima di tre mesi;
- concludersi entro dodici mesi dalla data di concessione del contributo.
È fondamentale che tutte le spese siano documentate accuratamente e pagate attraverso conti correnti ordinari intestati all’impresa, con modalità che garantiscano la piena tracciabilità del pagamento. Questo assicura che ogni transazione possa essere immediatamente ricondotta alla fattura o ricevuta corrispondente.
Invero, ogni fattura emessa dal fornitore dei servizi deve includere il codice unico di progetto (Cup), che viene comunicato al momento dell’accettazione della domanda di contributo, e la dicitura specifica che fa riferimento all’articolo 11 della legge n. 206 del 2023, indicando anche il Progetto Id e il Cup. Questi dettagli sono cruciali per garantire che le spese siano riconosciute come parte del progetto finanziato e per facilitare l’audit e la revisione delle spese da parte degli enti erogatori dei contributi.
In sintesi, la corretta gestione dei servizi specialistici e delle relative spese è essenziale per le pmi del settore moda che aspirano a beneficiare dei contributi per la transizione ecologica e digitale.
Ammontare e condizioni del contributo
Il contributo copre fino al 50% delle spese ammissibili, con un tetto massimo di 60.000 euro per impresa. Questo significa che per massimizzare il beneficio, un’impresa dovrebbe avere spese eleggibili per almeno 120.000 euro, in modo da ottenere il massimo del contributo possibile.
Importante notare, l’agevolazione rientra nella categoria “de minimis”, che limita il totale degli aiuti statali che un’impresa può ricevere in un periodo di tre anni fiscali. Tuttavia, questo contributo può essere cumulato con altri aiuti “de minimis”, purché il totale non superi i limiti stabiliti dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato.
Il pagamento del contributo viene effettuato in un’unica soluzione, ma solo dopo che tutte le prestazioni previste sono state completate e le relative spese sono state completamente pagate dall’impresa.
Una nuova era per le pmi della moda
Mentre le pmi si preparano a navigare questo percorso, è essenziale che siano ben informate sui criteri di eleggibilità, sui servizi finanziabili e sul processo di applicazione per massimizzare le loro possibilità di successo. La piena tracciabilità delle spese e la documentazione adeguata saranno cruciali per garantire la trasparenza e l’efficacia del processo di finanziamento.
In definitiva, l’orizzonte futuro per le pmi della moda appare promettente. Con le giuste strategie e l’approfittamento delle opportunità offerte dal programma di finanziamento, le imprese italiane possono aspettarsi di emergere come leader nell’innovazione sostenibile nel settore moda, guidando la rivoluzione verde in uno dei settori più influenti e visibili a livello mondiale.