- A registrare la migliore performance dell’ultimo mese tra le mid e small cap di Piazza Affari è Buzzi, focalizzata sulla produzione di cemento, calcestruzzo e aggregati naturali
- Randone: “Riteniamo che le mid e small cap rappresentino un’asset class interessante per il 2025, alla luce della debolezza della loro performance negli ultimi due anni
La vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali ha innescato un incremento dei tassi americani, un rafforzamento del dollaro e una revisione delle attese sulle sforbiciate ai tassi di interesse firmate Federal Reserve da qui al 2025. Tra l’altro, ancor prima che arrivasse l’ufficialità, a reagire positivamente è stato il Russell 2000, l’indice che replica i titoli azionari a stelle e strisce a bassa capitalizzazione. Ma cosa sta accadendo, intanto, alle “piccole” di Piazza Affari? Ad analizzare l’andamento delle pmi tricolori è il nuovo Report sulle mid-small cap italiane di Intermonte, che torna a fotografare le migliori (e peggiori) performer dell’ultimo mese e da inizio anno.
Pmi quotate: i migliori titoli dell’ultimo mese
Partiamo dalle prime. A registrare la migliore performance dell’ultimo mese tra le mid e small cap di Piazza Affari è Buzzi, società focalizzata sulla produzione di cemento, calcestruzzo e aggregati naturali. Come evidenziato nella tabella sottostante, infatti, il titolo ha guadagnato il 19% (prezzi al 15 novembre 2024). Sul podio anche Fincantieri, azienda operante nel settore della cantieristica navale che registra una crescita del +17%, e Cementir, multinazionale che produce e distribuisce cemento, calcestruzzo, inerti e manufatti in cemento, con il +11%. A battere il Ftse Mib nello stesso periodo sono poi Anima (+10%), De’ Longhi (+9%), Reply (+9%), Reway Group (+8%), Revo Insurance (+7%), El.En. (+6%), Technogym (+5%), Abitare In (+4%), Star7 (+4%), Txt E-solutions (+3%), Misitano & Stracuzzi (+3%), Webuild (+2%), Intred (+2%), Banca Sistema (+1%), Credito Emiliano (+1%), Seri Industrial (+1%) e Ovs Group (+1%). Sul versante opposto si posizionano invece Tinexta (-31%), Cyberoo (-22%) e Talea Group (-21%) che incassano le peggiori performance.
Fonte: Intermonte
Elezioni Usa: la reazione delle mid e small cap
“Le mid-cap hanno registrato crescenti livelli di volatilità e performance molto diversificate a seguito delle elezioni americane e dei risultati trimestrali: alcuni titoli industriali, come cemento e difesa, sono stati nettamente vincenti, ma altri, come quelli esposti alla transizione ecologica, hanno ritracciato”, spiega Andrea Randone, head of mid small cap research di Intermonte. “Il segmento dei digital enabler ha mantenuto un andamento mediamente debole, per quanto a nostro avviso rimanga un comparto interessante grazie alle prospettive resilienti. Lo stesso accade per nomi di qualità in altri settori, come beni di consumo e industriali (che si confermano solidi all’indomani delle trimestrali)”.
Randone: asset class interessante per il 2025
“Riteniamo che in generale le mid e small cap rappresentino un’asset class interessante per il 2025, alla luce della debolezza della loro performance negli ultimi due anni e della possibile parziale rotazione da settori come quello finanziario”, aggiunge Randone. In particolare, Intermonte si attende che il lancio del Fondo strategico nazionale nel primo semestre del 2025 raccolga oltre 1 miliardo di euro di nuove risorse da parte di investitori pubblici (Cdp) e privati (istituzionali). Si tratta di risorse “destinate principalmente al segmento mid e small cap, che potrebbero rappresentare una boccata d’ossigeno per la liquidità del settore”, afferma l’esperto.
Piazza Affari: le migliori mid e small cap del 2024
Analizzando infine ancora una volta con lo specchietto retrovisore le migliori mid e small cap da inizio anno, a ritagliarsi uno spazio nella top3 sono Ieg (primo gruppo italiano tra le società quotate nel settore immobiliare retail) con il +99%, Antares Vision (attiva nella digitalizzazione e nell’innovazione per imprese, istituzioni e autorità governative) con il +63% e Dhh (provider di cloud computing a livello europeo) con il +60%. Al contrario, a registrare le peggiori performance year to date sono Dovalue (attiva nella gestione di portafogli di credito e di immobili derivanti da crediti deteriorati) con il -75%, Tinexta (che offre soluzioni per la trasformazione digitale e la crescita di imprese, professionisti e istituzioni) con il -62% e Aquafil (operativa nella produzione e distribuzione di poliammide 6) con il -59%.