Matte Béton Alligator, White Togo & Swift Leather Faubourg Sellier Hermès Birkin 20
Al secondo posto, la versione bluette della stessa, passata di mano per circa 161.000 euro:
Matte Bleu Marine Alligator, Orange Swift & White Epsom Leather Faubourg Sellier Birkin 20
Fra le star della vendita si segnalano anche una Kelly 25 Himalaya
e una Kellywood 22 Fauve Barénia & Bog Oak
Entrambe volate via per 131.000 euro.
Il secondo marchio più numeroso, se di numerosità si può parlare, è stato Chanel, con 13 lotti. Louis Vuitton invece, era presente con sette pezzi. Borse? No. Bauli per lo più (quattro. Poi, due borse e un portachiavi). Del resto, il mitologico signor Vuitton (1821-1892) ne era un costruttore. Quello più caro – risalente al 1890 – è stato battuto per poco più d 32.000 euro. Ma di questo brand ci sono stati prezzi di aggiudicazione decisamente più convenienti: una cassa degli anni ’20 ha totalizzato circa 4.500 euro, mentre il portachiavi ha incassato meno di 900 euro, a fronte di una stima di 1200-1800 euro.
E l’Italia? Soccombe impietosamente. Presente in asta con una sola borsa Gucci in coccodrillo degli anni ’60, incassa poco più di 1300 euro. Meno della stima massima per quel pezzo.
In ogni caso, dal punto di vista dei collezionisti, la performance dell’asset (per il momento) appare spettacolare (Knight Frank Luxury Index):