Quali sono gli orologi gioiello immancabili in collezione?
Alla scoperta della meraviglia degli orologi gioiello.
Gli anni ’70 sono stati un momento di rivoluzione significativa nel mondo dell’orologeria. Forse anche grazie all’arrivo del quarzo, tutte le maison orologiere cominciano a dedicarsi maggiormente a creazioni che trasformano gli orologi in autentici gioielli. Questo periodo ha visto l’unione di maestria artigianale, design innovativo e l’uso audace di materiali, portando alla nascita di modelli iconici e influenti.
I quadranti diventano più colorati e preziosi, portando una ventata di freschezza e originalità nel mondo dell’orologeria. Piaget ne è un pioniere, introducendo quadranti in pietra dura come lapislazzuli, malachite e occhio di tigre. Questi quadranti non solo offrivano una bellezza visiva, ma rappresentavano anche una sfida tecnica significativa, poiché le pietre dure dovevano essere tagliate e levigate con precisione estrema per adattarsi perfettamente al quadrante dell’orologio.

Piaget Ref. 9212/D76 in oro giallo con Giada e Lapislazzuli
Courtesy: Phillips
Anche Audemars Piguet e Vacheron Constantin seguirono questa tendenza, proponendo orologi che esprimono un senso di opulenza e unicità, utilizzando anche pietre come la giada, l’onice, l’opale e corallo creando pezzi che erano tanto opere d’arte quanto strumenti di misurazione del tempo.
I Rolex “Stella” e i Rolex con quadranti in legno
Sempre in questo periodo cominciano ad essere commercializzati orologi con il quadrante in legno, solitamente in betulla, mogano o noce, un brand tra tutti si distinse: Rolex; producendo diversi modelli con questa configurazione, rimangono più note quelle del Day-Date. Sempre in quel periodo presentò la serie “Stella dial”, nome derivante dalla fabbrica che produceva lo smalto utilizzato per i quadranti laccati in colori vivaci, che rompevano con la tradizionale sobrietà e monotonia presentando tonalità più brillanti come il verde smeraldo, il rosso ciliegia e il blu zaffiro, portando un tocco di audacia e modernità. I Rolex “Stella” e i Rolex con quadranti in legno sono diventati oggetti da collezione molto ricercati, celebrati per la loro unicità e l’innovazione estetica che rappresentano.

Rolex, Day-Date, Ref. 1807 quadrante in legno
Courtesy: Vintage W atches di Stefano Mazzariol
Purché sia oro (o tantalio)
Oro, in tutte e tre le sue tonalità, giallo, bianco e rosa, comincia a essere un simbolo di lusso e prestigio, mentre l’argento, l’ottone e l’acciaio vengono utilizzati per creare orologi robusti e durevoli, il platino viene riservato per i pezzi più esclusivi, anche per via dell’elevato costo di lavorazione in quanto più duro dell’oro. Si introducono materiali meno tradizionali come l’alluminio e il bronzo, portando una nuova estetica e funzionalità, tante maison impiegarono molte risorse in questa ricerca, come Rado che negli anni 80 propone orologi in ceramica e tungsteno e Audemars Piguet sempre negli stessi anni presentò un serie di Royal Oak in tantalio, metallo duro e duttile, lucido, di colore blu-grigio, molto resistente, piuttosto raro in natura e si trova nel minerale tantalite.
Eppure la plastica…
L’avvento della plastica, significativamente da parte di Swatch negli anni ’80, ha cambiato per sempre il panorama dell’orologeria, rendendo gli orologi accessibili a un pubblico più ampio.
Viene usato anche il titanio, leggero e resistente, l’acciaio al carbonio resa famosa da Richard Mille con i suoi sportivissimi orologi ed ancora la ceramica ma rinnovata da IWC rendendola fluorescente; negli anni hanno portato innovazione e modernità, dimostrando come l’orologeria possa evolversi con i tempi e abbracciare nuove tecnologie e materiali. Questi materiali hanno offerto non solo estetiche innovative, ma anche miglioramenti funzionali, come la leggerezza del carbonio e la resistenza ai graffi della ceramica.

Richard Mille - RM035
Acciaio di carbonio
Courtesy: Farfetch
Orologi gioiello per antonomasia: una donna all’origine dell’orologio da polso
Infine andrebbe menzionato anche il bracciale, si racconta che il primo bracciale con orologio integrato, con tanto di ripetizioni, fu commissionato nel 1810 dalla regina di Napoli, sorella di Napoleone, ad “un certo” Abraham-Louis Breguet. I bracciali hanno giocato un ruolo cruciale nell’evoluzione degli orologi, bisogna soffermarsi a citare Gay Frères pioniere nella creazione di bracciali intricati e di alta qualità per molti dei principali marchi di orologi.

Audemars Piguet Royal Oak Perpetual Calendar Ref. 26579CB.OO.1225CB.01
con bracciale integrato in Ceramica bianca
Courtesy: Chrono24 - G&G Timepieces
Saranno anche gli anni ’70 a dare un twist, grazie al genio di Gerald Genta che disegnò per Audemars Piguet, il primo orologio con bracciale integrato ma non solo, in quel periodo vennero anche presentati bracciali iconici come il “Lobster” di Zenith e successivamente il Rouleaux di Breitling.
Spingersi oltre l’immaginazione in ambito scientifico e artistico è sempre stata una prerogativa dell’essere umano. L’orologeria – trovandosi in mezzo a questi ambiti – è un ottimo banco dove creare risultati non solo di design ma anche di meccanica.
Domande frequenti su Gli orologi gioiello che non possono mancare in collezione
L'articolo si concentra sulla trasformazione degli orologi in autentici gioielli, unendo maestria artigianale, design innovativo e l'uso audace di materiali.
Gli anni '70 sono presentati come un periodo di rivoluzione significativa, durante il quale le maison orologiere iniziarono a dedicarsi maggiormente alla creazione di orologi gioiello.
L'articolo menziona l'oro e il tantalio come materiali di rilievo, ma fa riferimento anche all'uso inaspettato della plastica in alcuni modelli.
L'articolo menziona specificamente i Rolex 'Stella' e i Rolex con quadranti in legno come esempi di orologi gioiello degni di nota.
L'articolo suggerisce che l'arrivo del quarzo potrebbe aver contribuito a spingere le maison orologiere a concentrarsi maggiormente sulla creazione di orologi gioiello.