Non è un caso che le più grandi collezioni di segnatempo siano nate quando il quarzo oscurava gli orologi meccanici da polso. Autentiche gemme neglette, questi pezzi si potevano trovare persino nei mercatini dell’antiquariato. Chi sapeva, poté. Nel frattempo, si preparava la rivincita.
Un riconoscimento storico agli orologi meccanici dopo il boom del quarzo
Negli anni ’70 si affermava il quarzo come nuovo e unico strumento di precisione per misurare il tempo. Per l’orologeria svizzera, quella che dell’abilità manuale rappresentava il tripudio – sembra incredibile adesso – si aprivano anni bui. Di crisi. In cui dominavano gli orologi alimentati a quarzo. Oggi, a distanza di mezzo secolo da quell’epoca di rinnegazione, l’orologeria meccanica non solo è tornata in auge, ma è quella che regolarmente conquista le vette in asta. Che detiene il record assoluto di vendita: quello del Rolex di Paul Newman.
Proprio in omaggio al ventennio 1980-1999, anni in cui i grandi orologi meccanici lentamente si sono ripresi la scena, Phillips, in associazione con Bacs & Russo, presenta Reloaded: The Rebirth of Mechanical Watchmaking 1980-1999, definita “una celebrazione senza precedenti di orologi neo-vintage”. L’appuntamento è per l’8 novembre 2024, nella cornice dell’Hotel President di Ginevra.
Alexandre Ghotbi (responsabile vendite per Europa e Medio Oriente) e Tiffany To (responsabile delle vendite) spiegano il perché della scelta:
«Gli anni ‘80 e ’90 sono stati un periodo di intensi cambiamenti e sperimentazioni. Sono stati i decenni delle superstar e della musica indie, dei blockbuster e del cinema sperimentale, dell’alba di Internet e del pc. Il mondo non è più stato lo stesso. Con l’arrivo degli orologi al quarzo, l’orologeria meccanica si trovò a un bivio – cambiare o morire – ma l’industria orologiera dimostrò la sua capacità di recupero e il suo spirito innovativo. Gli anni 1980-1990 sono stati uno dei periodi più creativi per l’orologeria, con l’ascesa degli orologiai indipendenti, la nascita degli orologi da polso a complicazioni multiple e il desiderio di creare movimenti mai visti prima. L’industria orologiera si è reinventata, gettando le basi per il lusso, la precisione e l’artigianalità che vediamo oggi. Senza lo spirito pionieristico di allora, non esisterebbe l’orologeria come la conosciamo oggi».
I pezzi introvabili
Cosa troveranno i collezionisti? Risponde lo specialista Marcello De Marco: «c’è il monumentale Oval di Pratt, realizzato completamente a mano e con 23 anni di lavoro. È rappresentato l’inizio di F.P. Journe. Il Dufour Duality è uno dei graal assoluti dell’orologeria e infine, la prima iterazione di un orologio sportivo arcobaleno Rolex ha una rilevanza storica che non può essere sottovalutata».
Dai modelli d’avanguardia alle complicazioni meccaniche più innovative, l’asta offre uno sguardo completo sugli orologi che hanno definito il panorama orologiero degli anni 1980 e 1990 e celebra la rinascita dell’industria orologiera di lusso con il suo ingegno meccanico negli anni Ottanta e Novanta. Durante questi decenni cruciali, orologiai e marchi hanno approfondito il loro mestiere, producendo alcuni degli orologi meccanici più innovativi e complessi mai creati. Reloaded: The Rebirth of Mechanical Watchmaking 1980-1999 celebrerà questi risultati mettendo in mostra orologi unici e iconici di questo straordinario periodo.
Conferma Marcello De Marco, «gli anni 1980/90 sono davvero uno dei momenti più affascinanti e cruciali della storia dell’orologeria. E i quattro pezzi forti della vendita Reloaded di cui qui si parla sono capolavori assoluti che rappresentano questo momento sotto diverse prospettive».
L’antenato dell’arcobaleno
Questo Rolex Cosmograph Daytona “Rainbow” ref. 16599 del 1990, in oro bianco, unico nel suo genere, fa il suo debutto in asta durante Reloaded. Presenta una lunetta con zaffiri degradé che passano dal rosso intenso al viola, imitando i colori dell’arcobaleno. Rolex avrebbe introdotto la produzione in serie di “Rainbow” Daytona solo dopo 20 anni. E il questo modello presenta un’esclusiva combinazione di colori arcobaleno diversa da tutti i modelli successivi. In precedenza, il mercato aveva potuto vedere solo Cosmograph basati sul calibro Zenith El Primero con lunette incastonate con un unico tipo di pietra baguette, il che rende questo pezzo eccezionalmente raro.
Fatto a mano da François-Paul Journe
Un autentico tesoro in catalogo è il primo orologio da polso venduto da François-Paul Journe, il segnatempo che ha consacrato il marchio al di fuori della strettissima cerchia di collezionisti per cui il maestro creava. Si sta parlando del Tourbillon Souverain à Remontoir d’Egalité 15/93, lanciato in un set di 20 pezzi. Il lotto in questione è il secondo da polso che Journe stesso ha realizzato a mano, il primo che ha venduto. Campeggia sulla copertina del libro Invenit et Fecit di Jean-Pierre Grosz.
Presenta un movimento in oro, un quadrante dal design grezzo con elementi visibili come l’indicazione della riserva di carica a ore 11 e un fondello solido. La numerazione “15/93” indica che è stato realizzato nel 1993 e che è il 15° orologio di Journe. Una curiosità: l’orologio al quarzo (senza diamanti) più costoso di sempre è proprio un F.P Journe con cinturino rosa.
Anche Dufour nell’asta che celebra la rinascita degli orologi meccanici post quarzo
Il Duality Philippe Dufour è il decimo modello della relativa, acclamata serie. Vanta una cassa in platino completamente spazzolata, quadrante grigio scuro con indici e lancette in oro rosa e movimento senza iscrizioni. Risalente al 1996, il Duality è stato il primo orologio da polso dotato di doppio scappamento, con due bilancieri indipendenti collegati da un ingranaggio differenziale centrale per una maggiore precisione. Ispirandosi a un orologio della Scuola di Orologeria della Vallée de Joux, Dufour ha miniaturizzato quel complesso meccanismo in un orologio da polso.
Tourbillon volante
L’Oval Pocket Watch del talentuoso Derek Pratt (1938-2009) per Urban Jürgensen, innanzitutto. L’inglese Derek Pratt, è affettuosamente conosciuto fra i collezionisti come “il più grande orologiaio sconosciuto”, noto per la sua dedizione alle complicazioni. Questo lotto in asta da Phillips a novembre 2024 proviene dalla collezione dell’esperto Helmut Crott (fondatore della società di consulenza Vintage Expert). Il modello è una piccola meraviglia dell’orologeria meccanica: si distingue per la sua forma ovale e per il tourbillon volante con scappamento a remontoir e detent per una potenza e una precisione costanti. Realizzato tra il 1983 e il 2005, vanta una cassa in platino spazzolato e un movimento rifinito a mano firmato “Urban Jürgensen” con “Invenit et Fecit”. In qualità di direttore tecnico di Urban Jürgensen & Sønner, Pratt realizzò questo pezzo con l’assistenza di Kari Voutilainen, omaggiando orologiai leggendari come A-L Breguet e John Arnold.