Picasso e Warhol in televendita
I Carabinieri del reparto tutela del patrimonio culturale hanno di recente condotto un’operazione che ha portato al sequestro di opere di numerosi artisti, tra cui Andy Warhol, Pablo Picasso, Amedeo Modigliani, Joan Mirò e Massimo Campigli impendendo così che venissero vendute in televisione come realizzazioni autentiche prodotte alla fine del XX secolo. Era già stato fissato il prezzo di vendita di circa quattromila euro ciascuna. Ad avviare l’indagine è stata la segnalazione di un collezionista di Milano che ha notato tra le opere in vendita una delle famose serigrafie di Marilyn Monroe realizzate da Andy Wharol su un noto programma televisivo di una emittente bresciana.
Le opere d’arte false delle televendite
Le perizie eseguite sulle oltre cinquanta opere sequestrate hanno poi confermato i dubbi dei Carabinieri del Nucleo TPC di Monza accertando la non autenticità di quanto era stato commercializzato, rivelatesi invece, mere stampe di esiguo valore e non realizzate né come serigrafie o acqueforti né, tantomeno, dai famosi artisti. Del resto, l’iconico ritratto di Marilyn Monroe in vendita nella televendita di Brescia non poteva passare del tutto inosservato. Le serigrafie di Marilyn Monroe firmate da Andy Wharol possono raggiungere tranquillamente i duecento mila dollari come accaduto nel caso dell’esemplare n. 54 di un’edizione di 250 andato in asta a Londra il 19-20 gennaio 2022 battuto per 207.909 sterline (246.535 euro) da Phillips partendo da una stima di 100.000 – 150.000 sterline.
Le serigrafie di Andy Warhol
Dagli oltre cinquanta dipinti con il ritratto di Marilyn Monroe realizzati dall’artista, Warhol ha creato una serie di dieci serigrafie nel 1967 in diverse colorazioni. Queste serigrafie sono richiestissime dal mercato in quanto firmate in originale dall’autore e diventate nel tempo un’opera iconica della pop art. Non è un caso quindi ritrovare questo tipo di opere tra quelle sequestrate dai Carabinieri insieme ad altre ispirate ai grandi capolavori di arte contemporanea molto ricercate dagli appassionati. I dati sull’attività operativa condotta nel 2023 dai Carabinieri del TPC evidenziano l’aumento dei sequestri di opere contraffatte rispetto all’anno precedente. Sono 1.936 i falsi intercettati sul mercato (+56% rispetto al 2022) di cui di cui 1.340 di arte contemporanea. Il controvalore dei beni complessivamente sequestrati è stimato in 45.399.150 euro.
Altri episodi di cronaca sulle opere d’arte false transitate nelle televendite (e la passione di Silvio Berlusconi)
Tornando ai sequestri di Brescia, l’operazione riporta l’attenzione sulle televendite e sulla affidabilità delle vendite di arte fatte in televisione. Guardando alle cronache degli ultimi anni sono diversi gli episodi di commercializzazione di opere contraffatte che hanno destabilizzato il settore. Dalla falsificazione e vendita di migliaia di quadri a firma di Michele Cascella, Mario Schifano, Giuseppe Migneco, Giorgio de Chirico e molti altri maestri dell’arte contemporanea che ha interessato Telemarket nel 2002 al sequestro di opere contraffatte di Mario Schifano effettuato dalla Guardia di Finanza presso il conduttore di una nota trasmissione televisiva nel 2011 fino all’opera falsamente attribuita all’artista De Pisis acquistata nel 2012 per quarantamila euro da un ignaro collezionista in una televendita andata in onda da Modena, solo per citare alcuni dei casi più eclatanti.
Ma ancora oggi sono tanti gli appassionati che utilizzano questo canale di acquisto per gli oggetti d’arte. Tra questi il Cavalier Silvio Berlusconi che spinto dall’insonnia e dalla passione ha acquistato più di 25 mila opere tramite i canali televisivi spendendo circa venti milioni di euro e dando vita così a un vero e proprio museo privato la quadreria di Villa San Martino dal 1970. In questo però caso la ricerca del Cavaliere si concentrava su opere autentiche di autori minori e non di opere contraffatte. Qui entra in gioco il valore dell’opera sia economico sia artistico su cui in molti hanno manifestato perplessità. Ma questa è un’altra storia.