La nuova Jaguar ha perso il suo giaguaro. O meglio, lo ha quasi nascosto, mettendolo di lato. Sotto il sole dell’Art Week di Miami, il 2 dicembre 2024, la casa automobilistica inglese ha svelato al mondo la Jaguar Type 00. Un omaggio al passato e a Malcolm Sayer, progettista della pionieristica E-type, debuttante al Salone dell’Automobile di Ginevra nel 1961. Anche a guardar distrattamente però, di passato ce n’è ben poco, nel nuovo corso della società fondata come produttrice di sidecar nel 1922 (allora aveva anche un altro nome, era la Swallow Sidecar Company, ma questa è un’altra storia). Innanzitutto, i nuovi veicoli saranno completamente elettrici.
Il primo zero del nome Jaguar Type 00 vuol dire infatti “zero emissioni”; il secondo rappresenta «il suo status di auto zero nel nostro nuovo lignaggio», declama Gerry McGovern OBE, chief creative officer, aggiungendo che «il suo design sfida le convenzioni dei veicoli elettrici attraverso un cofano allungato, un’ampia linea del tetto, cerchi in lega da 23 pollici, un profilo fastback e una coda rastremata» per dare vita «a una spettacolare silhouette caratterizzata da superfici sofisticate e moderniste. Un design reso possibile dalla nostra speciale ed esclusiva architettura JEA (Jaguar Electrical Architecture)». Il primo negozio della nuova Jaguar sarà a Parigi, nel lusso dell’8° arrondissement.
Che fine ha fatto il giaguaro che salta nella nuova Jaguar?
Il Jaguar “leaper”, il giaguaro “saltante” è inciso al laser in un lingotto di ottone rifinito a mano su ciascun lato della vettura. Esplicitamente, il marchio lo ha relegato a “ritocco finale”. Un collocamento che fa gridare alla scomparsa del felino emblema fino a poche settimane fa della casa, quasi si trattasse del nostro Cavallino.
I collezionisti più sofisticati non hanno dubbi su questo: «Intanto è scomparso il giaguaro», afferma Gianluigi Vignola. Per primo Elon Musk aveva commentato sarcastico il nuovo spot su X: «Producete anche automobili?» (l’immagine di apertura è un frame del nuovo spot).
Le principali novità estetiche
«Poi la scritta è minuscolo», osserva. È il tanto decantato nuovo lettering, pensato in caratteri minuscoli per una “nuova armonia visiva”, come ufficialmente dichiarato. Il portellone è privo di vetro, al contrario del tetto panoramico, armonizzato con il resto della carrozzeria per creare una sensazione scultorea. L’altro elemento impattante che fa storcere il naso ai collezionisti classici è il cromatismo, i «colori da Barbie, molto californiani». Infatti a Miami debuttano un esemplare Satin Rhodon Rose, soprannominato “Miami Pink” in onore dei colori pastello dell’architettura Art Deco della città e del caratteristico colore rosa che l’ottone assume quando invecchia. E poi un Inception Silver Blue. Denominato “London Blue”, si ispira all’Opalescent Silver Blue degli anni ’60: un tributo alle origini britanniche di Jaguar.
Una Jaguar non è la copia di nulla
Il nuovo concetto creativo di Jaguar si fonda sul “Copy Nothing”, ovvero sull’assunto che “una Jaguar non è la copia di nulla, come affermava fieramente il suo fondatore William Lyons. Rawdon Glover, ceo di Jaguar, risponde ai detrattori: «La nostra attuale visione di Jaguar prende forma da questa filosofia. Jaguar è un brand rinnovato, costruito intorno al concetto di Exuberant Modernism. Quella attuale è una re-immaginazione che recupera l’essenza di Jaguar, riportando il marchio ai valori che l’hanno reso così tanto amato, rendendolo al contempo attuale per un pubblico contemporaneo», come un’opera d’arta. Infatti: «Jaguar ha sempre dato il meglio di sé quando ha dovuto sfidare le convenzioni. Questo dogma è riscontrabile oggi nella nostra nuova brand identity e sarà ulteriormente svelato nei prossimi mesi. Siamo dinanzi ad un completo reset. Jaguar si trasforma per recuperare la sua originalità e ispirare una nuova generazione».
Nell’art week di Miami, una collezione di installazione connesse fra loro ha rappresentato e illustrato al mondo la filosofia del “Copy Nothing”, grazie ad artisti britannici contemporanei come Ibby Njoya, Campbell Addy, Yagamoto e Patience Harding.
Riuscirà la nuova Jaguar a diventare un vero marchio icona?
Gianluigi Vignola ha qualche dubbio: «La verità è che il marchio non è mai riuscito a entrare nel gotha di Ferrari, Porsche, Aston Martin. Ma indubbiamente l’iconicità è nel suo DNA. Mi verrebbe da dire che hanno ucciso la fabbrica salvando il marchio, puntando a un mercato – quello delle star e dei rapper – per il quale non ha poi molta importanza se l’automobile sia elettrica o termica. Ne vendi per esempio 10.000 pezzi a due milioni e hai finito, con un posizionamento leggermente superiore a Lamborghini».
Tuttavia l’esperto e collezionista non nega il fascino della nuova vettura, che con le sue porte ad ali di farfalla e il portellone posteriore a pantografo apre nuovi immaginari. I suoi materiali principali sono ottone, pietra di travertino, alabastro, i tessuti (anche la lana), per un’esperienza anche sensoriale la più completa possibile. “Audacia” è il nome che ricorre più spesso nella presentazione del progetto. Perché dubitarne? La pietra di travertino funge da basamento, sostenendo i sedili fluttuanti e l’ossatura centrale, mentre i filati intrecciati aumentano il senso di artigianalità degli interni.
Il mercato secondario di Jaguar si sta scatenando
Per una nuova Jaguar che nasce, una vecchia diventa eterna. In seguito allo svelamento della rinnovata identità del marchio (19 novembre 2024) e ancor di più dopo il mega evento di Miami, la ricerca di auto usate della casa sono aumentate del 5%, con alcuni annunci visualizzati fino a 29 milioni di volte.
Dove verrà prodotta la nuova Jaguar?
Costruita nel Regno Unito a Solihull, la prima Jaguar di produzione di nuova generazione sarà una GT a quattro porte che sarà presentata alla fine del 2025. Avrà un’autonomia di guida fino a 770 km nel ciclo WLTP* (478 miglia) o 692 km nel ciclo EPA* (430 miglia) con una singola carica e sarà in grado di raggiungere fino a 321 km (200 miglia) di autonomia in soli 15 minuti grazie alla la ricarica rapida.