Puรฒ una mostra essere occasione propizia per un furto, magari di manufatti in prestito? La vicenda di cui qui si parla ha scosso il settore dellโarte internazionale e creato contrasti allโinterno del ministero della cultura rumeno, ponendo in rilievo temi come la sicurezza museale e i rischi legati ai prestiti internazionali di grandi opere.
โDacia impero dellโoro e dellโargentoโ si รจ svolta presso il Drents Museum di Assen nei Paesi Bassi tra il 7 luglio 2024 e il 25 gennaio 2025. Sono stati esibiti tesori in oro e argento datati tra il XX secolo a.C. e il III secolo d.C., risalenti alla Romania antica, tra cui alcuni reperti concessi in prestito allโOlanda dal National History Museum di Bucarest. Il pezzo forte della mostra รจ (o sarebbe meglio dire, era) lโelmo dโoro di Cotofenesti, un manufatto del V secolo a.C. che deriva il proprio nome da quello della cittadina omonima, nei pressi di Bucarest, presso la quale fu ritrovato, nel 1928.
Mostra con furto: opere rumene rubate in Olanda
Piccolo particolare: la mostra sarebbe dovuta terminare il 26 gennaio, ma alle 3:45 circa della notte tra il 24 e il 25 gennaio, tre malintenzionati si sono introdotti allโinterno del Drents Museum e in soli tre minuti hanno asportato ben quattro oggetti: lโelmo di Cotofenesti e tre bracciali in oro. Come emerge dai filmati di sorveglianza, la banda di criminali ha forzato con facilitร una prima porta esterna, mentre con unโesplosione ha messo fuori uso le ulteriori (pare insufficienti) misure di sicurezza. Allโarrivo delle forze dellโordine i sospetti si erano giร dileguati, a bordo di una vettura poi rinvenuta incendiata, a pochi chilometri da Assen. Cosa sia accaduto in quella manciata di minuti intercorsa tra il furto e lโarrivo della polizia, rimane un interrogativo al quale i detective non sanno ancora dare risposta.
In data 29 gennaio la polizia olandese ha arrestato due uomini e una donna membri della banda, mentre una quarta persona, รจ ancora ricercata. Nel frattempo, la polizia rumena ha inviato una squadra forense e un team di esperti nei Paesi Bassi, con lโobbiettivo di contribuire alle indagini e ritrovare i tesori rubati. Purtroppo, aleggia anche il sospetto che i preziosi possano essere stati distrutti: โla grande paura รจ che lโoro venga fusoโ, come ha riferito lo storico dellโarte olandese Arthur Brand al quotidiano AD. In effetti, la strada piรน facile per sottrarre alle ricerche questi โvistosiโ oggetti sembra proprio essere quella di utilizzarne il materiale: in altre occasioni di furto di beni rari e antichi, i criminali hanno adoperato proprio questa soluzione.
Altri casi
Basti pensare allโesempio del furto al Bode Museum di Berlino, nel 2017. In questa occasione venne sottratta una moneta dโoro del peso di cento chili e dal valore di quattro milioni di euro, di cui da anni si sono ormai perse le tracce. Anche in questo caso, la polizia ha affermato che il manufatto sarebbe stato fuso. Un destino sfortunato รจ toccato anche alle cinque tele, capolavori di Picasso, Modigliani e Matisse, sottratti al Museo di Arte Moderna di Parigi nel 2010. Uno dei complici del sacco al museo, Yonathan Birn, ha infatti dichiarato di aver distrutto le opere per timore di essere scoperto.ย ย
E cosรฌ, mentre la caccia al resto della banda e alla refurtiva prosegue, il mondo dellโarte si interroga nuovamente sullโannoso tema della sicurezza, museale e non.
La reazione della Romania al furto durante la mostra in Olanda
Il Primo Ministro della Romania Marcel Ciolacu ha infatti clamorosamente dichiarato che il prestito al Drents Museum non sarebbe stato autorizzato e che, qualora i manufatti non dovessero essere ritrovati, i Paesi Bassi dovranno rispondere del danno. E il National History Museum di Bucarest giร minaccia di agire per ottenere โun risarcimento senza precedentiโ; dallo museo rumeno รจ giร partita la richiesta di restituzione immediata delle opere: chiaramente si tratta di una formalitร giuridica, tuttavia imprescindibile per preparare la strada ad una possibile azione giudiziaria.
Inoltre, il direttore del rumeno National History Museum, Ernest Oberlรคnder Tรขrnoveanu, รจ stato destituito, cosรฌ come il collega olandese Harry Tupan.
Le perplessitร insorgono riguardo la sicurezza del museo derubato: รจ in esame il contratto di prestito tra le due istituzioni, secondo il quale avrebbe dovuto essere garantita la presenza h24 di guardie che sorvegliassero gli oggetti prestati per evitare un eventuale furto durante la mostra. Ma pare che non ci fossero vigilanti al momento dellโirruzione, come confermato anche dal Primo Ministro rumeno Ciolacu.
A Bucarest anche la popolazione ha reagito con sdegno alla condotta del governo, accusato di troppa leggerezza nel prestare un tesoro nazionale come lโelmo di Cotofenesti. A livello nazionale sorgono perplessitร sullโidoneitร di prestiti internazionali di cosรฌ grande rilevanza e quello rumeno-olandese non รจ certo lโunico caso finito in lite.
Non solo l’ultimo caso di furto alla mostra: la vicenda Mondrian
Il dipinto โComposizione in bluโ (1926) di Piet Mondrian รจ al centro di una battaglia legale appena iniziata. Gli eredi dellโartista hanno citato in giudizio il Philadelphia Museum of Art, chiedendo la restituzione dellโopera, sequestrata dai nazisti negli anni โ30, durante le famigerate operazioni di โepurazione dallโarte degenerataโ. Con il consenso di Mondrian, โComposizione in Bluโ fu prestata allโHannover Museum, dove fu sequestrata, nel 1937. Successivamente acquistata da un collezionista americano, lโopera fu donata al Philadelphia Museum of Art alla morte di questo. Oggi gli eredi del celebre pittore hanno intentato unโazione legale volta alla riconsegna dellโopera, perchรฉ il museo si rifiuta di restituirla spontaneamente. Si tratta, qui, di una delle possibili varianti del tema โfurto dโarteโ, che conosce appunto numerosi casi che coinvolgono opere nazi-looted.
Sarร la fine dei prestiti, per evitare altri furti in mostra?
Ma, per fortuna, si contano anche innumerevoli casi di prestiti eseguiti nel segno della correttezza, consentendo a un vasto pubblico di fruire del patrimonio artistico e culturale e, nel contempo, tutelando al meglio lโoggetto del prestito, sia a livello giuridico-contrattuale, sia a livello di misure di prevenzione e sicurezza.
Si pensi alla recente scoperta di Ecce Homo, capolavoro del tardo Caravaggio: un dipinto inizialmente scambiato per lโopera di un allievo di Josรฉ de Ribera e messo in asta in Spagna nel 2021, con una stima di partenza di soli 1.500 euro. Attenzionato dal Ministero della Cultura iberico, viene notificato e restaurato. Nel 2024 รจ stato esposto al Museo Nacional del Prado, grazie, appunto, ad un accordo โvirtuosoโ di prestito tra il collezionista privato britannico che lo aveva acquistato e il famoso museo spagnolo.
Persino la pop star Madonna pare aver concesso, per un certo periodo di tempo, un dipinto della sua collezione personale ad un museo europeo. A richiederlo, nel 2023, era stata la sindaca della cittadina francese di Amiens, luogo in cui, in occasione dei bombardamenti tedeschi del 1918, si erano perse le tracce del quadro โDiana ed Endimioneโ di Jรฉrรดme-Martin Langlois. Lโopera, datata 1822 circa, era ricomparsa in asta a New York nel 1989 e poi รจ stata acquistata da Madonna, per 1,3 milioni di dollari. La cantante sembra appunto aver concesso al bene, tramite un generoso prestito, di tornare nel suo ultimo โluogo di avvistamentoโ.
In conclusione, cambieranno le prassi in merito ai prestiti internazionali in seguito al furto dellโelmo di Cotofenesti? I musei saranno forse piรน rigorosi nel rispetto delle clausole contrattuali in tema di sicurezza?
Ma soprattutto, riuscirร la polizia a recuperare la refurtiva?