La strada che conduce verso l’approvazione della Legge di Bilancio è ormai tracciata. Tuttavia, l’iter non è, e non sarà , affatto semplice.
Le commissioni Bilancio di Camera e Senato hanno avviato i lavori mentre le associazioni professionali, i rappresentanti di imprese, i sindacati e gli organi istituzionali, quali Banca d’Italia e Corte dei Conti, fanno sentire la propria voce. A cui tendono l’orecchio i partiti di maggioranza, preparando le proposte per integrare la manovra.
Non si aspettano grandi stravolgimenti, in quanto il governo ha più volte chiarito che le condizioni economiche per ampliare il campo di gioco della manovra non ci sono. Tuttavia, è inevitabile aspettarsi dei rimaneggiamenti e dei correttivi.
Il periodo entro cui i partiti potranno presentare gli emendamenti scade il prossimo 11 novembre.
Irpef
L’Irpef è sempre al centro dell’attenzione. Non a caso, alcuni partiti di maggioranza continuano a supportare la richiesta di abbassare l’imposizione per il ceto medio, portando dal 35 al 33% l’aliquota, facendo rientrare nel campo del secondo scaglione i redditi fino a 60mila euro.
Ancora una possibilità per il concordato fiscale?
Come noto, il concordato fiscale chiude i termini per aderirvi entro il 31 ottobre. Dal numero complessivo delle adesioni dipendono molte cose, tra cui anche la possibilità per il Governo di comprendere, alla luce degli incassi generati dallo strumento per le casse dello stato, come parametrare i propri obiettivi economico-finanziari.
Sembra esclusa al momento la possibilità di una riapertura dei termini del concordato. Tuttavia, chiusa la prima finestra, si sta discutendo dell’opportunità di aprirne una nuova che possa consentire fino alla fine dell’anno di incamerare nuove adesioni.
La proroga delle rateizzazioni e la flat tax
Argomento sempre caldo è quello che concerne l’ipotesi di:
- prorogare le rateizzazioni degli acconti per le partite Iva
- alzare da 85mila a 100mila euro il tetto di ricavi e compensi per i titolari di partita Iva (professionisti e imprese) ai quali si applica la flat tax con aliquota ridotta del 15%.
Criptovalute
Il discusso piano che intendeva portare al 42% l’imposta sulle plusvalenze da criptovalute potrebbe essere rinviata. L’idea è infatti quella di prevedere con un apposito emendamento un ritorno al 26%.
Un commento sulla manovra
Osservatorio sui Conti Pubblici (OCPI) dell’Università Cattolica di Milano, in un recente documento ha valutato la manovra italiana per il triennio 2025-2027.
Ciò che si evince è che la manovra si caratterizza per un orientamento restrittivo, finalizzato a mantenere la sostenibilità del debito pubblico.
In particolare come evidenziano gli analisti di OCPI, il piano di bilancio 2025-2027 dell’Italia punta a ridurre il deficit dal 3,7% del PIL nel 2024 al 2,6% nel 2027, in risposta all’alto debito pubblico e alla procedura europea per contenere il deficit eccessivo. Questa strategia è moderatamente restrittiva ma ha ottenuto consenso sui mercati, come evidenzia la riduzione dello spread.
Ci sono però alcuni dubbi sulla sostenibilità del piano, osserva OCPI, in quanto il miglioramento del deficit per il 2025 è attribuito in gran parte a “altre entrate“, voce questa che risulta non ben definita.
Inoltre, per quanto per coprire le nuove misure espansive (come il taglio dell’Irpef e la riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori), il governo prevede entrate straordinarie e misure come la proroga delle concessioni sul gioco, la lotta all’evasione e interventi fiscali a carico delle banche e assicurazioni, OCPI mette in evidenza che queste coperture potrebbero ridurre le entrate nei prossimi anni.