Anche Sotheby’s non si priva del suo Monet nelle aste di maggio. E se Christie’s propende per le nebbie iridescenti del Tamigi, la sua storica rivale ha scelto la poesia primaverile delle ninfee in formato gigante
Negli ultimi anni della sua vita, le ninfee diventano un’ossessione per Claude Monet, che si domanda se «da tanto sforzo» possa uscir fuori qualcosa. Quei fiori d’acqua talmente ripetuti da diventare quasi astratti pavimentano la strada dall’impressionismo all’espressionismo astratto di Pollock, Rothko, Cyfford Still. E, da oltre un secolo, la mania dei fiori d’acqua del maestro di Giverny contagia il collezionismo. Così, appare del tutto naturale che le due più blasonate case d’asta al mondo, Christie’s e Sotheby’s, non si facciano mancare il proprio spettacolare Monet nelle prossime aste di maggio.
La serata d’asta
Impressionist e Modern Art Sale di Sotheby’s del 12 maggio 2021 potrà contare su un vivido esemplare della serie
Water Lilies:
Le Bassin aux Nymphéas il più grande (circa 100×200 cm) della serie mai apparso in un’asta, rivela una nota. La stima è di 40 milioni di euro. Per un prezzo di partenza di cinque milioni più basso, Christie’s metterà invece in vendita l’etereo
Waterloo Bridge, effet de brouillard.
Dipinto fra il 1917 e il 1919, Le Bassin aux Nymphéas rappresenta i gigli d’acqua dello stagno dell’ultimo ritiro del pittore, a Giverny. Lo Stagno delle Ninfee rappresenta la quintessenza del suo lavoro su queste piante. L’imponente dipinto proviene dalla collezione del produttore hollywoodiano e di Broadway Ray Stark e torna in vendita dopo 20 anni.
Un mercato, quello dei quadri di Claude Monet, che non conosce crisi. Il suo record personale lo detiene proprio Sotheby’s con i 110,7 milioni di dollari incassati per la vendita dei
Covoni nel maggio 2019. Un altro quadro della serie
Meules (Covoni) era stato venduto proprio da
da Christie’s per 81,4 milioni di dollari nel 2018. Sempre nello stesso anno, qualcuno si è portato a casa per 84,6 milioni di dollari un altro quadro della serie ninfee, Nymphéas en Fleur (1914-1917) della collezione Peggy e David Rockefeller.
Negli ultimi anni della sua vita, le ninfee diventano un’ossessione per Claude Monet, che si domanda se «da tanto sforzo» possa uscir fuori qualcosa. Quei fiori d’acqua talmente ripetuti da diventare quasi astratti pavimentano la strada dall’impressionismo all’espressionismo astratto di Pollock, Rot…
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