Il governo guidato da Giorgia Meloni si è presentato alle elezioni promettendo di non introdurre nuove imposte patrimoniali e di progredire verso una riduzione delle aliquote Irpef. La Legge di Bilancio 2024, la cui approvazione è attesa entro il 28 dicembre, ha seguito nella sostanza queste indicazioni fondamentali del programma. Mentre la delega fiscale è andata a ridurre a tre le aliquote Irpef, la Legge di Bilancio ha evitato di introdurre nuovi prelievi fiscali sui patrimoni, che in Italia riguardano in primo luogo la tassazione sugli immobili. Tuttavia, si è deciso di penalizzare chi venderà una casa il cui valore sia stato sostenuto dagli interventi di ristrutturazione finanziati dal Superbonus: dalle plusvalenze, lo stato potrà recuperare almeno una parte dei grandi costi sostenuti per rinnovare il patrimonio immobiliare italiano. Altra stretta fiscale è in arrivo sui redditi di chi decide di affittare case per brevi periodi, con un incremento della cedolare secca.
Per quanto riguarda le misure di sostegno al patrimonio, sono state introdotte nuove agevolazioni sui mutui prima casa per le famiglie numerose oltre a quelle già esistenti, e prorogate, per gli under 36.
D’interesse per i patrimoni, poi è l’esclusione dal calcolo dell’Isee dei titoli di Stato (e buoni fruttiferi) entro i 50mila euro – che di fatto mette su una corsia preferenziale questi titoli per le famiglie che aspirano ad accedere ad agevolazioni di welfare che dipendano da un Isee entro certi limiti.
Il patrimonio immobiliare delle imprese, infine, sarà interessato dall’introduzione dell’obbligo di polizza per la copertura dei danni derivanti da calamità naturali, con sanzioni fino a 500mila euro per chi non si adegua.
Vendere la casa ristrutturata con il Superbonus? Plusvalenza tassata
In molti casi, le plusvalenze determinate dalla vendita degli immobili non sono soggette a imposte: ma non rientreranno in questa casistica le case ristrutturate mediante il Superbonus 110%. Il comma 64 della Legge di Bilancio, infatti prevede che tale plusvalenza sarà considerata nei “redditi diversi” in sede di dichiarazione dei redditi e soggetta a un’imposta sostitutiva del 26% o, in alternativa, alla normale tassazione Irpef. La base sulla quale verrà determinata la plusvalenza, come spiega la relazione presentata alla Camera, è costituita dalla “differenza tra il corrispettivo percepito nel periodo d’imposta e il prezzo d’acquisto o il costo di costruzione del bene ceduto, aumentato di ogni altro costo inerente al bene medesimo”.
La tassa sarà dovuta per le cessioni che avvengono entro i dieci anni dalla conclusione dei lavori collegati al Superbonus. Per quanto riguarda i redditi derivanti dagli affitti brevi, c’è sta
Sono invece esclusi gli immobili “acquisiti per successione e quelli che siano stati adibiti ad abitazione principale del cedente o dei suoi familiari per la maggior parte dei dieci anni antecedenti alla cessione”.
Mutui, le agevolazioni per gli under 36 e le famiglie numerose
L’accesso degli under 36 al Fondo di garanzia per prima casa, il fondo che agevola l’acquisto delle abitazioni principali è stato prorogato di un altro anno, per tutto il 2024 (con l’assegnazione di ulteriori 282 milioni di euro). Oltre ai più giovani (con Isee entro i 40.000 euro), la Legge di Bilancio 2024 introduce nuove agevolazioni per le famiglie numerose, che rientreranno nelle categorie aventi priorità di accesso al credito. Nel dettaglio, vi avranno accesso i nuclei famigliari che includono:
- tre figli di età inferiore a 21 anni con Isee non superiore a 40.000 euro annui;
- quattro figli di età inferiore a 21 anni con Isee non superiore a 45.000 euro annui;
- cinque o più figli di età inferiore a 21 anni con Isee non superiore a 50.000 euro annui.
Stretta fiscale sugli affitti brevi
In caso di opzione per la cedolare secca, gli immobili affittati con locazione breve (fino ai 30 giorni) saranno soggetti a partire dal 2024 a una tassazione del 26% (e non più del 21%). Un emendamento al testo iniziale, tuttavia, ha introdotto un’eccezione: per una singola unità immobiliare individuata dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi, l’aliquota della cedolare secca sarà (ancora) al 21% (comma 63).
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Titoli di Stato, Btp e Buoni fruttiferi fuori dal calcolo dell’Isee
La nuova Legge di Bilancio introduce (al comma 183) l’esclusione dei titoli di Stato dal calcolo dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee), al quale sono vincolate certe prestazioni di welfare. La misura si applica anche ai buoni fruttiferi postali in quanto il loro rimborso è garantito dallo Stato. Rispetto alle prime bozze della Legge di Bilancio, tuttavia, viene introdotto un limite: l’esenzione dal calcolo si applica fino al valore complessivo di 50.000 euro. Oltre questa soglia, anche i Btp e gli altri titoli di Stato contribuiranno ad aumentare l’Isee.
Imprese, scatta l’obbligo di polizza contro le calamità
Le imprese italiane ed estere con stabile organizzazione in Italia avranno un anno di tempo per stipulare una polizza assicurativa contro i danni provocati da eventi calamitosi come frane, alluvioni e terremoti (comma 101). Le imprese inadempienti andranno incontro a una sanzione compresa fra i 100mila e i 500mila euro (comma 107).