Una crescita dell’utile del 57,3% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno e ricavi in aumento del 9,9% grazie al margine di interesse e alle commissioni nette. Il gruppo Bper chiude il primo trimestre 2024 e apre l’era Gianni Papa con numeri brillanti. In apertura di conferenza stampa, il nuovo ceo ringrazia il precedente consiglio di amministrazione per i risultati ottenuti, gli stessi che per il suo mandato costituiscono il nastro di partenza. La nota di presentazione dei conti Bper sottolinea che «la banca ha ottenuto dall’inizio dell’anno risultati eccellenti in particolare grazie agli ottimi risultati del margine di interesse e delle commissioni nette».
L’amministratore delegato sottolinea che «l’attività del primo trimestre dell’anno ha rafforzato il trend positivo dei trimestri precedenti, permettendo al gruppo di conseguire 457,3 milioni di euro di utile netto». Nello stesso periodo del 2023 il risultato era stato di 290,7. Il numero è decisamente positivo se si pensa che arriva dopo aver spesato 111,8 milioni di euro di costi sistemici.
I conti Bper nel quadro macroeconomico del 1° trimestre
Il quadro macroeconomico nel primo trimestre del 2024 è stato caratterizzato da un’attività economica che è aumentata in misura contenuta, a conferma delle stime4 più recenti che vedono la crescita del prodotto interno lordo che resterà contenuta nella prima parte dell’anno e si rafforzerà nei trimestri successivi. In tale contesto la strategia commerciale ed organizzativa messa in campo ha permesso di raggiungere una positiva performance dei risultati operativi. Sul fronte dello spread commerciale, il trend favorevole ha continuato a essere alimentato dall’alto livello dei tassi di interesse di mercato.
Qualità del credito, capitale, liquidità
«Gli indicatori di rischio di credito si confermano su livelli molto contenuti e i livelli della posizione patrimoniale permangono solidi grazie in particolare all’importante generazione organica di capitale», prosegue Papa. La posizione della qualità del credito resta solida: in particolare l’Npe ratio al 2,6% lordo (1,2% netto) posiziona la banca come “migliore della classe”nel sistema bancario italiano. Il costo del credito annualizzato si attesta a 43 p.b. (a fine anno 2023 era di 48 p.b.), mentre il livello di copertura dei crediti deteriorati risulta pari al 54,2%, in aumento rispetto al dato di fine 2023 (52,5%). I profili di capitale e liquidità di Bper rimangono elevati grazie a una generazione organica di capitale (CET1 ratio: 14,9%). La posizione di liquidità presenta indici regolamentari che vanno oltre le soglie minime previste.
La raccolta
La raccolta diretta da clientela si attesta a € 118,1 miliardi (-0,6% da fine 2023). Fra i motori principali, che hanno parzialmente compensato il calo nel trimestre dei conti correnti (-2,1 miliardi di euro), si sono registrate le buone performance dei depositi vincolati (+0,7 miliardi di euro), dei certificati di deposito (+0,3 miliardi) e dei certificates (+0,2 miliardi). La raccolta indiretta da clientela è in aumento a 180,0 miliardi. All’interno dell’aggregato, la raccolta gestita pari a 67,3 miliardi è in aumento del 3,1%. La raccolta amministrata infineammonta a € 89,6 miliardi in crescita del 7,0%.
Papa, in conclusione della presentazione dei conti Bper dichiara che «i risultati sono in linea con il posizionamento di Bper nello scenario economico italiano: una grande banca capace di generare costante valore a beneficio di tutti gli stakeholders. L’attuale contesto di mercato, caratterizzato da una perdurante incertezza, ci pone certamente davanti a nuove sfide che sono certo sapremo gestire. Personalmente non posso che esprimere il piacere di essere alla guida di questo gruppo; insieme al team manageriale e a tutti i colleghi lavorerò affinché nei prossimi anni Bper persegua obiettivi di crescitasempre più significativi».
Le previsioni nel contesto macroeconomico
La stagnazione nell’area dell’euro è proseguita nei primi mesi del 2024. Persiste la debolezza del ciclo manifatturiero e di quello delle costruzioni. Nel terziario invece vi sono segnali di recupero. Continua il sentiero discendente dell’inflazione al consumo. Secondo le valutazioni di Banca d’Italia, i recenti rincari del trasporto marittimo non comporteranno pressioni inflazionistiche significative. Secondo la BCE, il prodotto interno lordo dell’area euro crescerà dello 0,6% nel 2024, dell’1,5% nel 2025 e dell’1,6% nel 2026. In aprile il Consiglio direttivo della BCE ha lasciato invariati i tassi di interesse ufficiali, ma non è detto che a giugno non ci siano movimenti al ribasso.
Per quanto riguarda l’Italia, da inizio anno l’attività economica è cresciuta in misura contenuta nel primo trimestre del 2024, risultando ancora rallentata dalla flessione della manifattura, a fronte di una ripresa nei servizi. Vi è stato un lieve incremento degli investimenti privati. Si stima che il pil italiano crescerà dello 0,6% nel 2024, dell’1,0% nel 2025 e dell’1,2% nel 2026, beneficiando della ripresa dei redditi reali e della domanda estera.