L’incertezza macroeconomica e geopolitica di questo primo semestre del 2022 si è fatta sentire anche fuori dai mercati pubblici. E così, come l’appetito degli investitori per il rischio è diminuito, anche i finanziamenti alle start-up è crollato. A fare il punto sulle proiezioni per il secondo trimestre del venture capital è Cb Insights.
I finanziamenti globali si attestano a soli 57,7 miliardi di dollari a metà del secondo trimestre del 22, mentre gli investitori riducono gli investimenti. A questo ritmo, si prevede che i finanziamenti globali diminuiranno del 19% rispetto al trimestre precedente. Allo stesso modo, le operazioni sono destinate a raggiungere un totale di 6.904 entro la fine del secondo trimestre, con un calo del 22% rispetto al primo trimestre del 2022.
I finanziamenti negli Stati Uniti sono destinati a continuare la loro traiettoria discendente. Si prevede che i finanziamenti di venture alle aziende con sede nel Paese raggiungeranno i 61 miliardi di dollari entro la fine del trimestre, con un calo del 13% rispetto al primo trimestre del 2022 e il totale più basso per le startup con sede negli Stati Uniti dal 2020. Anche l’attività di deal dovrebbe tornare ai livelli del 2020. I finanziamenti alle startup asiatiche sono destinati a diminuire del 31% entro la fine del 2° trimestre del 22, dopo il calo del 36% registrato nel primo trimestre del 22. In Europa la contrazione trimestrale attesa è del 16%, dopo un primo trimestre al +18%.
A metà del secondo trimestre, i mega round rappresentavano 30,5 miliardi di dollari di finanziamenti. A questo ritmo, i finanziamenti globali raccolti con operazioni da oltre 100 milioni di dollari nel secondo trimestre del 22 dovrebbero registrare un calo del 18% rispetto al trimestre precedente. Quanto ai settori, nel secondo trimestre del 2022 i finanziamenti globali continueranno a diminuire nei settori fintech, retail tech e della sanità digitale, rispettivamente del 28%, del 50% e del 25%.
Con la volatilità del mercato pubblico che ha costretto un numero maggiore di startup a mettere
in pausa i loro piani di exit, il numero delle ipo si è ridotto sensibilmente. Secondo le proiezioni, il numero totale di società che si quoteranno in borsa nel secondo trimestre del 2022 raggiungerà le 92 unità, segnando un minimo di 9 trimestri e un calo del 34% rispetto al trimestre precedente. Le startup con sede negli Stati Uniti dovrebbero rappresentare 20 di queste IPO, con un calo del 13% rispetto al trimestre precedente.
Cb Insights prevede un calo anche delle operazioni di fusione e acquisizione a livello globale. Mentre l’attività di m&A è rimasta forte infatti nel primo trimestre del 22, le transazioni effettuate nel secondo trimestre segnalano l’inizio di un rallentamento. La stima è di 2322 operazioni per una contrazione del 22%, percentuale che sale considerando solo gli Stati Uniti al 25%.
Infine il conteggio trimestrale dei nuovi unicorni dovrebbe scendere al di sotto di 100 per la prima volta dal 2020, con il secondo trimestre del 22 che dovrebbe vedere la nascita di 62 unicorni, il 46% in meno rispetto ai primi tre mesi dell’anno. Le nascite di unicorni negli Stati Uniti e in Asia saranno probabilmente le più colpite, con un calo trimestrale previsto rispettivamente del 43% e del 67%.