Sono oltre 34mila i fondi Ucits registrati in Europa
Di questi almeno 2.300 sono inglesi
Addio Oicvm
La Brexit, avrebbe dichiarato Skeoch, potrebbe essere l’occasione per rivedere il quadro normativo dei fondi di investimento del Regno Unito, di renderlo più competitivo, e attrarre quindi nuovi gruppi di clienti – quelli asiatici ad esempio. Il prossimo 31 dicembre, infatti, la Gran Bretagna potrebbe decidere di abbandonare la normativa europea che da 35 anni disciplina i prodotti finanziari europei (Direttiva Oicvm) e istituirne una nuova, sotto la quale far ricadere i fondi domiciliati nel paese. “Il futuro libro delle regole dei fondi del Regno Unito potrebbe prendere come punto di partenza proprio Ucits”, avrebbe sottolineato l’ad di Standard Life Aberdeen al Financial Times, “ma alcuni aspetti di questa normativa europea (come i Priips) hanno creato una fenomenale complessità. Ora il Regno Unito ha l’opportunità di pensare a come creare un regime più semplice”.
Si tratta della prima volta che una voce così autorevole della City manifesta desideri o esigenze simili. Molti gestori in passato si sono detti favorevoli al fatto che la Gran Bretagna rimanesse al passo con le normative dell’UE dopo la Brexit, ma alcuni oggi sembrano voler trarre vantaggio dalla situazione per dare una nuova competitività all’industria del risparmio gestito made in Uk.
Sono circa 34mila i fondi Ucits registrati in Europa, per un valore complessivo di oltre 9mila miliardi di sterline. Di questi almeno 2.300 hanno sede nel Regno Unito.