Il 44% dei millennial con almeno un milione di attivi investibili un dichiara che tassi d’interesse più elevati li hanno spinti a rinviare l’acquisto di un immobile
Due terzi dei giovani milionari affermano di avere meno probabilità di ottenere un prestito rispetto a un anno fa a causa dei tassi d’interesse
Il 58% stima che i mercati finanziari chiuderanno l’anno in rialzo di almeno il 5%. Al contrario, il 44% dei boomer prevede che incasseranno un calo a doppia cifra
I millennial milionari, mentre tassi d’interesse e inflazione schizzano verso l’alto, stanno temporaneamente accantonando spese importanti. Almeno quelli con un milione di attivi investibili o più. Il 44%, per esempio, ha rinviato l’acquisto di una casa ma quasi il 90% si dichiara “fiducioso” o “abbastanza fiducioso” che la Federal Reserve sarà in grado di gestire la situazione. A fronte del 38% dei baby boomer (nati tra il 1946 e il 1964).
Sono i risultati della nuova Millionaire survey di Cnbc, condotta nel mese di maggio su un campione di 750 soggetti che hanno riferito di partecipare congiuntamente al processo decisionale finanziario all’interno delle proprie famiglie o di condurlo in prima persona. Quasi la metà dichiara che i maggiori oneri finanziari li hanno indotti a rinviare l’acquisto di un’auto e il 44% che tassi d’interesse più elevati li hanno spinti a prendere decisioni simili in merito all’acquisto di un immobile. Il 39% ha rinunciato a cenare fuori casa e il 36% ha ridotto le ferie. In generale, hanno tre volte di probabilità in più di ridurre i propri acquisti nel contesto attuale rispetto ai baby boomer. Anche perché, come ricordato da George Walper (presidente di Spectrem Group), hanno “chiaramente a che fare con qualcosa che non hanno mai sperimentato”.
Gli effetti su mutui e prestiti
Parallelamente, l’aumento dei tassi d’interesse della Fed non fa che rendere più cari anche i prestiti. Ricordiamo che nella giornata del 15 giugno la banca centrale statunitense ha dato il via libera al rialzo dei tassi da 75 punti base (il nuovo range di riferimento è 1,5-1,75%) e ha avvertito che un nuovo rialzo potrebbe arrivare a luglio; dichiarazioni giunte però in un momento successivo rispetto alle rilevazioni di Cnbc. Ad ogni modo, due terzi dei millennial avevano già dichiarato di avere meno probabilità di ottenere un prestito rispetto a un anno fa a causa di tassi d’interesse più elevati, contro il 40% dei baby boomer. E, come tutti gli altri, stavano notando che “i mutui che guardavano a gennaio sono raddoppiati”, aggiunge Walper.
Millennial più ottimisti dei boomer
Ciononostante, i millennial mostrano un maggiore ottimismo rispetto ai baby boomer: il 55% dichiara che l’inflazione durerà meno di un anno a fronte di quasi i due terzi dei baby boomer che temono durerà almeno un anno o due. Il 40%, inoltre, prevede di acquistare più azioni con l’accelerazione dell’inflazione (per i boomer si parla dell’11%). E sono anche più ottimisti sull’impatto del surriscaldamento dei prezzi sui rendimenti azionari: quasi il 90% si definisce “fiducioso” o “abbastanza fiducioso” nella capacità della Fed di gestire l’inflazione a fronte del 38% dei baby boomer che si definisce “per niente fiducioso”.
Inoltre, oltre il 70% dei giovani milionari crede che l’economia sarà “più forte” o addirittura “molto più forte” alla fine del 2022 contro i due terzi dei baby boomer che ritiene sarà “più debole” o “molto più debole”. Infine, il 58% stima che i mercati finanziari chiuderanno l’anno in rialzo di almeno il 5%; al contrario, il 44% dei boomer prevede incasseranno un calo a doppia cifra.