Nel secondo trimestre i dividendi totali hanno raggiunto quota 513,8 miliardi di dollari, in aumento dell’1,1% rispetto all’anno precedente
Il 2° trimestre rappresenta il picco stagionale per i dividendi in Europa, ma la crescita dei dividendi nel Vecchio continente è rimasta di gran lunga inferiore rispetto alla media globale
Il maggiore distributore in Europa è la Francia, con una crescita sottostante del 5,1% e un nuovo record per il totale dei dividendi corrisposti, pari a 51 miliardi di dollari
In termini di distribuzioni complessive, sottolinea l’asset manager, si è registrato un aumento dell’1,1%, penalizzato dalla forza del dollaro americano. La crescita sottostante si è attestata al 4,6%, il tasso più basso degli ultimi due anni ma leggermente inferiore alla media di lungo periodo. Il rallentamento si conferma in linea con le stime di Janus Henderson, che già scontavano un tasso di crescita inferiore per l’anno in corso.
Le ragioni del rallentamento
Le distribuzioni complessive, sottolinea il gestore, sono scese del 5,3% su base annua – complice soprattutto la debolezza dell’euro – portando l’indice di Janus Henderson per l’Europa al livello minimo da oltre un anno a questa parte a quota 134. In termini di crescita sottostante, i dividendi sono saliti di un modesto 2,6% segnando il dato di gran lunga più deludente fra le regioni mondiali per il secondo trimestre. A penalizzare le distribuzioni totali sono stati alcuni consistenti tagli ai dividendi, ma anche la percentuale di società che ha aumentato i payout è diminuita.
Uno sguardo ai Paesi europei
La Francia, il Paese con le distribuzioni di gran lunga più consistenti in Europa, nel 2° trimestre ha segnato un nuovo record di dividendi corrisposti toccando quota 51 miliardi di dollari. La crescita sottostante è stata del 5,1%, ampiamente superiore alla media europea. Tre quarti delle società francesi comprese nell’indice hanno aumentato i dividendi rispetto all’anno precedente, mentre l’unico taglio è stato operato da Edf.
Meno brillante l’andamento dei dividendi in Germania: il totale ammonta a 38,5 miliardi di dollari, con un aumento del 2,4% su base sottostante in linea con la media europea. Ad aumentare le distribuzioni è stata una percentuale relativamente bassa di società tedesche (tre quinti); fanalino di coda l’industria automobilistica, dove spiccano i tagli di Bmw e Daimler.
In Spagna la crescita si è attestata all’8% su base sottostante, l’aumento più consistente tra i maggiori paesi europei, seguita a breve distanza dai Paesi Bassi. Anche la Svizzera riporta una crescita superiore alla media, mentre in Belgio i dividendi hanno subito un calo di oltre un quarto su base sottostante, complice il dimezzamento delle distribuzioni di Anheuser-Busch InBev.
Nel Regno Unito la crescita sottostante è stata del 5,3%, grossomodo in linea con la media globale, mentre il dato complessivo ha beneficiato di dividendi straordinari particolarmente elevati. Il principale contributo alla crescita è giunto dal settore bancario. Janus Henderson, in linea con le attese precedenti, conferma la propria stima sui dividendi a 1.430 miliardi di dollari per il 2019, pari a una crescita del 4,2% in termini complessivi e del 5,5% su base sottostante.
Quanto agli altri paesi europei, in Italia si è registrata una crescita sottostante del 6,3%, seppure fortemente influenzata dalla recente acquisizione della spagnola Abertis da parte di Atlantia, e dal precedente annullamento dell’acconto dividendi deciso dalla stessa Atlantia alla fine dello scorso anno. Per il resto, la crescita del Paese è rimasta più contenuta.
Leggero calo per l’Asia Pacifico
La regione Asia Pacifico (Giappone escluso) ha leggermente sottoperformato rispetto al resto del mondo nel secondo trimestre, con un totale di 43,2 miliardi di dollari di dividendi corrisposti e una crescita del 2,2% su base sottostante. Per motivi stagionali, a dominare il 2° trimestre è Hong Kong. La crescita sottostante è stata appena del 2,5% e un quarto delle società di Hong Kong comprese nell’indice di Janus Henderson – tra cui China Mobile – ha tagliato I propri dividendi: si tratta di una quota superiore rispetto a tutti gli altri mercati principali, a conferma del rallentamento dell’economia cinese.
In Giappone si segnalano invece dividendi record con una crescita sottostante del 6,8%, il che segnala profitti e payout ratio in aumento. A incrementare i dividendi sono stati circa tre quarti delle società nipponiche. La crescita dei dividendi in Giappone supera quella nel resto del mondo da quattro anni a questa parte, dopo una lunga fase di relativa stagnazione. Oggi i livelli sono in linea con Asia Pacifico e Nord America, le due regioni con il tasso di crescita più elevato al mondo, e tutte le tre aree evidenziano un aumento dei payout di circa il 130% dalla fine del 2009.
Stati Uniti tra le prime posizioni, ma in forte rallentamento
Negli Stati Uniti i dividendi hanno riportato la crescita più lenta degli ultimi due anni, con un +5,3% su base sottostante, attestandosi a 121,7 miliardi di dollari. Il tasso di crescita dei dividendi ha evidenziato un rallentamento in diversi settori, quasi tutti con aumenti a una sola cifra. Ad ogni modo, più di quattro quinti delle aziende hanno incrementato le distribuzioni e gli Usa si confermano nelle prime posizioni delle classifiche internazionali.
Il commento
Per Ben Lofthouse, responsabile della strategia Global Equity Income di Janus Henderson: “In questa fase del ciclo economico, molte società stanno moderando gli aumenti di dividendi e anche il numero di tagli è in aumento. Ad ogni modo le distribuzioni globali sono in forte crescita da due anni, per cui questo rallentamento non ci preoccupa. Diciamo che il tasso di crescita sottostante che prevediamo per quest’anno è in linea con la media di lungo periodo anziché ampiamente superiore”.
Secondo Lofthouse, “il rallentamento dell’economia globale sta incidendo in misura maggiore in alcune aree del mondo piuttosto che in altre, e l’impatto è particolarmente significativo in Europa. Ma proprio per questo è così importante affidarsi a un approccio globale al reddito: diversificare a livello geografico e settoriale significa offrire preziosi vantaggi agli investitori”.