Non solo Paesi core. La sostenibilità è anche “emergente”. Ma quali opportunità presenta questo sodalizio per gli investitori? Sei investito in mercati emergenti?
Alcuni esperti finanziari dubitano che un fondo incentrato sui mercati emergenti possa essere gestito sulla base dei criteri Esg. Tuttavia, secondo Jürgen Maier, gestore del fondo Raiffeisen Azionario Sostenibile Mercati Emergenti “ci sono anche molte aziende sostenibili in questi mercati” e la trasparenza su questo fronte sta evolvendo. Inoltre, nella prima metà del 2022, le società dei mercati emergenti hanno emesso circa il 40% in più di obbligazioni con etichetta Esg rispetto allo stesso periodo del 2021, per un totale di circa 56 miliardi di dollari. Tendenzialmente, questi mercati devono fare di più in relazione ai fattori Esg rispetto agli omologhi dei Paesi sviluppati e per questo si possono trovare, in questa fase di fermento, nuove interessanti opportunità.
I Paesi meglio posizionati secondo Raiffeisen
Alcuni Paesi asiatici sono molto più avanti di altri. Il pioniere è Taiwan, dove troviamo molte aziende sostenibili. Anche in India è relativamente facile trovare aziende interessanti. In Cina abbiamo avuto difficoltà in passato, ma ora la situazione è notevolmente migliorata ed è possibile scegliere tra un insieme più ampio di aziende sostenibili. Se guardiamo invece all’America Latina e all’Europa dell’Est, le aziende hanno ancora un notevole potenziale di recupero. L’eccezione è il Brasile, dove esistono alcune aziende sostenibili.
I settori chiave
In Cina Raiffeisen guarda a quelle aziende che beneficiano dell’obiettivo di riduzione della CO2 fissato dal governo; a Taiwan vede opportunità nei titoli tecnologici leader nella conservazione e nel risparmio dell’acqua; in India, infine, si guarda con interesse alle società di outsourcing IT che sono leader nella formazione e nello sviluppo dei dipendenti e alle società finanziarie che sono attive nel finanziamento di abitazioni a prezzi accessibili. In quest’ottica, con l’aiuto di un consulente, possiamo andare a selezionare i titoli a più alta sostenibilità e pesarli in portafoglio. Il tutto tenendo sempre presente quale può essere il grado di rischio e il ritorno atteso in termini di rendimento. Quali sono i meccanismi che il nostro consulente utilizza per la selezione? Quale la reale sostenibilità dell’investimento proposto? L’incontro tra emergenti e sostenibilità è un delicato equilibrio tra rischi e rendimenti.
Un occhio ai bond
Un occhio va dato anche alle obbligazioni Esg che hanno riscontrato successo tra gli emittenti con rating investment grade. In questa fase di mercato volatile, questi titoli possono offrire agli investitori rendimenti interessanti equivalenti a quelli del debito high yield dei mercati sviluppati. Tuttavia, ogni obbligazione con etichetta Esg è diversa. Per questo è necessario effettuare controlli rigorosi per valutare la credibilità delle obbligazioni che adottano criteri Esg. Va considerato infatti che le informative delle società dei mercati emergenti non sono omogenee e generalmente non sono all’altezza di quelle dei mercati sviluppati.
Le raccomandazioni
Di base, al nostro consulente possiamo dunque chiedere di controllare il livello generale degli standard di governance, ma dobbiamo prestare molta attenzione anche alle struttura della società dato che molte aziende dei mercati emergenti sono controllate solo da pochi azionisti. Bisogna inoltre appurare il grado di coinvolgimento in attività non etiche e il livello democratico del mercato emergente che andiamo a considerare.
Quali sono le società emergenti su cui puntare? Il loro livello di trasparenza?
Quale il livello democratico del Paese in cui operano? E i rischi potenziali?
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