Questa materia prima si riferisce ai contratti scambiati sulla borsa di New York il cui prezzo può differire dal quello del gas naturale scambiato in Europa
Lo stoccaggio sarà un elemento cruciale nel lungo termine nel percorso di decarbonizzazione
Il ruolo del gas
Il gas naturale è un elemento importante della transizione energetica per i prossimi decenni e potenzialmente un “destination fuel”.A livello globale, anche in uno scenario “net zero” al 2050, la domanda di gas naturale sarà almeno il 50% di quella attuale ( 4100 Miliardi di mc all’anno), come fonte energetica per settori non elettrificabili ed integrata da sistemi di offset o cattura di CO2.
“In Europa – spiega Alessandro Cadei, responsabile Emea del settore energia e utility – il ruolo del gas è ancora pivotale. Basti considerare la fragilità di un sistema diapprovvigionamenti che dovrà necessariamente trasformarsi per mitigare/rimpiazzare l’import Russo, arrivato nel 2021 a pesare per il 40% sulla domanda dell’Unione Europea.
Ma le opportunità (ed i rischi) del mondo gas vanno ben oltre e richiederanno scelte ragionate e pesate che aiutino (e non rallentino) la decarbonizzazione”.
Lo scenario
Secondo Bain and Company, le priorità strategiche del settore in Europa (e in Italia) dovranno essere volti a:
1) assicurarsi nel breve-medio termine fonti alternative ad integrazione degli attuali approvvigionamenti, cercando anche di rivalutare, in ottica di geopolitica delle risorse, fonti “europee” (e.g. bacini nel Mediterraneo orientale) e forme di approvvigionamento LNG meno esposto al mercato;
2) “decarbonizzare” nel medio-lungo termine il gas naturale, integrando produzione di biometano (che può arrivare al 10% dei consumi gas nei prossimi 10-15 anni, con investimenti necessari per almeno 50 miliardi), sistemi di abbattimento della CO2, e, nel lungo termine sostituzione della molecola con molecole “low carbon” (Idrogeno e CH4 sintetico)
3) aumentare la “resilienza” del sistema europeo, attraverso regole ed investimenti infrastrutturali che consentano in modo mirato la mobilizzazione di risorse “cross- Country”, con un attento trade off tra benefici, possibili alternative e costi per la società
Lo stoccaggio
In particolare, lo stoccaggio sarà un elemento cruciale nel lungo termine nel percorso di “decarbonizzazione”. Per raggiungere l’obiettivo net zero al 2050, oltre a 250 miliardi di investimenti in stoccaggio elettrochimico, si stima che in Europa saranno necessari 200 miliardi di investimenti in stoccaggio idrogeno (in parte attraverso la riconversione degli attuali stoccaggi gas) e 150 miliardi per sistemi di stoccaggio CO2 (in larga parte nel Mare del Nord).
Nuovi modelli di business saranno necessari per abilitare la transizione energetica. In particolare, è probabile lo sviluppo di “Flexibility Provider” che integreranno ed amplieranno l’attuale ruolo degli operatori attraverso servizi di “conversione” da elettrone a molecola verde (e.g. Power to X), servizi di stoccaggio delle molecole (low carbon o tradizionali) e gestione della CO2 sequestrata, integrando le principali tecnologie chiave per la transizione energetica e supportando l’elettrificazione del sistema, potenzialmente anche con modelli di business “regolati”
Come investire
Alla luce di questo scenario posizionarsi sul gas può essere un’opportunità. A Milano sono quotati gli strumenti che replicano l’andamento delle materie prime (Etc) e alcuni di loro stanno guadagnano oltre l’80% da gennaio. Ma come funzionano e quali sono i rischi principali? Investire in materie prime è molto complesso e soprattutto questi strumenti, per motivi tecnici, non replicano mai fedelmente l’andamento della materia prima sottostante è quindi utile entrare nel mercato con il supporto di un consulente esperto che possa consigliarci lo strumento migliore, il peso in portafoglio e gli scenari del nostro investimento sia sul fronte della remunerazione, sia su quello delle criticità possibili.
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