«È un progetto centrale nella nostra strategia di valorizzazione delle catene del valore, sempre più transnazionali. In anni – come quelli che stiamo vivendo – caratterizzati da eventi che spingono verso una prossimità delle attività economiche almeno a livello regionale, supportare imprese che spesso sono campionesse nel proprio settore di riferimento è per noi fondamentale. È importante per le aziende che la catena del valore non sia troppo dispersa nello spazio». A parlare è Giuseppe Ferraro, responsabile Direzione Corporate & SME della International Subsidiary Banks Division, raggiunto da We Wealth in merito al lancio del programma sinergico tra l’International Subsidiary Banks Division (ISBD) e la Divisione Banca dei Territori (BDT) per il potenziamento delle opportunità di business transazionali delle medie imprese che operano nei 12 paesi serviti dalle banche commerciali del gruppo in Est Europa e Nord Africa, un mercato di 210 milioni di persone con un pil di circa 1.700 miliardi di euro (territori in cui sono presenti oltre 2.000 gruppi industriali italiani).
L’ambizione del programma è quella di rafforzare il posizionamento di Intesa Sanpaolo come banca di riferimento e partner a lungo termine per le imprese, facendo leva sui suoi modelli operativi sinergici. I primi mercati serviti saranno quelli di Slovacchia, Romania e Ungheria, scelti come realtà di debutto perché già estremamente consolidate nel panorama della catena del valore italiana. Ma tutte «le economie comprese nel perimetro divisionale rivestono una particolare importanza nell’ottica del posizionamento internazionale dell’Italia e dell’internazionalizzazione delle sue imprese».
Un servizio “senza attrito” per le imprese italiane
Prosegue Ferraro: «Trattasi di attività sistemica: non solo supporta la crescita internazionale delle nostre imprese, ma anche l’integrazione di quelle imprese che dai paesi in cui siamo presenti, vogliono espandersi in Italia. Del resto, l’Italia è il secondo paese manifatturiero d’Europa».
Quali sono i settori più rappresentati? «L’agri business è uno dei maggiormente importanti. Non solo per l’importanza dell’agricoltura nei nostri paesi, ma anche per tutte quelle competenze tech in cui il Belpaese eccelle. La complementarietà fra i due mondi è perfetta». Ma non ci si ferma all’agri tech; altri settori presenti sono quelli legati all’ammodernamento delle reti infrastrutturali e dei trasporti, sia in ambito energetico che ferroviario e stradale; ambiti che ricadono nei programmi del Pnrr».
Intesa Sanpaolo, che opera in 12 paesi attraverso banche interamente controllate, sarà «in grado di offrire una gamma completa di servizi finanziari e consulenziali di eccellenza, un servizio frictionless, senza attrito, tra il cliente italiano che vuole sbarcare in altri paesi o nei quali è già presente e i servizi che noi all’estero possiamo offrire. E viceversa. Il nostro è un accompagnamento totale per fluidificare, semplificare il business in catene del valore sempre più interconnesse».
Il programma, strutturato congiuntamente dalla Divisione Banca dei Territori guidata da Stefano Barrese e dalla Divisione International Subsidiary Banks guidata da Marco Elio Rottigni, prevede un aumento delle linee di finanziamento e dell’offerta di prodotti e servizi dedicati all’internazionalizzazione e coinvolgerà inizialmente Intesa Sanpaolo Bank in Romania, CIB Bank in Ungheria, VUB Banka in Slovacchia, le tre Direzioni Regionali Milano – Monza Brianza, Lombardia Nord e Veneto Est – Friuli Venezia Giulia, e la Direzione Agribusiness.