“Il nostro obiettivo è mettere in collegamento due eccellenze italiane che ancora faticano a parlarsi: il risparmio privato e l’economia reale. Nella convinzione che sia la base per un vero rilancio del sistema economico-produttivo italiano”, dice Maria Ameli, Responsabile Equity Private Markets di Banca Generali
Due le soluzioni di investimento: 8a+ Real Innovation e 8a+ Real Italy Eltif. “Il primo, un Fia – spiega l’ad di 8a+ Investimenti Sgr, Andrea Pastorelli – strutturato come un innovativo multiasset alternativo con debito ed equity in proporzione 60-40 e soglia di ingresso di 100mila euro. Il secondo, più prudente, a cui si accede con un ticket di 10mila euro”
I fondi sono due: 8a+ Real Innovation e 8a+ Real Italy Eltif. Il primo, “un Fia – spiega Pastorelli – sviluppato da 8a+ Investimenti Sgr per intercettare le opportunità sui mercati privati e nel mondo delle pmi innovative in fase di scale up. Il fondo è stato strutturato come un innovativo multiasset alternativo chiuso e non riservato che investe sia in strumenti di debito che in equity, con una proporzione 60-40. Si tratta di una soluzione pensata per una clientela anche retail ma comunque sofisticata, tanto che la quota minima d’ingresso è di 100mila euro che devono rappresentare non più del 10% del portafoglio complessivo del cliente”. Come suggerisce il nome, 8a+ Real Italy Eltif è invece un fondo alternativo chiuso non riservato con label Eltif. “Le differenze con il Fia riguardano sia la composizione del portafoglio che il suo focus – continua Pastorelli – Nell’Eltif, infatti, l’approccio prudente è ancora più marcato con una quota di debito che sale fino all’80% e guarda prevalentemente al comparto dei finanziamenti alle pmi italiane, al mondo dei minibond e dei senior secured loans. La restante quota di azionario guarda invece finanziamenti diretti alle “scale up” italiane e società quotate all’Aim di Piazza Affari. Differente è anche la quota minima d’ingresso che qui scende a 10mila euro, pur mantenendo la necessità che l’investimento non superi il 10% del portafoglio complessivo del cliente”.
La scelta di strumenti come Pir alternativi e Eltif non è, ovviamente causale, ma presenta, a dire di Ameli, un triplice vantaggio. “Innanzitutto, gli investimenti in mercati privati consentono di allocare una parte di portafoglio in strumenti maggiormente decorrelati dall’andamento dei mercati finanziari, elevando quindi il livello di diversificazione e tenendosi alla larga dalla volatilità che caratterizzerà le borse nei prossimi mesi sulla scia delle incertezze di una ripresa economica complicata. In secondo luogo, strumenti di questo tipo permettono di sfruttare il premio di illiquidità per intercettare rendimenti mediamente superiori soprattutto nel campo obbligazionario. Infine, sia il Fia che l’Eltif possono contare su un ecosistema favorevole al supporto dell’economia reale anche attraverso vantaggi fiscali”.
Quanto all’individuazione delle migliori opportunità di investimento nel panorama variegato delle pmi italiane ed europee, BG4Real si basa su un “un vero e proprio ecosistema di partnership – continua Ameli – con alcuni tra i principali fondi di Venture Capital individuiamo aziende europee con 4-5 anni di vita che hanno bisogno di capitale per scalare il business a livello internazionale. Il Polihub del Politecnico di Milano (terzo incubatore al mondo) e il CDI Labs Alta scuola di ingegneria di Finanza di Parigi supporteranno invece la fase di origination in Italia e di due diligence tecnica sulle aziende. L’accordo con Reply Breed e con IAG – Italian Angels for Growth ci aiuta per l’individuazione delle aziende target nel segmento delle pmi innovative. Infine, dalla collaborazione con Intermonte scaturiranno le opportunità che si annidano nel segmento delle quotate. L’ecosistema lavorerà infine, a investimento avvenuto, sul supporto in termini di crescita delle partecipate”.
Il meccanismo ha l’ambizione di arginare il problema di duplice natura per l’Italia. “Da un lato siamo di fronte a una mole di depositi su conto corrente che non ha eguali nella storia italiana e che, con il ritorno dell’inflazione, rappresenta un rischio molto forte per le famiglie e le imprese – conclude Pastorelli – Dall’altro c’è in Italia un oggettivo problema di accesso da parte delle aziende a fonti di credito alternative a quelle tradizionali. Si tratta di un problema, quest’ultimo, che diversi Paesi hanno già superato brillantemente mettendo le imprese nelle condizioni di crescere a livello internazionale. Per questo oggi crediamo che i mercati privati possano trovare una nuova vitalità, grazie anche al rinnovato contesto normativo che li riguarda. In particolare, Pir alternativi ed Eltif sono due tipologie di soluzioni che consentono una parziale apertura anche a determinate fasce di clientela retail e che possono portare vantaggi interessanti anche ai portafogli più prudenti”.
<em>(Articolo pubblicato sul Magazine We Wealth, numero di febbraio)</em>