Una delle notizie che piรน spesso si leggono sui giornali nelle pagine dedicate alla cultura, รจ quella di un “Van Gogh ritrovato”. Accade infatti con una certa frequenza di leggere notizie sensazionali di dipinti apparentemente anonimi acquistati per pochi soldi ai mercatini rionali o nelle aste minori che poi si rivelano opere dโarte attribuite ai grandi artisti internazionali e dal valore milionario. Ma la strada verso il successo non รจ semplice come la si immagina. Piรน รจ importante il nome dellโartista a cui il dipinto viene attribuito piรน รจ complesso il processo di legittimazione. E i costi per lโacquirente salgono in maniera esponenziale.

Si tratta di un vero e proprio investimento che, come tale, puรฒ anche rivelarsi un flop o meglio non arrivare mai alla legittimazione che conta e cioรจ a quella riconosciuta dal mercato. Il diritto di opinione รจ un diritto costituzionalmente garantito e quindi anche nel settore dellโarte possono essere rese perizie da chiunque.
Tuttavia, il mercato, ai fini della commerciabilitร dellโopera, riconosce uno o piรน โautenticatoriโ che siano gli eredi, la fondazione o gli esperti studiosi dellโartista. Nei casi piรน complessi si fa riferimento allโopinione maggioritaria di esperti qualificati avendo cura di indicarlo nella vendita. Finchรฉ lโopera non viene certificata e rimessa in circolazione rimane nel limbo. Due recentissimi casi mettono in evidenza la reale complessitร di quello che appare in modo semplicistico lโโaffareโ che fa sognare il collezionista e del processo per arrivare alla consacrazione definitiva. Destini diversi per opere scovate ai margini del mercato grazie allโintuito di appassionati un poโ esperti un poโ sognatori e un po’ investitori.
Il caso del Van Gogh ritrovato
Di recente il Museo Van Gogh di Amsterdam ha respinto la richiesta di attribuzione allโartista di un ritratto non catalogato originariamente acquistato da un collezionista in un mercatino dellโusato in Minnesota (USA). Il dipinto a olio, titolato โElimarโ (1889) raffigurante un pescatore intento a riparare le reti, era stato pagato appena cinquanta dollari dal suo acquirente e accostato alle opere che lโartista aveva realizzato nel periodo in cui si trovava nel sanatorio psichiatrico Saint-Paul-de-Mausole a Saint-Rรฉmy-de-Provence, in Francia. Successivamente nel 2019 la societร di consulenza artistica LMI Group International con sede a New York lโha acquistato per una somma non dichiarata e lo ha fatto esaminare da un gruppo di esperti composto da venti tra chimici, curatori e avvocati specializzati in brevetti.
Lโindagine sulla paternitร dellโopera, nello specifico caso di Van Gogh come di artisti di pari levatura, รจ particolarmente complessa. Tantissimi sono i falsi in circolazione e tante sono le opere realizzate dallโartista ma non citate nella documentazione a lui attribuita (le lettere al fratello minore Theo) e quindi mai catalogate e disperse. Lo studio sullโopera รจ stato formalizzato in un rapporto di 458 pagine costato trenta mila dollari e ha concluso con lโattribuzione allโartista del ritratto tenendo conto dellโanalisi dei pigmenti e dei materiali utilizzati per la pittura ritenuti con grande probabilitร compatibili con la produzione dellโepoca di Van Gogh.
Quanti milioni di dollari per il presunto capolavoro?
Al momento dello studio lโopera รจ stata valutata 15 milioni di dollari qualora fosse confermata lโattribuzione da parte della principale autoritร in materia riconosciuta anche dal mercato dellโarte e cioรจ il Museo Van Gogh di Amsterdam. Conferma che perรฒ non รจ arrivata in quanto il museo non ha riconosciuto il lavoro come dellโartista. Fonti del museo riportano che piรน di 200 opere allโanno sono sottoposte al vaglio dei loro esperti per lโeffettiva attribuzione a Vincent Van Gogh.
La quantitร delle richieste รจ di recente aumentata ancora e pertanto il processo di analisi รจ stato ulteriormente rivisto in modo piรน rigoroso. Ora sono esaminate solo le opere che arrivano giร con una valutazione positiva da parte di galleristi, case dโasta e altri professionisti del mercato dellโarte. Nel caso del ritratto โElimarโ, dunque, presunto Van Gogh ritrovato, la richiesta รจ stata respinta nel giro di qualche giorno e senza neanche troppe giustificazioni.
Qualche volta al mercatino si scovano davvero capolavori
Per un sogno che si infrange un altro che si avvera. Lโimprenditore e collezionista di Recanati Paolo Guzzini รจ balzato alle cronache sempre in questi giorni per lโattribuzione allโartista Amedeo Modigliani di un dipinto senza firma da lui acquistato quindici anni fa in un mercatino di Le Mans in Francia. Il ritratto datato 1906 ha incuriosito sin da subito lโappassionato collezionista per via di un timbro posto sul retro e poi, dopo varie ricerche, ricondotto a quello in uso a un negozio di Montmartre che forniva i materiali agli artisti allโinizio del secolo scorso.
Da lรฌ le ricerche sono proseguite, anche grazie allโimpulso del critico Alberto Mazzacchera, con la consegna dellโopera a un istituto specializzato di Roma per lโeffettuazione di una radiografia della tela come si usa nelle fasi di verifica di autenticitร e provenienza delle opere. Lโanalisi ha riscontrato lโimpiego di colori compatibili con la datazione dellโopera e con in particolare il colore bianco in uso da Modigliani a Parigi in quegli anni.
Poi, il ritratto รจ stato sottoposto allโarchivio Modigliani di Roma che ne ha confermato lโattribuzione allโartista livornese e lโha inserita nellโarchivio ufficiale. Lโopera presumibilmente realizzata a Parigi negli anni in cui lโartista si รจ trasferito in cittร raffigurerebbe Mario Cavalieri un amico di Modigliani conosciuto a Venezia che lo aveva ospitato in giovinezza. La quotazione dellโopera potrebbe arrivare a diversi milioni di euro ma ha anche una grande importanza storica nel percorso artistico dellโautore secondo quanto dichiarato dal collezionista e da alcuni esperti.
Articolo originariamente comparso su We Wealth magazine n. 77. Abbonati qui.