Dall’11 al 14 ottobre 2022 si è tenuta a Napoli la prima edizione di EDI Global Forum for Education and Integration, evento globale che ha riunito 150 rappresentanti di prestigiosi musei e istituzioni culturali da tutti i continenti. Agli occhi dell’osservatore esterno, un “battaglione culturale” per aiutare, dal punto di vista dell’arte, l’implementazione del quarto degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu 2030, quello dedicato all’istruzione di qualità. La intensa quattro giorni ha visto enti e organizzazioni come il MoMA, il Getty Museum, Palazzo Grassi, il MAMBo la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, il Museo Reina Sofia, la National Gallery di Singapore, la Pinacoteca di Sao Paulo e molti altri darsi appuntamento in città per un fitto scambio di idee sull’impatto dei musei come strumenti di benessere e partecipazione.
Tramite lezioni, seminari partecipativi (oltre 40), gruppi di lavoro ed eventi sociali che hanno costellato l’intero ecosistema culturale della città partenopea e i suoi luoghi museali più suggestivi: il Museo e Real Bosco di Capodimonte, il Complesso di San Domenico Maggiore, Palazzo Corigliano, l’Accademia di Belle Arti di Napoli, il Complesso Museale Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, il Complesso Monumentale di Sant’Anna dei Lombardi, il Museo Madre, il Palazzo Reale, il Museo Archeologico Nazionale e le Gallerie d’Italia Napoli.
John Bock Erdmann, 2022, Fondazione Morra Greco
Un evento imponente, per non dire epocale, dalla progettualità elevata nato grazie a una intuizione di Maurizio Morra Greco, dentista e collezionista che nel 2003 ha istituito la Fondazione Morra Greco, avente sede nel suggestivo Palazzo Caracciolo di Avellino. Nella cornice del Real Bosco di Capodimonte, gli abbiamo chiesto da cosa sia nata questa idea. “Da un po’ di tempo si registra una overdose di mostre. Per conto mio pensavo all’utilità di fare qualcosa di concreto per l’istruzione, l’educazione delle nuove generazioni e del pubblico. Mettere al centro di un forum tutti i professionisti preposti alla didattica nei rispettivi musei di provenienza mi sembrava un’operazione necessaria”.
Eric Wesley Get Off the Cross We Need the Wood CD player, 2003, Fondazione Morra Greco
Cinque le tematiche sottostanti il forum: accessibilità e anti-abilismo, analizzando il design e la progettazione delle strutture istituzionali con l’obiettivo di incentivare la realizzazione di spazi aperti a diverse tipologie di pubblico; diversità e inclusione, ovvero le modalità attraverso cui le istituzioni culturali possono scardinare dinamiche esclusive, eurocentriche o patriarcali; sostenibilità; arte e benessere; il futuro delle strutture istituzionali, con particolare attenzione al ruolo dei dipartimenti educativi e alle loro strategie. Spiega Morra Greco: “Abbiamo voluto valorizzare sapienze che sono meno evidenti rispetto ad altre. Mi piace dire che EDI global Forum mette al centro la ‘parte sapiente dei musei’, favorendo un confronto internazionale fra tutti i dipartimenti dei musei del mondo preposti alla formazione, riconoscendone il loro ruolo etico e professionale. Dal punto di vista pratico stiamo implementando un grande networking, favorendo uno scambio importante anche fra musei internazionali ‘vicini di casa’ ma che non si erano mai parlati”.
Jonathan Monk, Sometimes I ask myself why then I remember it isn t my problem, 1997, Fondazione Morra Greco
Prevedete di collaborare con il sistema scolastico italiano? “Si. Abbiamo iniziato, stringendo rapporti con i rettori delle università campane”. Di questi intensi giorni di lavoro anche sul mecenatismo culturale, cosa resta? Molti progetti che probabilmente sbocceranno. Riflessioni. Sugli spazi aperti – anche luoghi pubblici e ospedali – e la natura (National Gallery di Singapore e Palazzo Grassi; S.M.A.K e il Museumdienst Koln; MoMA e Castello di Rivoli); sulla green economy (Kiasma e il Museo e Real Bosco di Capodimonte); sul gioco (Kunstenfestivaldesarts e Fondazione Cittadellarte); sul coinvolgimento dei migranti, coesione sociale, inclusione, mediazione culturale, democrazia e cultura del benessere (Fondazione Morra Greco con Officine Gomitoli – Dedalus Cooperativa Sociale e Multaka; Pinacoteca di Sao Paulo e MANN; WIELS e Museum of Modern Art di Varsavia; Moderna Museet e lo Stedelijk Museum); sul confine, inteso anche come confine personale (Museo Reina Sofìa e Museion; Palazzo delle Esposizioni e il Louisiana Museum of Art) su un ripensamento dell’abilismo (Argos e OGR – Officine Grandi Riparazioni); sul territorio, in questo caso Napoli (MANIFESTA); sulla connessione fra cura di sé e cura del pianeta (LUMA Foundation e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo); sulle sfide offerte dalla scarsità delle risorse (Museo Civico di Castelbuono e PAC); sul dar voce alle proprie emozioni (MCA Australia e il Centro Pecci di Prato); sul museo come luogo di memoria (Casa Morra); sull’ambiente rurale come luogo di produzione culturale (PAV); sulle esperienze partecipative adulti / bambini (QAGOMA e Mori Art Museum).
Lorenzo Scotto di Luzio, Big Mama 2004, Fondazione Morra Greco