Per molti contribuenti un argomento di grande rilevanza è quello che concerne la tassazione degli atti giudiziari.
Si tratta, altrimenti detto, dei costi che occorre sostenere in relazione, ad esempio, ad operazioni quali registrazione, deposito o produzione di documenti (o atti) nell’ambito di un procedimento giudiziario.
Infatti, il contribuente che a diverso titolo si avvale della ‘macchina’ della giustizia potrebbe dover sostenere delle spese, le quali variano in base al valore della causa, alla tipologia di operazione da compiere o alla tipo di procedimento.
La Ratio della Tassazione degli Atti Giudiziari
Sono diversi i motivi che giustificano questa forma di tassazione.
Ad esempio, il primo riferisce alle necessità di finanziamento del sistema giudiziario: il pagamento delle imposte sugli atti giudiziari contribuisce a coprire i costi dell’amministrazione della giustizia, compresi quelli relativi alla gestione documentale e al personale addetto agli archivi e agli altri servizi correlati.
Una seconda ragione risiede nel tentativo, attraverso il costo economico, di disincentivare i contribuenti ad intraprendere controversie non necessarie. In questo senso, il pagamento delle imposte controbilancia il rischio di liti temerarie, in quanto l’obbligo di sostenere determinati costi processuali potrebbe scoraggiare il ricorso indiscriminato alla giustizia e l’avvio di cause pretestuose o infondate, garantendo in senso più ampio un uso responsabile del sistema giudiziario.
Le Principali Voci di Spesa
1. Contributo Unificato
Probabilmente il Contributo Unificato di Iscrizione a Ruolo rappresenta la più nota tassa da pagare per avviare una causa civile, amministrativa, tributaria o contabile. Il contributo unificato ha sostituito numerose imposte precedenti, tra cui l’imposta di bollo, la tassa di iscrizione a ruolo, i diritti di cancelleria e i diritti di chiamata in causa dell’ufficiale giudiziario.
L’importo del Contributo Unificato varia a seconda del valore della causa.
- Per cause di valore fino a 1.100 euro, il costo è di 43 euro;
- per cause con valore superiore a 1.100 euro e fino a 5.200 euro, il costo è di 98 euro.
- Se il valore è compreso tra 5.200 e 26.000 euro, l’importo sale a 237 euro.
- Per cause tra 26.000 e 52.000 euro, il contributo è pari a 518 euro, mentre per valori tra 52.000 e 260.000 euro l’importo raggiunge i 759 euro.
- Se invece la causa ha un valore tra 260.000 e 520.000 euro, il contributo ammonta a 1.214 euro, mentre per cause di valore superiore a 520.000 euro il costo è di 1.686 euro.
Il Contributo Unificato è ridotto del 50% in alcuni procedimenti speciali, come nei procedimenti sommari, tra cui quelli per ingiunzione, convalida di sfratto, procedimenti cautelari o possessori e accertamenti tecnici preventivi.
La riduzione si applica anche nei giudizi di opposizione a decreto ingiuntivo in primo grado, nei procedimenti di sfratto per morosità, in quelli di finita locazione e nelle controversie individuali di lavoro o nei rapporti di pubblico impiego.
2. Imposta di Registro
L’imposta di registro si applica alla registrazione di determinati atti giudiziari, in particolare quando hanno rilevanza economica, come nel caso delle sentenze di condanna al pagamento di somme di denaro. La registrazione è un passaggio obbligatorio affinché tali atti possano essere utilizzati nel corso di un processo. Se un documento non viene registrato, le parti non possono depositarlo, allegarlo o farvi riferimento durante il procedimento, rendendolo di fatto inutilizzabile.
Attraverso questa imposta, il legislatore assoggetta a tassazione indiretta anche i provvedimenti emessi dall’autorità giudiziaria. La registrazione degli atti giudiziari comporta il pagamento di una somma all’Agenzia delle Entrate, che spetta alla parte soccombente. Solo in via sussidiaria, e in regime di solidarietà, l’onere può ricadere su altri soggetti.
Gli atti giudiziari soggetti a tassazione comportano il pagamento di un’imposta di registro, così denominata perché dovuta al momento della registrazione. L’importo da versare all’Agenzia delle Entrate dipende sia dalla natura dell’atto sia dal valore della causa. Per ottenere il calcolo è possibile accedere al servizio online “Calcolo degli importi per la tassazione degli atti giudiziari” messo a disposizione sito dell’Agenzia delle Entrate, inserendo le informazioni richieste, come gli estremi del provvedimento, l’anno e l’ente giudiziario emittente. Esistono tuttavia alcune eccezioni in cui il pagamento di tale imposta non è previsto.
Vi sono eccezioni, ma in generale, le spese di registrazione sono a carico della parte soccombente, con possibilità di rivalsa solo se il soccombente non è in grado di pagare.
Conclusione
La tassazione degli atti giudiziari è un elemento fondamentale non solo per il sostegno finanziario del sistema legale ma anche come deterrente contro l’uso improprio del sistema giudiziario. Comprendere questi costi e le loro implicazioni può aiutare le parti coinvolte a navigare più efficacemente nel complesso mondo della giustizia.