In Francia l’aliquota per la trasmissione dei patrimoni in caso di morte può arrivare al 45% del valore dell’asse ereditario. In Francia la legge sulle dazioni risale al 1968 e consente la cessione di beni di valore artistico e storico allo Stato in compensazione delle imposte di successione dovute. Lo stesso museo Picasso a cui le opere sono state donate nel caso in esame ha beneficiato sin dalla sua costituzione di questa particolare forma di “approvvigionamento”.
Coinvolti nell’operazione il governo del Regno Unito e la casa d’asta inglese Christie’s. Quest’ultima con il dipartimento Heritage and Taxation Adivisory Service si è occupata della negoziazione tra gli eredi e il governo dell’importante patrimonio documentale del fisico inglese. Per l’accordo tra gli eredi e il governo inglese è stato utilizzato l’istituto denominato “Acceptance in Lieu”. Si tratta di un istituto usato nel Regno Unito con il quale le persone possono pagare le imposte di successione trasferendo importanti oggetti e archivi culturali, scientifici o storici alla nazione, tramite l’ente pubblico a tal fine dedicato l’Arts Council England.
Il controvalore dei beni trasferiti alla biblioteca dell’università di Cambridge e al museo della scienza è rispettivamente di 1,4 milioni di sterline per l’archivio e di 2,8 milioni di sterline per gli oggetti personali. Saranno così compensate imposte dovute per 4,2 milioni di sterline.
L’istituto presenta diversi vantaggi finanziari e culturali per chi lo utilizza. Diversamente dalla vendita dei beni sul mercato non sono dovute imposte sul controvalore ceduto e inoltre i beni beneficiano di una conservazione adeguata all’interno del Regno Unito e nell’interesse di tutta la collettività. Destinatari dei beni possono essere musei, biblioteche, archivi, gallerie e enti pubblici.
Per il terzo caso ci spostiamo in Sud Corea dove gli eredi dell’ex presidente di Samsung Electronics, Lee Kun-hee deceduto il 25 ottobre 2020, hanno raggiunto nei primi mesi del 2021 un accordo con il governo per pagare le imposte sull’immenso patrimonio ricevuto in successione. Tra le 13 mila opere d’arte, che saranno cedute in esecuzione di questo accordo, ben 14 sono considerati come tesori nazionali e saranno esposti al National Museum of Korea. Il controvalore stimato della collezione è di 2,7 miliardi di dollari.
Tra i dipinti nella collezione del magnate sudcoreano si trovano opere di Marc Chagall, Pablo Picasso, Paul Gauguin, Claude Monet, Joan Miro, Salvador Dalì e diversi noti artisti locali. Il paese asiatico vanta una delle imposte di successione più elevate al mondo che può arrivare ad una aliquota del 60% del patrimonio caduto in successione. Nel caso specifico l’imposta è stata quantificata in ben 9 miliardi di dollari su beni del valore stimato di 16,4 miliardi di dollari. Cifre esorbitanti che inevitabilmente hanno portato alla soluzione adottata.
Guardando ora all’Italia l’imposta di successione presenta uno dei livelli più bassi dell’intero panorama mondiale. Con un’imposta di successione compresa tra il 4% e l’8% e varie franchigie applicabili, a seconda del grado di parentela con il de cuius, l’Italia presenta degli oggettivi elementi di convenienza fiscale sotto questo profilo. Nonostante ciò, anche il nostro ordinamento consente di impiegare beni culturali, vincolati o non vincolati, e opere di autori viventi o eseguite da non più di cinquant’anni per pagare le imposte di successione e di donazione (art. 39 del D.Lgs. 346/1990).
Tra l’altro tali beni, se sottoposti al vincolo culturale, non concorrono a formare l’attivo ereditario da sottoporre a tassazione. E quindi il vantaggio è doppio. Tuttavia, vuoi per il basso carico fiscale sulle successioni nel nostro paese vuoi per la poca diffusione di questa procedura, non si è fatto sin qui un largo ricorso a questo istituto per le opere d’arte.