In un mare di cuori, rose rosse e cioccolatini, anche quest’anno, nonostante tutto, arriva San Valentino. Per chi ha passato l’età del primo bacio, o perso un po’ di romanticismo lungo la strada, questo giorno ha un fondo di malinconia, ma nonostante tutto non passa mai inosservato. Sotto sotto, speriamo sempre in un gesto d’amore, una sorpresa, come Charlie Brown sogna che la ragazzina dai capelli rossi gli mandi un biglietto sigillato da un grande cuore rosso.
Di tutte le opere d’arte che raccontano l’amore, una è per me la sua rappresentazione ideale: “La Passeggiata” di Marc Chagall. E sfido chiunque a dire che già il titolo non sia perfetto. Una passeggiata insieme lungo il corso della vita.
Dipinta nel 1918 e conservata nel Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, l’opera rappresenta il pittore con la moglie Bella Rosenfeld.
Marc, in primo piano, sorridente e vestito nel suo abito migliore, guarda felice lo spettatore. La sua mano sinistra, la mano del cuore, è intrecciata a quella di sua moglie che, incantevole nel suo morbido abito lilla, posa lo sguardo su di lui. Per entrambi non è per nulla insolito che lei stia volando nel cielo, non c’è nulla da temere perché sono saldamente uniti e lui
si prenderà cura di lei qualsiasi cosa accada. Anzi, è proprio il volare leggero di Bella che lo solleva un po’ da terra, facendogli perdere ogni pesantezza. Tutto è armonia con ciò che li circonda e, forse proprio a conferma di ciò, Marc tiene nella mano destra un uccellino, simbolo della pace nella natura.
Marc Chagall, La Passeggiata 1917-1918, Museo di Stato Russo, San Pietroburgo
Lo sfondo è verde. Sono verdi i prati e tutte le case di Vitebsk, la loro città natale in cui ancora vivevano in quegli anni. Solo la Sinagoga, simbolo della spiritualità e del divino è dipinta di rosa, mentre il cielo è l’unico elemento incolore del dipinto. Nell’angolo di sinistra, un’allegra tovaglia a fiori distesa sul prato. Sopra, una caraffa ed un bicchiere di vino rosso, l’allegria dei giorni di festa. La felicità perfetta.
Chagall e Bella Rosenfeld, una storia d’amore
Marc e Bella si erano conosciuti nel 1909 a Vitebsk. Lui, poco più che ventenne, di umili origini, stava per partire per Parigi “alla ricerca del colore”. Lei, era una giovane e brillante studentessa di famiglia benestante (allora quattordicenne), poi laureata in letteratura a Mosca. Entrambi hanno descritto il loro primo incontro. Nella sua autobiografia, Chagall scrive… Il suo silenzio è il mio. I suoi occhi, i miei. È come se mi conoscesse da sempre, come se sapesse tutto della mia infanzia, del mio presente, del mio avvenire, mentre Bella, nel 1939, gli anni dell’odio antisemita, racconta la sua vita per non dimenticarla e descrive così quel momento… Nessuno di noi dice una parola. Ognuno di noi sente battere il cuore dell’altro. Una voce nuova mi risuona dentro, simile all’eco di un pozzo profondo…comincio a vivere tutta un’altra vita.
Dopo quell’incontro, Chagall parte per Parigi. Dipinge instancabilmente, visita gallerie e musei, frequenta artisti e poeti d’avanguardia. Torna a Vitebsk per sposarla nel 1915. Seguono trent’anni d’amore in cui ritrae la moglie infinite volte, come fosse sempre quel primo giorno.
Bella e Marc vivono la loro storia d’amore, al riparo da quello che accade intorno a loro. La Grande Guerra, la Rivoluzione russa, l’ascesa al potere di Hitler, l’olocausto. Lontano dal fermento storico del tempo, dalla paura e dalle ingiustizie, Chagall dipinge un mondo onirico in cui i violinisti suonano sui tetti, le capre sono blu, profeti viandanti volano sulla città e l’amore è eterno. E anche quando il sogno si interrompe tragicamente, e nel 1944 a causa di un’infezione virale Bella muore, lei continua a vivere nelle sue opere, come spirito, angelo e musa.
Sono passati più di 100 anni da quella “passeggiata”, ma non so trovare in nessuno degli artisti contemporanei che conosco un’idea più vicina alla perfezione di quell’attimo di eterno in cui tutto sembra possibile e vero. Forse l’arte contemporanea trascura l’amore. Forse tutto passa così veloce che è difficile credere che qualcosa possa durare “per sempre”.
Marc Chagall, Compleanno, 1915, Museum of Modern Art New York
M. Chagall, Bouquet aux amoureux volants, 1947, Tate, London
In un mare di cuori, rose rosse e cioccolatini, anche quest’anno, nonostante tutto, arriva San Valentino. Per chi ha passato l’età del primo bacio, o perso un po’ di romanticismo lungo la strada, questo giorno ha un fondo di malinconia, ma nonostante tutto non passa mai inosservato. Sotto sotto, spe…