Intervista a Monica Liverani, membro del comitato di sostenibilità di Azimut Holding e managing director di Azimut Capital Management dell’Emilia Romagna, Marche e Umbria
Azione Azimut per le comunità è impegnata nella lotta contro il covid-19 e nel sostegno a 30 ospedali delle regioni maggiormente colpite dal coronavirus
“Siamo partiti 18 mesi fa con Azione Azimut per le comunità”, spiega Liverani, coordinatrice del team – All’inizio volevamo lavorare sul cosiddetto principio del give back: dal desiderio di restituire, parte della ricchezza a chi è meno fortunato di noi. Poi siamo arrivati a creare una organizzazione stabile sul territorio dedicata alla Csr, formata da 17 consulenti che sono per questo progetto i referenti di tutti i 1.800 financial partner del gruppo che operano sul territorio. Agiamo da connettori: abbiamo mappato le associazioni del terzo settore, le aziende virtuose, ci siamo confrontati con economisti, sociologi, etc e abbiamo creato una sorta di ecosistema, unendo altre realtà che, come noi, avevano voglia di impegnarsi sul sociale”.
Attualmente, l’organizzazione è seriamente impegnata nella lotta contro il covid-19 e nel sostegno a 30 ospedali delle regioni maggiormente colpite dal coronavirus (Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Veneto, Lazio e Campania). A differenza di altre iniziative, l’elemento chiave del progetto di Azimut è il fatto che anziché donare risorse finanziarie, i fondi vengono utilizzati per acquistare materiali e dispositivi medici necessari agli ospedali. “Siamo stati tra i primi ad attivarci nella fase di emergenza, fornendo direttamente gli strumenti e i dispositivi sanitari di cui gli ospedali, in particolare quelli periferici, erano rimasti sprovvisti. È stato un modo per superare la difficoltà delle strutture sanitarie di reperire in tempi rapidi questi materiali – ha proseguito Liverani – Ad oggi abbiamo già consegnato 46 ventilatori polmonari, più di 42mila mascherine 15mila camici e tute, etc per un totale di oltre 450 mila euro. Inoltre abbiamo chiesto alla nostra fondazione di aprire un conto corrente per raccogliere ulteriori donazioni (in questo modo, le donazioni disposte su questo conto godranno dei vantaggi fiscali riservati alle Onlus, detraibili dall’imposta lorda Irpef per il 30% per un importo non superiore a 30mila euro oppure deducibili dal reddito complessivo netto nel limite del 10% del reddito dichiarato, ndr) e ogni euro donato verrà raddoppiato da Azimut fino a raggiungere la soglia di 1 milione di euro. Per ora sono stati versati circa 200 mila euro, che verranno da subito trasformati in acquisti”.
Per l’occasione, la società ha lanciato anche il sito azimutperlecomunita.it (realizzato pro bono da Gellify con la piattaforma GaggleAmp), al fine di raccogliere, da una parte, le donazioni dei privati e, dall’altra, permettere di qualificare i fornitori di dispositivi medici per poi andare ad acquistare direttamente gli strumenti da donare. “Per gli ospedali queste donazioni, soprattutto nel primo periodo, sono state accolte come miracoli, vista la difficoltà nel reperimento di questi materiali. In realtà abbiamo fatto solo la nostra parte: abbiamo investito il nostro tempo e le nostre risorse, ma quello che ci è ritornato in termini di energia è stata veramente un’emozione incredibile”, ha spiegato Liverani, che poi ha concluso dicendo: “Da questa iniziativa, abbiamo ricevuto la forza di essere positivi anche nei momenti difficili, che ci ha permesso di avere l’energia necessaria per essere al fianco di tutti i nostri clienti con l’attenzione di sempre. Quando ci si sente meglio, ci si pone, infatti, in un modo migliore”.