Investire nei terreni agricoli, il nuovo business di Bill Gates

L’agricoltura intelligente attrae l’attenzione di investitori alla ricerca di asset alternativi e in lotta contro il cambiamento climatico. In primis, Bill Gates

L’agricoltura intelligente come tema di investimento ha iniziato a catturare l’attenzione di numerose personalità di alto profilo. Un esempio? Bill Gates, il fondatore di Microsoft, è considerato il più grande proprietario di terreni agricoli degli Stati Uniti, avendo accumulato nel corso degli anni una superficie di circa 250 mila acri (il corrispettivo di poco più di 100 mila ettari), secondo l’ultima pubblicazione del The Land Report 2020. L’imprenditore non è il solo ad aver riconosciuto alla terra un importante valore di investimento: gli investimenti da parte di istituzioni finanziarie e ricchi individui sono incrementati dalla crisi finanziaria in poi. Secondo quanto evidenziato da Preqin, centro dati britannico sul mercato degli asset alternativi, i fondi di terreni agricoli hanno raccolto 5,7 miliardi di euro nel 2019. La causa? La rincorsa ad asset più sicuri in un clima post-recessione, ma soprattutto l’aumento dell’impegno contro il cambiamento climatico.

L’agricoltura intelligente batte quella tradizionale

“L’agricoltura fa affidamento sul capitale naturale – le risorse naturali del pianeta – in misura maggiore rispetto alla maggior parte di altri settori. Per questo motivo, lo sviluppo e l’implementazione di tecniche per un’agricoltura intelligente sono parte integrante della transizione verso l’economia del CLIC™ e costituiscono un importante aspetto della nostra strategia Natural Capital”, spiega Alina Donets, Portfolio Manager di Lombard Odier Investment Managers (LOIM).
È tuttavia nell’utilizzo di pratiche agricole intelligenti che il binomio di rendimenti e investimento responsabile può offrire maggiori opportunità. Ad esempio, “gli investimenti in tecniche di efficienza e gestione dei costi – come l’agricoltura di precisione o la conversione delle pratiche agricole in modo che diventino più sostenibili dal punto di vista ambientale, efficienti in termini di CO2 e rispettose della biodiversità – possono determinare un incremento delle valutazioni dei terreni”, continua l’esperta di LOIM.

Perché investire in agricoltura

“Crediamo che nel prossimo decennio numerose forze imprimeranno un’ulteriore spinta allo sviluppo e all’adozione di tecnologie per l’agricoltura. Vista la crescente attenzione alla conservazione del capitale naturale, anche le autorità normative dovrebbero continuare a promuovere un miglioramento delle tecniche utilizzate e del monitoraggio. Al contempo, la partecipazione degli investitori al mercato dei terreni favorirà l’apprezzamento degli asset, migliorando le dinamiche economiche per gli agricoltori e i potenziali rendimenti sugli investimenti volti a incrementare la penetrazione delle tecnologie nell’agricoltura”, conclude Alina Donets.

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