Dividendo demografico: inflazione, investimenti, innovazione e inclusione

L’invecchiamento della popolazione influisce su diversi comparti dell’economia reale. Inflazione, sistema sanitario, sistema pensionistico e modo di adattarsi da parte della società sono al centro del cambiamento

Il continuo processo di invecchiamento della popolazione andrà a influire su diversi comparti dell’economia reale, tra cui l’inflazione, il sistema sanitario, il sistema pensionistico e il modo in cui la società dovrà adattarsi a questo fenomeno. “Il dividendo demografico che ha fornito le basi per il progresso economico avvenuto negli ultimi sessant’anni è andato perduto e sarà sostituito da un deficit demografico che durerà per altri sessant’anni” commentano Henk Grootveld, Head of trends investing e Pascal Menges, Head of equity investment process and research, Client portfolio manager di Lombard Odier Investment Managers (LOIM). L’esaurimento della forza lavoro avrà quindi conseguenze significative su quattro principali ambiti dell’economia reale.

L’inflazione continua a salire

“È logico aspettarsi un’inflazione strutturalmente più elevata nei prossimi decenni” affermano gli esperti di LOIM. “Dal 2020, infatti, il dividendo demografico è diventato un deficit: la globalizzazione ha raggiunto il picco e la digitalizzazione ha fatto sì che il mercato raccogliesse i suoi frutti, ad eccezione, per il momento, della sanità”.
L’invecchiamento della popolazione influenza l’inflazione in due modi. In primis, la riduzione della forza lavoro sposta l’equilibrio tra produzione e consumi; analogamente, si sposta quindi anche l’equilibrio tra lavoratori (che normalmente producono più di quanto consumano) e non lavoratori. In secondo luogo, il progressivo invecchiamento dei lavoratori determina, da un lato, una riduzione dell’offerta di forza lavoro per l’economia, dall’altro una maggiore domanda di lavoro nei settori dei servizi.

Costi elevati per il sistema sanitario

Senza modifiche al sistema sanitario, i costi continueranno a crescere in termini di impatto sul Prodotto interno lordo (Pil), per due ragioni collegate: l’invecchiamento medio delle società, considerando che la maggior parte dei costi sanitari viene spesa negli ultimi anni di vita; il numero dei malati cronici tende a salire con l’età” spiegano gli esperti. L’ultima rilevazione del Center for Chronic Disease Prevention (CDC, aggiornata a gennaio 2021) parla di 6 adulti su 10 negli Stati Uniti con una malattia cronica; 4 su 10 con due o più.
Secondo i dati del National Health Expenditure Accounts (NHEA), inoltre, la spesa sanitaria degli Stati Uniti è cresciuta del 4,6% nel 2019, raggiungendo $3,8 mila miliardi, $11.582 a persona. Come quota rispetto al Pil della nazione, la spesa sanitaria ha pesato per il 17,7%.
L’aumento dei costi sta evidenziando la necessità di soluzioni digitali anche in questo ambito. “Finora”, proseguono gli esperti, “il settore sanitario più tradizionale è stato molto riluttante ad accogliere le forze dirompenti della digitalizzazione, anche se la tecnologia sanitaria ha il potenziale per ridurre i costi e migliorare i risultati”. Ma non solo. Anche l’adozione di misure preventive da attuarsi grazie alle nuove tecnologie può aiutare a contrastare l’aumento generale dei costi: “medici, lifestyle coach e psicoterapeuti cercano di migliorare sempre più lo stile di vita delle persone (anche da remoto) e prevenire patologie legate all’obesità o altre malattie croniche”.

L’evoluzione del sistema pensionistico

Se vogliamo vivere a lungo e prosperare, anche le pensioni devono evolversi” commentano da LOIM. In tutto il mondo, esistono tre sistemi pensionistici: di tipo pay-as-you-go (in base alla quale le pensioni erogate vengono pagate con i contributi versati dalla forza lavoro in attività), a prestazione definita (in cui è definito l’ammontare della prestazione pensionistica mentre l’ammontare dei contributi varia nel tempo) e a contribuzione definita (in cui l’ammontare dei versamenti effettuati è stabilito direttamente dall’iscritto e la prestazione finale dipende da quanto è stato versato, dall’andamento della gestione del fondo e dal periodo di accumulazione). Quest’ultimo è sempre più visto come modello futuro sostenibile per l’investimento pensionistico, in quanto trasferisce l’onere dei finanziamenti dallo stato a società/individui. “Ed è proprio questo passaggio di responsabilità dalla collettività all’individuo che rappresenta una chiara opportunità di crescita per gestori patrimoniali, consulenti ed educatori finanziari, non solo nella fase di accumulazione, ma anche nella fase di pensionamento quando il patrimonio accumulato inizia ad essere impiegato” continuano gli esperti.

Anziani e giovani: una società più inclusiva

Secondo le Nazioni Unite, ci troviamo nel decennio del cosiddetto “healthy aging”, in cui la società ha urgente bisogno di adattarsi (specie in ambito sanitario) al trend dell’invecchiamento della popolazione. “Dobbiamo diventare più inclusivi per le persone anziane” precisano da LOIM. In che modo? Tramite l’installazione di rampe di accesso, marciapiedi più ampi e privi di ostacoli, migliori collegamenti di trasporto pubblico e, a tendere, infrastrutture per la guida autonoma per accrescere le possibilità di soddisfare ai propri bisogni in modo indipendente e più a lungo. “Il contesto sociale delle città deve soddisfare gli interessi degli anziani e favorire l’interazione tra le generazioni” concludono gli esperti.
La crescita della “silver economy”, l’economia dai capelli bianchi, offre sia alle aziende che agli investitori la possibilità di beneficiare di un trend secolare che può spingere la spesa e gli investimenti, e con essi aprire opportunità di investimento.

 

 

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