Comunità fragili e climate change: il ruolo attivo degli investitori

Le conseguenze del cambiamento climatico colpiscono in tutto il mondo le comunità più povere ed emarginate, ma gli investitori possono contribuire ad aiutare gli individui più esposti. Il punto di Goldman Sachs Asset Management

Il cambiamento climatico imperversa e a sperimentarne sproporzionatamente gli effetti sono le comunità più vulnerabili, non solo nei mercati emergenti, ma anche in quelli sviluppati. Diverse evidenze dimostrano infatti che i gruppi socialmente vulnerabili, in particolare quelli a basso reddito e le minoranze sono meno preparati ad affrontare gli effetti del climate change, come le ondate di calore, il peggioramento della qualità dell’aria o le inondazioni. “È perciò essenziale garantire una transizione verso una economia sostenibile: siamo convinti che i mercati dei capitali abbiano un ruolo attivo da svolgere in questo processo” spiegano James Norman, Managing director, Sustainability & impact client strategy e Tongai Kunorubwe, Vice president, Fixed income di Goldman Sachs Asset Management.

Il cambiamento climatico colpisce i più deboli in tutto il mondo

Quali le evidenze? Recenti pubblicazioni accademiche indicano che circa il 66% dei gruppi socialmente più vulnerabili nelle aree metropolitane di New York e del New Jersey settentrionale vivono a meno di un chilometro da luoghi soggetti a inondazioni. Anche gli effetti delle ondate di calore, eventi comuni oggigiorno nelle principali città degli Stati Uniti, sembrano colpire maggiormente le comunità nere e ispaniche, come emerge nel report “Climate Change and Social Vulnerability in the United States: A Focus on Six Impact Sector”, pubblicato nel settembre 2021 dall’Environmental Protection Agency (EPA). Un altro studio ha evidenziato come una mancata riduzione delle emissioni potrebbe portare le aree soggette a temperature medie superiori ai 45° ad espandersi fino a coprire circa un quinto del pianeta entro il 2070. A soffrirne maggiormente le conseguenze potrebbero essere circa 3,5 miliardi di persone, soprattutto nelle comunità povere dove è difficile accedere a sistemi di raffreddamento e ventilazione negli ambienti domestici e di lavoro.

Il problema dei rifiuti costituisce un’ulteriore fonte di preoccupazione, in quanto l’esposizione a sostanze chimiche per lunghi periodi può portare all’insorgere di malattie croniche come il cancro, mentre l’inquinamento chimico dell’acqua potabile può causare una varietà di effetti sulla salute a breve e lungo termine. Ancora una volta, sono le comunità socialmente più vulnerabili a farne maggiormente le spese: negli Stati Uniti, infatti, un numero sproporzionatamente elevato di minoranze e di poveri vive in prossimità di impianti per la produzione di rifiuti tossici, riporta la National Conference for Community and Justice, secondo cui più della metà dei cittadini Usa che abitano a meno di 3 chilometri da depositi illegali di rifiuti è afro americana.

Il ruolo attivo dei mercati

“Sebbene non esistano soluzioni per risolvere da un giorno all’altro queste sfide, crediamo che vi siano strumenti per alleviare gli effetti del cambiamento climatico sulle comunità socialmente vulnerabili” continuano Norman e Kunorubwe. “Riteniamo che gli investitori possano ricoprire un ruolo attivo, combinando le loro decisioni di investimento e la capacità di produrre un impatto sociale e ambientale positivo.”

“Sulla base della nostra esperienza, abbiamo notato come i flussi di investimento verso le fonti rinnovabili contribuiscano a diminuire la CO2 generata dalla produzione di energia tramite l’uso di combustibili fossili. In questo modo è quindi possibile abbattere le emissioni di gas serra e ridurre l’inquinamento da polveri sottili, nonché la produzione di rifiuti tossici che inquinano l’aria e le riserve idriche” proseguono dalla società. “Recenti ricerche hanno dimostrato che sono proprio le comunità più vulnerabili a risiedere nei dintorni di centrali elettriche a carbone o di siti di smaltimento delle ceneri”.
Un altro approccio che gli investitori possono adottare in tale contesto è costituito dal comparto delle obbligazioni sostenibili: “i governi stanno cercando di raccogliere capitali tramite l’emissione di green bond la cui raccolta è destinata a supportare le questioni ambientali, come fatto lo scorso anno dal Regno Unito con i Green gilt“.

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