Escavatori e trattori, le aziende dall’inaspettata anima green

Il settore di macchinari edili e agricoli rappresenta un comparto particolarmente inquinante, ma grazie ai progressi compiuti in ambito tech può essere associato al processo di transizione energetica

L’industria, compreso il settore delle costruzioni, contribuisce a circa il 25% del Prodotto interno lordo (Pil) mondiale. Il settore delle costruzioni è però anche responsabile di circa un quinto (20%) delle emissioni globali. In Europa, invece, l’industria delle costruzioni contribuisce per il 9% al Pil ed è responsabile di circa il 13% delle emissioni di carbonio. Questi i dati elaborati dal Climate Neutral Group nel report Carbon Footprint Of Construction Equipment del 2019.
Trattandosi di settori particolarmente inquinati, le realtà il cui business primario ruota attorno all’impiego di grandi macchinari (tra cui escavatori, ruspe e trattori) non si associano facilmente al processo di transizione energetica.
Eppure, diverse società, attraverso l’implementazione di nuove tecnologie, stanno cercando di facilitare il passaggio verso un’economia più green. Un esempio è Caterpillar, azienda statunitense che progetta, costruisce e vende macchinari edili e motori a combustione interna, o anche Deere & Co., società statunitense che produce macchinari agricoli.

L’innovazione tecnologica che favorisce la transizione energetica

“Non si sente spesso parlare di Caterpillar coinvolta nella transizione energetica, ma l’azienda sembra essere un facilitatore chiave di questo processo” commenta Gigi Pardasani, Analista azionario di Capital Group. La società ha introdotto un motore diesel a miscela di idrogeno con il fine di aiutare gli utilizzatori delle proprie attrezzature minerarie a raggiungere più rapidamente gli obiettivi di emissioni di carbonio. Ma non solo: ha anche sviluppato un motore elettrico per applicazioni di generazione di energia, un sistema ibrido di perforazione del terreno e un software per aiutare le aziende minerarie, edili, energetiche e di trasporto a monitorare il loro insieme di veicoli così da poter misurare l’utilizzo di energia e identificare le aree di miglioramento.
Anche la società Deere & Co. è sulla stessa strada: sta infatti sviluppando tecniche di robotica, automazione e apprendimento automatico per consentire agli agricoltori di migliorare la propria efficienza. Alcuni dei trattori e delle mietitrebbiatrici Deere utilizzano l’automazione avanzata per preparare il terreno, piantare i semi, prendersi cura delle piante mentre crescono e occuparsi del raccolto. L’analisi dell’apprendimento automatico dell’azienda può favorire la riduzione nell’uso dei pesticidi identificando se una nuova crescita è un’erbaccia o un parassita e provvedere ad essa con una quantità minima di pesticidi.
“Con ulteriori passi verso l’automazione, le soluzioni digitali e la sostenibilità, Deere – come altre aziende – sta cercando di fornire un approccio di ‘attrezzatura connessa’ per dare agli agricoltori un maggiore incentivo ad aggiornare i propri macchinari, attutendo al contempo l’impatto sull’ambiente e il territorio” conclude Pardasani.

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