Oggi l’intero settore farmaceutico vale 1.000 miliardi di dollari, ma nei prossimi 20 anni il comparto delle terapie geniche da solo eguaglierà queste opportunità di investimento.
Dal 2000 a oggi, il sequenziamento del DNA umano ha permesso agli scienziati di avere una conoscenza sempre più approfondita sulle mutazioni che creano malattie croniche, così da studiare farmaci per disturbi prima ritenuti incurabili. Grazie alle nuove tecnologie i progressi sono ora sempre più rapidi: da gennaio sono stati approvati, solo negli Stati Uniti, più di 10 nuovi farmici che agiscono sui geni e altrettanti sono al momento sotto analisi, stando allo U.S. Food and Drug Administration.
Il focus principale delle terapie genetiche è ora sulle malattie rare, che poi così rare non sono contando che ne esistono più di 10 mila, e sul cancro. BNY Mellon Investment Management ritiene che, solo per le malattie rare, nei prossimi 20 anni ci saranno opportunità di investimento per 1.500 miliardi di dollari e altri 150 miliardi per le terapie contro i tumori.
Le opportunità legate alla terapia genica, però, sono molto più ampie del solo ritorno economico: sarà possibile ridurre i costi legati alle malattie croniche, riconoscendole più rapidamente e utilizzando farmaci più efficaci, le aspettative di vita si allungheranno, si svilupperà un sistema sanitario più forte e più accessibile, senza la discriminante del reddito o del paese di origine.
Analizziamo tutte le opportunità insieme a Matthew Jenkin, MBA Lead Portfolio Manager e Stefanie Rintoul, MBA Portfolio Manager di BNY Mellon IM.