Temi d’investimento 2024: le opportunità tra gli investimenti alternativi

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Per gli investitori disposti a guardare oltre le asset class tradizionali, aprendo le porte anche ai mercati privati, le opportunità non mancano, anzi potrebbero garantire una diversificazione in grado di stabilizzare i portafogli quando i mercati diventano volatili

Se si parla di investimenti il pensiero va subito ad azioni e obbligazioni, ma la realtà è che il mercato ha anche molto altro da offrire, permettendo agli investitori di diversificare al meglio il portafoglio e essere pronti anche nel caso sfortunato, ma ormai non più così raro, in cui entrambe le classi di investimento subiscano un rapido tracollo. Ma dove trovare queste diverse opportunità? Secondo PGIM il segreto è cercare anche fuori dagli asset classici e affidarsi al comparto privato, sia in ambito immobiliare che del credito.

Immobiliare in crisi? Non se si parla di investimenti

Parlare di immobiliare come forma di investimento non è una sorpresa, questo infatti rappresenta la terza asset class dopo obbligazionario e azionario e sono proprio gli investimenti privati a dominare il mercato. Darin Bright, Head of US Core Plus Investment Platform di PGIM Real Estate, ha infatti sottolineato che questi “costituiscono circa il 95% del mercato immobiliare globale e seppure si presenti meno liquido rispetto al mercato pubblico, l’immobiliare privato è favorito perché meno influenzato dalle dinamiche dei mercati dei capitali, e offre agli investitori minore volatilità nel lungo periodo”.

Ad oggi sono ancora pochi gli investitori che decidono di affacciarsi a questa asset class, tuttavia il settore immobiliare ha storicamente offerto un reddito interessante, una buona diversificazione rispetto alle allocazioni tradizionali e, soprattutto, un scudo contro l’inflazione. Il problema principale che limita la domanda è, senza dubbio, l’accessibilità economica, infatti i costi abitativi sono cresciuti più rapidamente rispetto ai redditi, creando il contesto per una minore crescita dei canoni. Ciò però non ha un effetto diretto solo sui consumatori, ma anche sugli stessi locatari in ambito commerciale che sono alla ricerca di risparmi dei costi. I prezzi depressi degli immobili, però, offrono un’importante opportunità di capitalizzazione per le società immobiliari private. Al riguardo, l’esperto sottolinea “un potenziale di rialzo significativo nel lungo termine nell’ambito degli asset immobiliari ampiamente diversificati, con redditi robusti e sostenibili, il cui potenziale di crescita è legato all’esposizione a trend sociali in rapida evoluzione”.

Ma quali sono questi trend? Senza dubbio i fattori demografici sono scesi in campo: la popolazione infatti sta invecchiando e millenial e baby boomer, i due segmenti più corposi della popolazione, creano una domanda crescente per nuove residenze per anziani economicamente accessibili. Ma non solo, la crescente attenzione alla decarbonizzazione e alla sostenibilità in generale sta trasformando il contesto immobiliare, anche da un punto di vista normativo, creando un’alta domanda per uffici e immobili verdi. Infine, anche il settore immobiliare non è immune alla trasformazione digitale.

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Il credito privato prende piede

Gli ultimi anni hanno obbligato le banche a tirare la cinghia, infatti dopo l’annus horribilis delle obbligazioni nel 2022 e la scalata dei tassi di interesse nel 2023, non sono poche le banche che stanno ancora affrontando miliardi di perdite obbligazionarie. L’effetto più immediato potrebbe essere una contrazione dei prestiti bancari, ma esiste una alternativa: il credito privato.

Questo comparto ora rappresenta oltre il 75% del volume globale dei leveraged loan ed è destinato a crescere. “Si prevede che il mercato raggiunga 2.800 miliardi di dollari entro il 2028, rispetto ai 1.600 miliardi del 2022”, riassume con ottimismo Matthew Harvey, Head of Direct Lending di PGIM Private Capital.

A spingere ulteriormente la crescita del credito privato è la diminuzione delle operazioni M&A: la volatilità dei mercati dei capitali ha infatti rallentato questi movimenti e, di conseguenza, gli sponsor di private equity si trovano ora a detenere volumi significativi di capitali inutilizzati, pronti a entrare nel mercato.

Il settore del credito privato può essere interessante anche per gli investitori? Secondo l’esperto la risposta non può che essere positiva, infatti questo potrebbe costituire un ottimo complemento delle allocazioni di portafoglio tradizionali, offrendo diversificazione, resilienza e un buon potenziale di rendimento. Storicamente il credito privato ha superato altre forme più liquide del credito societario, offrendo rendimenti più robusti e minore volatilità.

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