Mercati 2024, come (e perché) prenderla con filosofia

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Per affrontare le sfide che il 2024 riserverà ad operatori e investitori potrebbero tornare utili alcuni insegnamenti della filosofia greca. Vediamo insieme quali e come possono essere messi in pratica

Sebbene prevedere cosa possa accadere sui mercati finanziari in futuro sia un’impresa impossibile, “prenderla con filosofia” potrebbe rivelarsi una strategia utile, dal momento che il 2024 è iniziato portando con sé sia nuove opportunità che criticità già note agli investitori. Dai conflitti in Europa e Medio Oriente, alle incognite degli appuntamenti elettorali in molte delle principali economie mondiali, passando per i timori di una recessione che appaiono sempre più concreti, i motivi che impongono cautela sono molteplici.

“Nessuno di noi sa cosa potrà accadere a noi o ai mercati domani – spiega Ben Rizzuto, Wealth Strategist di Janus Henderson Investors – figuriamoci prevedere l’andamento di un intero anno. Nonostante questo, la filosofia antica offre alcune lezioni i cui contenuti senza tempo possono aiutare gli investitori ad affrontare l’incertezza, dal momento che si sono dimostrati saggi migliaia di anni fa e lo rimangono altrettanto oggi”.

“L’educazione è un ornamento nella buona sorte, un rifugio in quella avversa”, Aristotele

Dai conflitti in Europa e Medio Oriente agli appuntamenti elettorali che interesseranno molte delle principali economie mondiali, sono diverse le incognite che rendono gli investitori comprensibilmente nervoso. “Nel nostro Investor Survey – spiega Rizzuto – gli intervistati statunitensi hanno confermato come le Presidenziali siano in cima alle loro preoccupazioni per il 2024”. Ma non sono solo i cittadini americani chiamati alle urne, dal momento che si voterà anche in India, Regno Unito, Taiwan, Ucraina, Sud Africa e Unione Europea, con risultati che potrebbero influenzare tanto i mercati finanziari locali quanto quelli internazionali”.

Informarsi e capire come i leader eletti di un dato paese influiscono sul mercato può quindi essere la chiave per ridurre lo stress e l’emotività quando si prendono decisioni di investimento. “Ad esempio, negli Stati Uniti, il rendimento medio dell’indice S&P 500 tra il 1937 e il 2022 mostra che i rendimenti annui corrispondenti agli anni delle elezioni sono stati in media storicamente positivi e in aumento per i nostri portafogli. Più in dettaglio, il rendimento medio del S&P 500 nel periodo osservato è stato dell’11,9%, quello medio degli anni privi di elezioni è stato del 12,5%, mentre il rendimento medio degli anni in cui si è votato è stato comunque positivo, attestandosi al 9,9%. E come sappiamo, optare per un approccio market timing per compensare questa differenza sarebbe probabilmente fare più male che bene”. L’insegnamento di Aristotele può quindi servire come “un rifugio nelle avversità” utile per gestire l’emotività e rimanere investiti.

“La bellezza della diversità risiede nella ricchezza delle prospettive”, Ipazia

La filosofa Ipazia, sebbene vissuta tra il IV e il V secolo d.C., ha espresso un concetto che risulta ancora oggi fondamentale per la strategia di investimento finanziario, dal momento che la diversificazione in un portafoglio crea una vera e propria “ricchezza di prospettive”, di fondamentale rilevanza soprattutto per gli investitori di lungo periodo. “L’integrazione di un mix di classi di attività, settori e singoli titoli porta alla diversificazione dei rendimenti degli investimenti che possono aiutarci a raggiungere una crescita a lungo termine e a contenere la volatilità”.

La diversità, infatti, si rivela una caratteristica di primaria importanza anche quando si considera la filosofia degli Asset manager. “Scegliere una gestione attiva e/o passiva aggiunge valore alla diversità delle idee all’interno di un portafoglio. Nel nostro Investor Survey abbiamo riscontrato che, tra gli intervistati che possiedono fondi comuni di investimento o ETF, una percentuale significativa (37%) preferisce un mix paritario di gestori attivi e passivi, mentre il 29% preferisce manager principalmente attivi e il 17% preferisce principalmente manager passivi”.

Anche se gli investitori potrebbero lasciarsi tentare dall’inseguire i rendimenti o dal concentrarsi sugli investimenti più performanti, adottare questa diversità di pensiero e filosofia può aiutare a smussare l’ansia dei rendimenti e a mantenere la loro attenzione sugli obiettivi finanziari a lungo termine.

“Il benessere si realizza a piccoli passi, ma non è davvero una cosa da poco”, Zenone

Parlando di prospettive di lungo termine, l’insegnamento di Zenone ci ricorda come sia necessario compiere tanti piccoli passi per raggiungere efficacemente i nostri obiettivi finanziari. Che si tratti di capire come le elezioni possono influenzare i mercati, di diversificare i nostri investimenti o di creare un piano finanziario, questi piccoli passi e le abitudini che si instaurano compiendoli possono avere un enorme impatto sul nostro benessere finanziario nel lungo termine.

Un’abitudine che funziona in entrambi i tempi buoni e cattivi è quella di ricorrere a piani di accumulo di capitale (PAC)” spiega Rizzuto. “In primo luogo, i PAC ci aiutano ad abituarci ad investire con regolarità, allocando automaticamente piccoli importi su base continuativa, invece che una somma X in una sola volta. Incrementando volta per volta un patrimonio già esistente si compiono piccoli ma significativi passi verso i propri obiettivi a lungo termine”. Ma non è tutto: “i PAC, infatti, possono essere particolarmente utili durante le fasi di mercato più volatili, in quanto possono aiutare a mitigare l’impatto dal punto di vista del costo complessivo per azione. Questo può fornire un maggiore potenziale di crescita, aiutando a eludere le insidie emotive che spesso intrappolano gli investitori durante i periodi di volatilità”, conclude l’esperto della casa di gestione angloamericana.

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