Investire sul lusso con un Tracker Open End Certificate, come funziona

Novità da UniCredit che per la prima volta emette sul mercato italiano un certificato senza commissioni di gestione (ma anche senza protezione del capitale) per prendere posizione su azioni del lusso quotate su mercati esteri altrimenti difficilmente accessibili. Come funziona

Aston Martin Lagonda, Burberry, Ermenegildo Zegna e Prada. Sono tutti grandi nomi del lusso quotati su mercati esteri che su cui ora si può prendere posizione in maniera indiretta attraverso una nuova soluzione: un Tracker Open End Certificate. O meglio quattro. Si tratta di una serie di quattro certificati di investimento con particolari caratteristiche che seguono l’andamento dell’azione sottostante legata appunto al mondo del lusso. A pensare e lanciare per la prima volta sul mercato italiano questa nuova gamma è stata UniCredit, che va così ad arricchire la sua offerta prodotti, che conta già oltre 6.000 prodotti a leva, più di 1.100 prodotti di investimento e più di recente diverse obbligazioni.

Caratteristiche principali e funzionamento

Questi quattro nuovi Tracker permettono di prendere posizione su Aston Martin Lagonda, Burberry, Ermenegildo Zegna e Prada, quattro azioni del lusso quotate su mercati stranieri, come Londra, New York e Hong Kong, talvolta difficilmente accessibili per l’investitore individuale.

Questi strumenti sono infatti negoziati in euro su SeDeX, il sistema multilaterale gestito da Borsa Italiana, dando quindi la possibilità di aver accesso tramite il mercato domestico a titoli quotati altrove. Ad esempio, tramite il Tracker Open End Certificate con ISIN DE000HD4Q635 è possibile investire nell’andamento del titolo Prada in euro senza dover accedere al mercato di Hong Kong, non sempre accessibile da un contro tradizionale italiano.

La caratteristica principale di questi quattro Tracker Open End Certificate legati ai titoli del lusso, che li differenzia dai precedenti, risiede nell’assenza di commissioni di gestione (ma sono previsti comunque alcuni costi, come il bid/offer spread sul secondario, per ulteriori informazioni si invita a consultare la documentazione). A questo aspetto si affianca la possibilità di ricevere un ammontare in euro calcolato sulla base dell’importo del dividendo distribuito dall’azione sottostante.

Più nel dettaglio, nel caso in cui l’azione sottostante distribuisse dividendi superiori al livello di pagamento del dividendo, i Tracker Open End Certificate liquideranno all’investitore un ammontare lordo in euro calcolato moltiplicando il dividendo corrisposto per il fattore di retrocessione e il multiplo, convertito in euro tramite il tasso di cambio ove applicabile (da tenere in considerazione quindi il rischio cambio).

Qualora l’azione sottostante non distribuisca dividendi o siano inferiori al livello di pagamento del dividendo, nessun ammontare aggiuntivo verrà corrisposto per quel periodo di osservazione dei dividendi. Ad esempio, sempre su Prada, l’investitore non riceverebbe nessun rendimento se il dividendo andasse al di sotto della soglia dei 0,03 euro, ovvero in prossimità dello zero.

Questi Certificate sono di tipologia Open End e quindi non presentano una data di scadenza predeterminata. È però prevista la possibilità di rimborso anticipato a discrezione dell’emittente o dell’investitore (secondo le modalità indicate nelle condizioni definitive e nel prospetto di base del prodotto).

Essendo negoziati sul segmento di Borsa Italiana questi Certificate possono essere venduti sul mercato in qualsiasi momento. UniCredit Bank GmbH in qualità di Liquidity Provider fornisce quotazioni in via continuativa rendendoli facilmente liquidabili. Tuttavia, è bene sapere che l’investitore potrebbe incorrere in una perdita, anche totale del capitale investito, dovuta alla fluttuazione del prezzo del certificato.

Infatti, il valore dei Tracker Open End Certificate rifletterà nel corso della sua vita l’andamento dell’azione sottostante moltiplicato per il multiplo e convertito in euro attraverso il tasso di cambio, senza meccanismi di protezione del capitale. In altre parole, l’investitore è esposto al rischio di perdita nel caso in cui nel momento di rimborso o di vendita il prezzo di riferimento dell’azione sottostante risultasse inferiore a quello della data di emissione o della data di acquisto dello strumento.

In caso invece di guadagno, si ricorda che i redditi da Certificate sono considerati redditi diversi (aliquota fiscale 26%) e possono quindi compensare minusvalenze pregresse in portafoglio ed evitare, in questo specifico caso, la doppia tassazione prevista sui dividendi esteri.

Considerate le caratteristiche, questi strumenti sono adatti a chi desidera realizzare un investimento di breve/medio termine e non è interessato alla protezione del capitale, avendo una convinzione di rialzo dell’azione sottostante.

VUOI SAPERE COME SCEGLIERE UN CERTIFICATO DI INVESTIMENTO PER DIVERSIFICARE IL PORTAFOGLIO? 

Compila il form ed entra in contatto gratuitamente e senza impegno con l’advisor giusto per te grazie a YourAdvisor.

Articoli correlati