I Btp ancora interessanti? Rischi e opportunità dei bond

Non è semplice trovare una bussola che indirizzi gli investitori verso le obbligazioni vincenti, ancora di più in anni incerti come questo. T. Rowe Price ha analizzato le opportunità più interessanti nel mercato obbligazionario, dai Btp al debito emergente…

Titoli economici con un rendimento medio o titoli costosi con un ottimo rendimento? Rischio alto o basso? Meglio debito emergente o Titoli di Stato? Queste sono solo alcune delle domande che passano per la testa degli investitori quando decidono di cambiare il loro portafoglio di investimento. Sicuramente l’incertezza che ha attraversato il mercato negli ultimi anni non aiuta a rispondere con semplicità a queste domande.
Non ci sono dubbi sul fatto che l’obiettivo primario degli investitori è ottenere un buon rendimento, ma sono disposti a rischiare di più per ottenerlo?

Secondo Arif Husain, head of Global Fixed Income and Chied Investment Officer di T. Rowe Price, questo potrebbe non essere necessario. Al momento, le opportunità più interessanti si trovano nel mercato del credito a breve termine, guardando sia verso i titoli investment grande che quelli high yield. È vero, non si tratta di titoli economici, ma offrono un rendimento interessante con un rischio molto basso e un’ottima qualità di credito. Ma non si tratta dell’unica opzione, per diversificare il proprio portafoglio gli investitori stanno ampliando sempre di più i loro orizzonti.

Debito emergente: rischio o fondamentali sempre più solidi?

Negli ultimi sei anni, l’interesse per il debito dei Paesi emergenti continua a crescere. Un trend che è aumentato ancora di più nel mondo post pandemico, grazie alle decisioni prese dalle Banche centrali di questi Paesi. Mentre all’Occidente è servito molto tempo prima di alzare i tassi d’interesse, le Banche centrali dei Paesi emergenti si sono mosse con anticipo, anche perché già abituate a convivere con numeri molto alti. Questo ha permesso alle loro economie di tornare in equilibrio prima, così da iniziare già negli ultimi mesi a tagliare i tassi.

Vi è anche un altro fattore che sta rendendo i Paesi emergenti sempre più interessanti: finalmente in molti di questi sembra finita la stagione dei default. Questo è particolarmente vero in Africa dove diversi Stati stanno accedendo a molti finanziamenti, per lo più cinesi, che potrebbero aiutarli a risolvere i loro problemi. Un esempio su tutti è il Kenya. Il Paese, dall’essere sull’orlo di un default, ora è riuscito a saldare il debito in scadenza grazie a un grande finanziamento.

Corsa ai Btp: il debito italiano rimane interessante?

Sono mesi che si sente parlare di Btp, eppure iniziano ad esserci i primi dubbi. Al momento i Titoli di Stato italiani sembrano attraenti, ma il loro livello di offerta sembra troppo elevato. Le emissioni sono molte, basti pensare che sono stimate a 350miliardi di euro solo per quest’anno. Per riuscire a collocare l’intero ammontare potrebbe essere necessario abbassare il prezzo. Non si tratta in realtà di un problema troppo grande, anzi. Se venissero proposti a prezzi scontati la richiesta potrebbe essere molto alta. Secondo l’esperto gli investitori locali, soprattutto le giovani generazioni che solitamente prediligono investimenti esteri, potrebbero tornare a puntare sull’Italia. A questo va anche aggiunto il fatto che un possibile taglio dei tassi da parte della Banca centrale europea avrà un effetto positivo sul debito italiano. Il principale problema sarebbe nel caso di una recessione, che rimane ancora possibile, anche se posticipata al 2025, infatti è difficile prevedere se gli investitori stranieri deciderebbero comunque di investire in Italia.

Bond: i rendimenti potrebbero alzarsi ancora?

Negli ultimi mesi le nuove emissioni di bond sono state innumerevoli, sicuramente spinte dall’intenzione dei governi e delle imprese di finanziarsi. Dal momento che a breve non è previsto un cambio di rotta, con i governi che preferiscono finanziarsi sul mercato che tagliare le spese, un ulteriore rialzo dei rendimenti è ancora possibile.
Un altro aspetto positivo per gli investitori obbligazionari è dato dal fatto che le Banche centrali smetteranno, a un certo punto, di ridurre i loro bilanci. “La Federal Reserve discuterà se rallentare il proprio programma di inasprimento quantitativo. Se accadesse, potrebbe significare un abbassamento dell’offerta. Le banche centrali taglieranno i tassi, quindi le curve a breve scenderanno, ma è la parte lunga che risentirà della pressione”, spiega l’esperto.

Attenzione ai rischi

Il 2024 sembra un anno pieno di incertezze, tra le elezioni politiche che stanno attraversando il mondo e le crescenti tensioni in Medio Oriente, senza contare le implicazione della rivoluzione dell’intelligenza artificiale che sono ancora incerte. Insomma, dal sentiment negativo e il rallentamento delle attività in Cina, alla guerra in Medio Oriente con i prezzi degli asset ai massimi livelli, dalle elezioni negli Stati Uniti che potrebbero ridefinire l’ordine di priorità dell’Occidente alle nuove politiche di nearshoring, sembra che la parola chiave continuerà ad essere volatilità.
Il consiglio per gli investitori è prestare attenzione su tutti questi fronti perchè anche il più piccolo cambiamento di equilibrio potrebbe avere un effetto sul mercato.

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