- Molte delle società individuate restano partecipazioni consistenti nei portafogli monitorati; ridurre una posizione azionaria pesantemente ponderata non significa scaricare interamente un titolo
- Nel secondo trimestre dell’anno Uber Technologies ha registrato risultati superiori alle attese, ma gli investitori sono sempre più cauti nei confronti della società, in vista di un contesto macro difficile
Con il mercato azionario in ripresa, dopo la brusca correzione di inizio agosto, alcuni investitori iniziando a domandarsi quali azioni vendere per trarre profitto. A correre in soccorso è una nuova analisi di Morningstar, che ha osservato da vicino i portafogli di alcuni dei migliori gestori di fondi per determinare quali titoli hanno “scaricato” nell’ultimo trimestre. Con un avvertimento, però: molte delle società individuate restano partecipazioni consistenti nei portafogli monitorati; ridurre una posizione azionaria pesantemente ponderata non significa scaricare interamente un titolo. Inoltre, molti dei nomi in lista vengono scambiati a sconto rispetto alle stime di fair value.
La metodologia
Fatte queste premesse, per isolare innanzitutto i migliori fund manager, sono stati utilizzati i seguenti parametri:
- fondi attivi che rientrano nelle categorie Morningstar “Us large-value”, “Us large-blend” o “Us large-growth”;
- fondi con almeno una classe di azioni che hanno ottenuto un “Morningstar medalist rating” pari a gold;
- fondi che detengono un numero di azioni pari o inferiore a 100.
Tredici fondi hanno superato l’esame della società di rating: Brandes US Value ETF, Diamond Hill Large Cap, Dodge & Cox Stock, JPMorgan Equity Income, Loomis Sayles Growth, MFS Value, Morgan Stanley Growth, Oakmark, Parnassus Core Equity, Principal Blue Chip, T. Rowe Price All-Cap Opportunities, T. Rowe Price Capital Appreciation Equity e Vanguard Dividend Growth. Le 10 azioni che sono state scaricate nell’ultimo tremestre sono invece: Uber Technologies, American Express, Bank of America, DoorDash, The Trade Desk, Cloudflare, Cme Group, Colgate-Palmolive, Airbnb e Snow. Analizziamole nel dettaglio.
Uber Technologies
Nel secondo trimestre dell’anno Uber Technologies ha registrato risultati superiori alle attese, ma l’analista di Morningstar Malik Ahmed Khan osserva che “gli investitori sono sempre più cauti” nei confronti della società, in vista di un contesto macro difficile. “Sebbene Uber non sia assolutamente un titolo da vendere secondo la nostra valutazione, preferiremmo osservare un margine di sicurezza più ampio prima di scaricare azioni”, fanno sapere dalla società di rating. A fine 2023 Uber contava su 150 milioni di clienti che utilizzavano i suoi servizi di ride sharing o di food delivery almeno una volta al mese. Stando alle stime di Morningstar, solo il mercato del ride sharing supererà i 600 miliardi di dollari entro il 2028 (escludendo la Cina). Da considerare che Uber dovrà affrontare la concorrenza di operatori come Lyft, soprattutto negli Stati Uniti, e Didi, in altre regioni del mondo.
American Express
American Express è stata scaricata dal maggior numero di gestori negli ultimi mesi (cinque, complessivamente). Il titolo appare sopravvalutato: secondo Morningstar le sue azioni valgono 211 dollari e sono scambiate al 19% al di sopra di tale valore. Il colosso statunitense dei pagamenti ha vissuto diversi anni di crescita accelerata, beneficiando della ripresa della spesa per viaggi e intrattenimento. Lo slittamento verso una clientela più giovane ha favorito anche una crescita significativa dei prestiti, con un aumento del reddito netto da interessi di oltre il 69% dal 2021 al 2023. Ciononostante, la società continua a generare oltre il 75% delle sue entrate da proventi non legati agli interessi. La sua fonte principale resta infatti la commissione applicata agli esercenti nell’accettare i pagamenti.
Bank of America
Bank of America è in cima alla lista dei titoli più venduti dai migliori gestori di fondi, ma resta anche una delle prime 10 partecipazioni a livello complessivo. Suryansh Sharma, analista di Morningstar, sottolinea come il bilancio dell’istituto sia relativamente ben posizionato in vista dei prossimi tagli ai tassi di interesse. La società di rating ritiene che le azioni del colosso siano oggi valutate in modo equo, scambiate intorno alla sua stima di fair value di 39,50 dollari. “La banca sta assistendo a una crescente adozione dei dispositivi mobili, ha accesso ai dati di milioni di clienti e dispone di uno dei maggiori budget tecnologici del settore”, sostiene Sharma. Tuttavia, avverte l’analista, non è l’unica a investire per guadagnare quote di mercato e difficilmente raggiungerà la rivale J.P. Morgan. “Ciononostante, grazie alle sue offerte al dettaglio e commerciali, scalate e integrate, Bank of America si trova in una posizione competitiva invidiabile”, dice Sharma.
DoorDash
DoorDash è l’unico titolo dei servizi di comunicazione della lista di Morningstar. Con le azioni in rialzo di oltre il 60% nell’ultimo anno, secondo la società di rating è un comprensibile candidato alla vendita. È il primo aggregatore di ordini alimentari online negli Stati Uniti, davanti a Uber Eats e Grubhub di Uber Technologies. Sta cercando di attirare sulla sua piattaforma una fetta più grande di quello che, secondo le stime di Morningstar, potrebbe essere il valore dei beni e servizi entro il 2025 (ovvero 1.000 miliardi). I dati di Second Measure confermano come rivesta attualmente una posizione di leadership negli Stati Uniti, con una quota del 66% superiore al 23% di Uber e all’8% di Grubhub. Conta inoltre su 500mila commercianti e oltre 30 milioni di consumatori.
The Trade Desk
The Trade Desk tratta il 102% al di sopra della stima di fair value di Morningstar, pari a 105 dollari. Come ricordato da Mike Hodel, direttore di Morningstar, la società ha registrato una solida crescita dei ricavi nel secondo trimestre e si prevede una crescita analoga anche per il terzo trimestre. L’analista ritiene inoltre che l’azienda beneficerà della crescita della spesa pubblicitaria digitale, anche se le sue azioni sembrerebbero decisamente sopravvalutate.
Cloudflare
Cloudflare viene definito da Morningstar come un titolo “non necessariamente da vendere” ma “nemmeno un acquisto da urlo”. La società di rating stima che le azioni valgano 87 dollari. “Crediamo che Cloudflare sia pronta per il successo sia nel settore della sicurezza che in quello dell’edge computing”, afferma Khan. “In quanto rete di distribuzione di contenuti incentrata sulla sicurezza, è in grado di trarre vantaggio dall’aumento della spesa per la cybersecurity”. Attualmente, più del 10% del traffico internet globale passa attraverso la rete di Cloudflare e più di un quarto di tutti i siti web del mondo la utilizza. “Prevediamo che la cybersecurity rivestirà un ruolo sempre più importante, dato che gli attacchi informatici continuano ad aumentare”, aggiunge Khan.
Cme Group
Cme Group è il terzo titolo dei servizi finanziari della lista. Secondo Michael Miller, analista di Morningstar, l’azienda ha beneficiato dell’aumento dei volumi degli scambi nel 2024; quando però i tassi di interesse inizieranno a scendere, dovrà affrontare venti contrari. Il suo titolo appare intanto leggermente sottovalutato, essendo scambiato a un tasso di sconto dell’8% rispetto alla stima di fair value di Morningstar di 225 dollari.
Colgate-Palmolive
Altro caso quello del titolo Colgate-Palmolive, che negli ultimi 12 mesi ha registrato un balzo di oltre 43 punti percentuali. Leader nel settore dei prodotti per la cura della casa e della persona, vanta vendite in crescita, mentre i suoi competitor risentono dell’indebolimento della spesa dei consumatori. Ciononostante, secondo Morningstar, il titolo oggi è “poco attraente”: le azioni scambiano il 27% al di sopra della sua stima di fair value di 82 dollari. “Come altri, Colgate ha dovuto affrontare una persistente inflazione delle materie prime. Tuttavia, riteniamo che contro questa pressione l’azienda abbia utilizzato diverse leve”, spiega Erin Lash, direttore di Morningstar. In questo contesto, la società ha lavorato per ottimizzare la sua catena di approvvigionamento e l’impronta produttiva. Il che, secondo Lash, dimostra che è intenzionata a migliorare l’agilità delle sue operazioni per rispondere ai cambiamenti nel panorama della domanda e dell’offerta nel corso del tempo.
Airbnb
Airbnb ha incassato una flessione nel mese di agosto dopo aver pubblicato una guidance per il terzo trimestre più debole del previsto. Secondo Morningstar, il titolo vale 130 dollari ed è scambiato a un tasso di sconto del 10%. Nonostante l’indebolimento della domanda nel breve termine, la società di rating ritiene che la sua posizione si rafforzerà nel prossimo decennio, anche supportata da investimenti in intelligenza artificiale. Inoltre, Airbnb è ben posizionata per beneficiare del passaggio in corso verso le prenotazioni via mobile: si colloca infatti tra le prime 10 app di viaggio per iPhone in 116 mercati, contro i 24 di Expedia e i 136 di Booking Holdings.
Snowflake
Snowflake chiude la lista delle azioni vendute dai migliori gestori. Si tratta tra l’altro del titolo più sottovalutato della lista, scambiato a un tasso di sconto del 38% rispetto alla stima di fair value di 187 dollari. Ha perso in Borsa quasi il 40% da inizio anno, complice un outlook deludente pubblicato dalla società per l’anno fiscale 2025 e l’annuncio del ritiro a sorpresa del suo amministratore delegato. “Continuiamo a credere che il mercato stia sottovalutando in modo significativo il suo potenziale, trascurando tre aree chiave: la crescita della datasphere (l’ecosistema di dati aperti), la differenziazione della sua tecnologia e il potente potenziale del piccolo ma grande mercato dei dati di Snowflake”, afferma Julie Bhusal Sharma, analista di Morningstar.