Essere efficienti nei confronti dei propri investitori e allo stesso tempo sostenibili nei confronti dei propri stakeholders, in primis il pianeta e la società. È questa la sfida che gli asset manager devono oggi affrontare nella formazione delle loro convinzioni e nei processi di costruzione dei loro portafogli. “Siamo consapevoli di poter contribuire in maniera significativa a migliorare gli standard Esg (fattori ambientali, sociali e di governance, ndr) delle società in cui investiamo – spiega Maxime Carmignac, Managing Director di Carmignac UK – e l’impatto positivo che ne può derivare sui loro molteplici stakeholder, dagli azionisti ai lavoratori, passando per i clienti e l’intera comunità”. Consapevole che il ventaglio di temi rientranti nelle categorie Esg è ampio e in costante evoluzione, Carmignac ha deciso di concentrarsi su tre tematiche essenziali: clima, responsabilizzazione e leadership. Vediamo insieme come.
Ambiente, affrontare le sfide del Climate change per non subirle
Il climate change rappresenta una minaccia esistenziale per il pianeta e i suoi effetti costituiscono oggi un fattore di rischio sistemico per le nostre economie. i mercati finanziari e le aziende su cui si investe. “In qualità di asset manager – spiega Lloyd McAallyster, Responsabile dell’Investimento Sostenibile di Carmignac – riconosciamo la natura speciale della nostra relazione con i nostri stakeholders: da una parte influenziamo attivamente le società investite, dall’altro siamo a nostra volta influenzati dalle scelte che clienti, consumatori e policymaker compiono. Per questo adottiamo un approccio equilibrato, basato sul monitoraggio attivo tanto dei rischi legati al climate change quanto delle opportunità offerte dall’adozione di tecnologie più pulite, incoraggiando il cambiamento laddove possibile”.
Ma non è tutto: in qualità di investitore di lungo termine, i gestori della casa di gestione parigina si aspettano che ogni società in cui essa investe riduca il proprio impatto sull’ambiente e risponda allo stress che il climate change avrà sulle proprie attività e operazioni.
“Nelle riunioni dei CDA delle società in cui investiamo incoraggiamo il management a contribuire allo sviluppo di un’economia sostenibile, in linea con gli obiettivi dell’accordo di Parigi. La nostra ambizione sostenibile si riflette anche nella nostra proposta di investimento, con una strategia specificamente focalizzata sull’adattamento ai cambiamenti climatici e la transizione energetica”, precisa il gestore.
Sociale, trovare l’equilibrio tra gli interessi di tutti gli stakeholder
Un’azienda può funzionare in modo efficiente nel lungo periodo se e solo se considera adeguatamente le esigenze e le caratteristiche di tutti i suoi stakeholder. “Nelle imprese in cui investiamo – spiega Maxime Carmignac – ci concentriamo su tre pilastri che riteniamo essere cruciali per il processo di crescita delle persone. Il primo è costituito dai dipendenti, che rappresentano la società e ne costituiscono il DNA. Ci aspettiamo perciò che le aziende garantiscano ai propri dipendenti un ambiente di lavoro favorevole, sicuro e inclusivo. Il secondo pilastro sono i clienti, la cui attività contribuisce alla salute finanziaria dell’impresa. Anche in questo caso facciamo attenzione affinché le aziende in cui investiamo facciano del loro meglio per garantire la soddisfazione della propria clientela migliorandone l’esperienza così da favorirne la fidelizzazione. Il terzo pilastro rappresenta tutti i soggetti della catena del valore, ossia tutte le società e gli individui coinvolti nella fornitura o produzione di un bene o servizio. Rispetto ad essi, ci impegniamo col nostro potere di voto affinchè le imprese in cui investiamo garantiscano al meglio standard elevati in materia di diritti umani”.
Ognuna delle convinzioni di investimento di Carmignac si sviluppa a seguito di un processo di valutazione attiva e ponderata che tiene contro di tutti questi elementi, i quali sono sempre presenti nel dialogo con le società e nei processi di voto nelle assemblee generali. “La nostra volontà di contribuire all’emancipazione delle parti interessate si riflette, infine, nella nostra offerta di prodotti attraverso una strategia dedicata, basata su uno strumento proprietario sviluppato proprio per investire in aziende che godono di un alto tasso di soddisfazione dei loro stakeholders”, conclude Carmignac.
Governance: per crescere nel lungo periodo serve una leadership solida e trasparente
Una leadership solida è alla base delle performances e del successo nel lungo termine di qualsiasi azienda ed è importante essere sicuri che le imprese in cui si investe si dotino di una struttura di governance in grado da un lato di promuovere l’innovazione e dall’altro di mantenere efficienti i meccanismi che garantiscono la solidità operativa e finanziaria dell’azienda. “In termini di aspettative concrete – spiega Marion Plouhinec, Senior Analyst ESG della casa di gestione parigina – questo significa guardare alle responsabilità, all’assetto e alla composizione dei Cda. Per esempio ci aspettiamo che vengano messi in atto meccanismi che consentano agli azionisti di chiedere conto al Cda. Garantiamo inoltre che la struttura di governance favorisca una reale assimilazione dei principi ESG (fattori ambientali, sociali e di governance) nell’ideazione e implementazione delle strategie dell’ azienda”.
Ma le aspettative dei gestori di Carmignac nei confronti della leadership delle aziende investite non si si esaurisce qui, andando infatti esse a toccare anche gli aspetti relativi alla remunerazione del management, la trasparenza del reporting e anche l’implementazione di pratiche di governance responsabile che si traducono in particolare in l’assenza di controversie.
“In Carmignac siamo convinti che non esista una formula unica per definire una governance adeguata ed efficace: per questo teniamo conto delle peculiarità di un’impresa, come ad esempio il suo settore di attività, il suo mercato o, di nuovo, l’assetto patrimoniale.
Il nostro posizionamento in alcune posizioni di leadership si riflette nelle nostre offerte di investimento attraverso una strategia di convinzione incentrata sulle società a conduzione familiare”, conclude Plouhinec.