Intelligenza artificiale: i rischi imminenti che stiamo trascurando

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Nell’ultimo anno è esplosa la febbre da intelligenza artificiale, che ogni giorno diventa sempre più parte della vita quotidiana. In effetti le opportunità che questa offre, in tutti i settori, sono molte, ma attenzione a non dimenticarsi i rischi

Nelle ultime due settimane si trovano ovunque sul web video di giovani americani che scendono dalle auto, camminano per strada, viaggiano sui mezzi o mangiano al ristorante con il nuovo Apple Vision Pro. Il visore di cupertino è il primo esempio nel mercato di spatial computing, ovvero un computer che non si avvale di uno schermo, ma tramite l’intelligenza artificiale lavora nello spazio che circonda l’utente. Se il metaverso sembrava un mondo lontano e inarrivabile per i più, la probabilità che quello diventerà l’universo dove gli individui passeranno gran parte del loro tempo continua a crescere, proprio grazie a questa nuova gamma di prodotti. In tal senso, mentre sembrava che l’intelligenza artificiale (AI) stesse aprendo le porte ad una affascinante simulazione, ora la simulazione diventa sempre più reale, è necessario preoccuparsi?

Trasformazione radicale, quanto bisogna aspettare?

Ad oggi, secondo gli esperti di Fidelity International, sono poche le aziende non appartenenti al settore tecnologico che prevedono di ottenere profitti interessanti dall’AI nell’immediato futuro, eppure se si estende l’orizzonte temporale a cinque anni, la situazione cambia radicalmente.

Non è ancora semplice stabilire con precisione in che modo l’intelligenza artificiale avrà un peso sui profitti, ma esistono già alcuni indizi. Per il 63% degli analisti intervistati da Fidelity International rendere solide le imprese è la prima priorità e se utilizzare le nuove tecnologie potrebbe aiutare in tal senso, allora gli investimenti in AI sono i benvenuti. Al momento “nessuno può dirsi del tutto soddisfatto del proprio livello di trasformazione digitale, neppure chi possiede già una marcia in più”, afferma Serene Darwish, Analista azionario di Fidelity che si occupa di società finanziarie nei mercati emergenti. “Quasi tutti prevedono di continuare a investire”.

E questo è vero per tutti i settori: dalle materie prime alla sanità, dai beni di consumo discrezionali alle aziende farmaceutiche. In generale l’intelligenza artificiale consentirà di ridurre i costi, sia che si guardi, ad esempio, alla semplificazione dei processi amministrativi, alla gestione delle flotte in ambito logistico o al miglioramento del tariffario.

Ma insieme ai venti dell’innovazione è importante non dimenticarsi dei rischi. Si discute molto del possibile taglio di posti di lavoro, ma questo non è il problema più immediato: nel settore bancario, ad esempio, hanno già iniziato a venire a galla nuove frodi, sempre più moderne, e per questo le aziende sono dovute correre ai ripari, sviluppando nuovi sistemi di difesa. Ma non solo, introdurre nuove tecnologie all’interno delle aziende implica un investimento molto costoso, fattore che potrebbe rallentarne l’implementazione o ridurre i ricavi per un breve periodo.

Insomma, il messaggio è chiaro per Darwish: “Che abbiate o meno paura dell’AI, potete ignorarla, a vostro rischio e pericolo”.

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