Healthcare: un settore in via di guarigione grazie all’AI

Mentre la popolazione invecchia, cambiano le sue necessità. Ed è così che anche il settore sanitario si trova costretto a trasformarsi, con l’aiuto dell’intelligenza artificiale diventa però subito più semplice

Lo scorso anno si è chiuso in positivo per il settore sanitario, con l’indice MSCI World Health Care che ha registrato un rendimento del 4,3%, un salto non indifferente rispetto al -5% del 2022. Tuttavia, aprendo lo sguardo anche verso gli altri settori, il comparto sanitario non sembra particolarmente in salute. “I titoli del settore sanitario hanno registrato l’anno peggiore degli ultimi due decenni e il mercato azionario globale è salito del 24,2%, superando questo settore di circa il 20%”, ha spiegato Steve Smith, Equity Investment Director di Capital Group.

Ma l’antidoto per il settore sanitario potrebbe già essere presente nel commercio, l’intelligenza artificiale. Per quanto riguarda il panorama Italiano, Anitec-Assinform ha recentemente pubblicato un report sul mercato dell’Ict e sulle tecnologie emergenti e il loro effetto sulla sanità, da cui emerge che il settore ha archiviato 2,2miliardi di euro in volume lo scorso anni, con un incremento previsto fino a 2,3miliardi di euro quest’anno, per poi superare quota 2,8 miliardi di euro nel 2026.

Negli Stati Uniti, invece, l’innovazione sta permettendo di sviluppare farmaci sempre più velocemente oltre ad abbassare I prezzi dei farmaci, grazie all’ingente investimento di Medicare. Nel passato, “le aziende del settore sanitario dovevano generalmente ripristinare i ricavi ogni 15 anni a causa della perdita di brevetti. Ma le trattative sui prezzi legate all’IRA potrebbero ridurre il ciclo a nove-tredici anni”, spiega Smith.

Il settore sanitario è malato: un leggero raffreddore o una malattia cronica?


L’approdo delle nuove tecnologie nel settore sanitario ha avuto un effetto immediato, mettendo in movimento un comparto molto lento. Nel giro di pochissimo tempo, la decodifica dei genomi da essere un processo che durava più di un mese, ora è diventato quasi immediato e anche il costo è crollato rapidamente. Ma non è solo il fattore velocità, l’intelligenza artificiale apre la speranza che le aziende sanitarie sapranno trovare trattamenti e soluzioni a malattie prima definite incurabili o estremamente diffuse. Ecco alcuni esempi:

  • Cancro: questa malattia rappresenta la seconda causa di morte a livello globale e, proprio per questo, le aziende sanitarie cercano da anni una soluzione. Il mercato delle cure oncologiche sta crescendo a vista d’occhio, basti pensare che dai 305miliardi di dollari del 2022, si stima che questo toccherà i 556miliardi entro il 2030.
  • Disturbi cognitivi: la vita si allunga e con lei alcuni disturbi cognitivi, come la demenza, diventano sempre più presenti. Sebbene una cura per l’Alzheimer non sia ancora stata trovata, la casa farmaceutica americana Eli Lilly ha pubblicato di risultati di uno studio sul suo farmaco Donanemab, che sembra sia in grado di rallentare il declino cognitivo clinico del 35%.
  • Obesità: il morbo del futuro. Il peso delle malattie metaboliche sui sistemi sanitari pubblici a livello globale è estremo. Entro il 2035 si prevede che più della metà della popolazione sarà affetta dall’obesità, con un peso sul sistema sanitario di oltre 4mila miliardi di dollari all’anno. Già lo scorso anno sono state messe in commercio dei farmaci Glp-1,che hanno dimostrato di indurre una perdita di peso del 15/20%.

Non ci sono dubbi sul fatto che la strada che il settore sanitario si trova davanti è ancora in salita. Ma visto l’invecchiamento della popolazione, il suo sviluppo non può passare in secondo piano. In tal senso, l’intelligenza artificiale giocherà un ruolo fondamentale nel segnare il cambiamento.

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