Donne e finanza: inizia la nuova era della Sheconomy

Le donne che si trovano in posizioni apicali sono sempre di più, ma il percorso per colmare il gender gap è ancora lungo e tutto in salita. Sarà la sempre più forte presenza delle donne nel mondo della finanza a velocizzare il cambiamento?

Quando da piccoli viene chiesto cosa si vorrà fare da adulti, l’unico limite è la fantasia: dall’astronauta al presidente degli Stati Uniti, dall’allenatore del Manchester City al miglior cuoco del pianeta. O almeno così dovrebbe essere. In realtà, quando nel 2010 questa domanda veniva posta alle bambine, secondo un’indagine del Dipartimento del Lavoro Usa, più di un terzo di loro si limita a dieci lavori, tra cui l’insegnante, la segretaria, l’addetta alle pulizie o la commessa. Una chiara evidenza di quanto i ruoli di genere venissero (e forse anche oggi) imposti alle donne fin da piccole, anche nel ventunesimo secolo.
Fortunatamente, negli ultimi anni la situazione sta iniziando a cambiare, con sempre più donne che occupano posizioni di potere nel mondo degli affari e della politica, come esempio alle bambine di oggi. Guardando al mondo finanziario, sono 41 le donne che attualmente ricoprono la carica di amministratore delegato di società dell’S&P500, un numero irrisorio se confrontato con i 456 uomini che occupano la stessa poltrona, ma comunque record se confrontato con il passato. Importanti progressi, dunque, anche se il divario tra i due sessi rimane ancora enorme.

Gender gap: tra piccole vittorie e grandi ritardi

Se le donne hanno quasi raggiunto la parità di genere nell’istruzione e nella salute, secondo il World Economic Forum, la strada è ancora lunga per quanto riguarda la partecipazione politica (con un ritardo del 39,9%) e l’emancipazione politica (con un ritardo del 77,9%). Insomma, il divario di genere esiste ancora e ha importanti ricadute sulla partecipazione economica. Un esempio su tutti è il lavoro part-time: nel 2023 Retirement Survey and Insights Report di Goldman Sachs Asset Management, gli esperti hanno rilevato che il 21% delle donne ha lasciato un impiego a tempo pieno per uno part-time e il 40% di queste ha abbandonato completamente la propria occupazione per diverse esigenze. Da qualunque lato si guardi, che si tratti di orario ridotto, flessibile o di non lavorare affatto, non ci sono dubbi sul fatto che le donne guadagnano in media meno degli uomini, proprio a causa di una carriera più frazionata, ampliando così il divario retributivo. In uno scenario simile, le donne dovrebbero lavorare quattro anni in più rispetto ai colleghi maschi per avere, al momento del pensionamento, lo stesso reddito.

Gli effetti sul mercato del gender gap

Marc Nachmann, Global Head di Goldman Sachs Asset & Wealth Management, sottolinea che “l’impatto macroeconomico della riduzione del divario di genere è innegabile. L’uguaglianza sul posto di lavoro è una strategia economica intelligente, oltre che una cosa giusta da fare”.
La rappresentanza femminile, ma in generale una rappresentazione del diverso nella forza lavoro, nell’istruzione e nelle posizioni di potere, migliora radicalmente la complessità economica di un paese, aumentando la produttività e innovando l’economia stessa. Includere in posizioni di potere le donne, non solo contribuisce alla pipeline di leadership e migliora i rendimenti, ma aiuta anche ad attrarre nel settore sempre più giovani donne, favorendo un circolo virtuoso.

Tra tutti, il settore finanziario è sicuramente uno di quelli a cui dare priorità. Infatti, il ritmo della crescita della ricchezza femminile sta scalando rapidamente: “Oggi le donne controllano circa 10.000 miliardi di dollari di attività finanziarie negli Stati Uniti e si prevede che questo numero supererà i 30.000 miliardi di dollari entro il 2030”, spiegano gli esperti di Goldman Sachs Asset Management. La pandemia ha aiutato molto in tal senso, sia perché ha permesso l’accumulo di nuovi capitali, sia perché la flessibilità data dal lavoro ibrido ha lasciato più tempo per investire.
Si tratta di un trend in crescita. Infatti, le donne sono destinate a ereditare la maggior parte dei 68.000 miliardi di dollari di ricchezza che i baby boomer tramanderanno.

Donne e investimenti

L’alfabetizzazione agli investimenti e l’accesso alla consulenza sono i primi passi per le donne che intendono entrare nel mondo della finanza e degli investimenti. Secondo Goldman Sachs Asset Management un quadro di riferimento chiaro e lineare può aiutare e, proprio per questo, la casa di gestione ha sviluppato il progetto EMPOWER.

Il progetto, che si sviluppa in sette fasi, si propone di indirizzare le investitrici nell’affrontare le sfide più comuni in materia, suggerendo anche ai consulenti come creare fiducia e proporre soluzioni per aiutare a raggiungere l’emancipazione finanziaria.


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