Marcia indietro sulle retrocessioni: ci sarà una stretta, non il divieto

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La commissaria Ue Mairead McGuinness ha anticipato che si cercherà di migliorare il rapporto qualità-prezzo dei servizi di consulenza in altri modi

“A conti fatti, abbiamo ascoltato coloro che ci dicono che un divieto totale degli incentivi potrebbe essere troppo dirompente in questa fase”, ha dichiarato McGuinness nel corso dell’Eurofi Stockholm High Level Seminar

“Voglio essere chiara: anche se non proponiamo ora il divieto di tutti gli incentivi, questo non è un via libera per il settore finanziario”, ha detto la commissaria, “quelli che operano in questo settore potrebbero dover ripensare alcuni dei propri modelli e pratiche di business, in modo che i consumatori ottengano un trattamento più equo”

La commissaria europea ai Servizi finanziari, Mairead McGuinness, ha anticipato che la proposta legislativa sulla Eu Retail Investment Strategy, attesa per il 24 maggio, non includerà il divieto universale alle retrocessioni per la consulenza finanziaria

Ci saranno nuovi vincoli, anche sulle casistiche nelle quali tali incentivi saranno ammessi, ma non lo choc temuto per mesi dalle istituzioni finanziarie, che li utilizzano largamente negli accordi per la distribuzione dei prodotti finanziari. E’ quanto si apprende da un discorso pronunciato giovedì dalla McGuinness, nel corso dell’Eurofi Stockholm High Level Seminar tenutosi presso la capitale svedese. 

Penso che ci sia accordo sul fatto che c’è un problema: che lo status quo non è al miglior servizio del consumatore“, ha dichiarato la McGuinness riferendosi alle diverse voci ascoltate dentro e fuori l’industria dei prodotti finanziari, “ma le opinioni divergono fortemente su come affrontare questo problema”.

L’ipotesi originaria espressa dalla McGuinness a fine 2022 era quella di vietare lo schema di incentivi che incoraggia economicamente i consulenti a proporre fondi d’investimento mediamente più costosi per i clienti. “A conti fatti, abbiamo ascoltato coloro che ci dicono che un divieto totale degli incentivi potrebbe essere troppo dirompente in questa fase“, ha dichiarato McGuinness, anticipando una retromarcia negli orientamenti della Commissione europea. “Ma ascolteremo anche coloro che ci dicono che i consumatori non ricevono i migliori consigli per le loro esigenze e a un prezzo equo”, ha aggiunto, “ed è per questo che stiamo valutando anche altre misure, compresi gli obblighi di trasparenza“.

Sulla diagnosi del “problema”, McGuinness si è espressa con gli stessi termini che la comunità finanziaria aveva imparato a conoscere. “Agli investitori al dettaglio raramente vengono offerti i prodotti meno costosi, anche se spesso questi possono funzionare bene come quelli più cari”, ha affermato la commissaria, “i costi vengono trasferiti ai consumatori attraverso commissioni elevate e spesso opache che pagano ai consulenti finanziari per i prodotti di investimento”. 

Un flusso di pagamento di cui i consumatori “molto spesso non si rendono conto”, così come spesso mancano loro le competenze per confrontare i prodotti disponibili sul mercato. “Quest’area, più di ogni altra nei servizi finanziari, è quella in cui credo davvero che dobbiamo affrontare i conflitti di interesse relativi alla consulenza sugli investimenti”, ha dichiarato McGuinness.

Peraltro, la porta del divieto totale alle retrocessioni non viene chiusa del tutto. “Voglio essere chiara: anche se non proponiamo ora il divieto di tutti gli incentivi, questo non è un via libera per il settore finanziario”, ha detto la commissaria, “quelli che operano in questo settore potrebbero dover ripensare alcuni dei propri modelli e pratiche di business, in modo che i consumatori ottengano un trattamento più equo”. Ci sarà una clausola di revisione dei progressi compiuti dai vari attori coinvolti, nella proposta legislativa della Commissione, nel quale si inviteranno banche e reti a mostrare le proprie mosse volte a “risolvere i problemi che abbiamo identificato… E questo ci consentirà di introdurre un divieto totale alle retrocessioni in una fase successiva, se necessario”.

Come potrebbero cambiare le regole per la consulenza

Nel corso del suo intervento la commissaria McGuinness ha anticipato alcuni provvedimenti che potrebbero cambiare le regole sulla distribuzione dei prodotti finanziari, con l’obiettivo chiaro di renderli più trasparenti e stimolare una più rapida riduzione dei prezzi.

“Vorrei sottolineare che una maggiore trasparenza da sola non è sufficiente“, ha dichiarato McGuinness, affermando che gli investitori, per definizione non esperti di finanza, continueranno ad affidarsi ai professionisti per le loro scelte. Notificare la presenza di possibili conflitti d’interesse, insomma, non basta a incoraggiare il suo superamento. Di conseguenza, ha affermato la commissaria, “stiamo cercando di inasprire le condizioni alle quali sono consentiti gli incentivi”, aggiungendo che nei casi in cui si chiede la mera esecuzione di un ordine non possano essere previsti i costi aggiuntivi dovuti alle retrocessioni.

Inoltre, “stiamo esaminando come possiamo garantire un miglior rapporto qualità-prezzo nei prodotti di investimento” e “di mettere a disposizione di tutti consigli finanziari adeguati, a prezzi ragionevoli e facilmente comprensibili”.

Per quanto riguarda la chiarezza nell’esame dei costi, “ci dovrebbe essere una migliore ripartizione dei costi per rendere più facile per il consumatore confrontare le diverse opzioni”, ha affermato la McGuinness, “e questo aumenterà anche i controlli, anche da parte delle autorità di vigilanza”.

Gli articoli pubblicati sono stati realizzati da giornalisti e contributors di We Wealth e vengono forniti a Poste Premium a scopo informativo.


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