Il motto per i prossimi mesi sembra essere quello di “tassi alti e più a lungo”. Un fattore che probabilmente creerà alcuni punti di pressione sul mercato del credito, ad esempio nei segmenti ciclici, e aumenterà la dispersione. Ne sono convinti gli esperti di Man Group che hanno così tracciato una panoramica dei vari comparti del reddito fisso, per capire quale direzione assumere in questi ultimi mesi dell’anno e dove cogliere le opportunità di rendimento che si stanno presentando.
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Investment Grade globale
“Con rendimenti complessivi ancora elevati, riteniamo che gli investitori possano continuare a beneficiare di un’allocazione sul credito investment grade (IG)”, sostiene Sriram Reddy, Managing Director-Credit di Man GLG. Nelle principali economie l’inflazione si sta abbassando, negli Stati Uniti i dati di settembre sono rimasti allineati con quelli di agosto, con l’indice dei prezzi al consumo che si è mantenuto al 3,7%, mentre nell’Eurozona a settembre l’inflazione è scesa al 4,3%, e questo permetterà alle banche centrali di prendersi una pausa nella stretta monetaria. In quest’ottica, ecco che “detenere duration potrebbe diventare una componente chiave per l’asset allocation di un investitore”.
Nonostante l’ottimismo sul comparto investment grade, è importante fare comunque una attenta selezione, per cogliere le opportunità considerando la dispersione tra settori, aree geografiche e singoli titoli. Guardando al mercato statunitense, la fragilità delle sue banche potrebbe rafforzare la probabilità di un atterraggio duro. Inoltre, le valutazioni statunitensi appaiono più costose di quelle europee. Secondo l’esperto, quindi, meglio mantenere una bassa esposizione sugli Usa e guardare verso l’Europa, con un forte focus sulle società finanziarie, “le quali si trovano in una posizione di solidità rispetto alle controparti statunitensi”.
Per quanto riguarda gli altri settori, il consiglio è rimanere cauti sui titoli ciclici non finanziari, considerando un possibile rallentamento economico. “Con la decelerazione della crescita, riteniamo che a questi settori sarà necessario attribuire un premio di rischio più elevato, poiché la domanda rallenta e la redditività si indebolisce”.
High Yield globale
Qui, il rischio di una crescita debole è rilevante. Guardando ai prossimi mesi, “prevediamo che la dispersione accelererà creando maggiori opportunità per gli investitori. Manteniamo una forte preferenza per le esposizioni cartolarizzate e di primo grado e ci faremo guidare dai fondamentali bottom-up per trovare valore”. Nella pratica, guardare verso i titoli finanziari senior, il gaming, i beni di consumo di base e le situazioni speciali nel settore immobiliare e dei servizi alle imprese.
Anche in questo caso, l’Europa si trova in una posizione più promettente rispetto a quella statunitense, imponendo sulle banche normative più severe che ne assicurano la stabilità. In Europa, infatti, sottolinea Reddy, “i coefficienti patrimoniali devono essere mantenuti a livelli elevati tra banche grandi e piccole, aspetto che ha comportato una minore vulnerabilità.”
In generale, “il contesto attuale rimane promettente sia per gli investimenti di global dislocation che special situation, con tempistiche di monetizzazione comprese tra uno e tre anni, a seconda del progressivo avvicinarsi a scadenza dei titoli obbligazionari”. Il 29% del mercato High Yield ha infatti una data di scadenza entro il prossimo triennio, ovvero per un totale di oltre 590 miliardi di dollari.
Mercati Emergenti
Guardando fuori dal contesto occidentale, l’outlook è sfidante, in quanto la diminuzione della liquidità globale e dei rendimenti core più elevati potrebbero non essere assorbiti dai premi di basso rischio nei mercati in valuta forte e in valuta locale.
Nei mercati in valuta forte ignorare i titoli che al momento sembrano più in difficoltà potrebbe essere un errore; potrebbero infatti offrire opportunità, importante è però essere selettivi. Nei mercati in valuta locale, invece, bisogna fare particolare attenzione alle dinamiche di inflazione e alle decisioni di politica monetaria, con l’avvio di cicli di allentamento per alcune banche centrali.
Per quanto riguarda le obbligazioni corporate dei mercati emergenti, l’incertezza sull’andamento della crescita sta determinando una dispersione molto elevata tra i paesi, offrendo quindi diverse opportunità per gli investitori. In particolare, sulla Cina, gli esperti rimangono scettici sul fatto che la politica fiscale di Pechino andrà effettivamente in soccorso alla crescita e vedono qualche rischio sul comparto immobiliare. “Dubitiamo che alla fine si tratterà un salvataggio dei creditori offshore. Preferiamo scommettere sulla ripresa della Cina in maniera selettiva, attraverso alcuni titoli industriali e il settore del gaming di Macao”, suggerisce Reddy.
Al di fuori della Cina, buone opportunità si vedono in India. Il mercato indiano sembra svilupparsi molto velocemente, offrendo interessanti opportunità soprattutto sui titoli a breve scadenza di crediti di alta qualità in svariati settori. Lo stesso vale per il comparto high yield indonesiano. In Turchia, meglio privilegiare aziende che offrono una liquidità netta e fondamentali ben solidi, mentre guardando verso l’America Latina, segnali incoraggianti si vedono per le banche messicane e i servizi petroliferi brasiliani.