In una congiuntura di mercato complessa come quella
attuale la diversificazione si conferma essere la strategia vincente per gli investitori. Diversificare pero?
non significa solo selezionare diverse asset class, ma anche utilizzare diverse tipologie di prodotti finanziari. Ogni
strumento, infatti, presenta punti di forza e di debolezza.
Ad esempio, l’investitore puo? trovare un valido supporto
nei certificati d’investimento per due loro caratteristiche
fondamentali: generano asimmetrie di rendimento e redditi
diversi, compensabili con eventuali minusvalenze maturate
negli ultimi 4 anni. Caratteristiche che possono fare la differenza, rispetto all’uso dei fondi, all’interno del portafoglio,
rendendolo piu? efficiente.
Vediamo in dettaglio come costruire in un portafoglio il
profilo di rendimento indicato in figura, usando cinque
certificati equipesati. In caso di rialzo dei sottostanti dei certificati del portafoglio
del 30% a scadenza, il certificato pagherebbe quasi il 30%,
pari al 7,6% annualizzato (lo yield to maturity medio e? di
3,4 anni). Al contrario pero?, in caso di un calo del 30% dei
sottostanti a scadenza il portafoglio pagherebbe comunque
una performance positiva del 12,8% (3,7% annuo). Nel portafoglio abbiamo inserito due certificati a capitale
protetto e due a capitale condizionatamente protetto, che
presentano rispettivamente una protezione incondizionata
o condizionata al verificarsi di un evento (tipicamente il
superamento/rottura di un livello barriera) sull’indice, commodity, azione o basket di azioni sottostanti al certificato.
Il primo e? un Equity Protection protetto al 90% su Euro Stoxx
Select Dividend 30 con leva 1,4X. Il certificato replica la
performance dell’indice sottostante al ribasso rimborsando
sempre almeno 900 euro a scadenza. Al rialzo invece
presenta una leva 1,4X fino al cap del 160%. A questo
aggiungiamo un altro certificato a capitale protetto al
100%: un Cash Collect Protection su basket worst of
bancario (UniCredit, Intesa Sanpaolo e Banco BPM).
Gli altri tre certificati sono a capitale condizionatamente protetto, due con barriera europea (monitorata solo a scadenza) e uno con barriera continua
(monitorata giornalmente). Il primo e? un Memory Cash Collect su basket di tre titoli assicurativi (Generali, AXA e Zurich) con premi trimestrali del 2%
condizionati alla tenuta della barriera al 60% dello strike. Il secondo ha premi incondizionati dello
0,97%, investe sul megatrend del Clean Energy (Plug Power, Enel e Veolia), e paga ben l’11,6% annuo, circa il 34% a scadenza. La sommatoria dei premi fissi rappresenta pero? un
cuscinetto che protegge l’investitore da un evento barriera
alla scadenza. Infine il terzo prodotto e? un Bonus con Cap
al 115% su Amazon avente barriera al 60%, e un premio a
scadenza del 15%. Il certificato paga dei premi annui del 3% a condizione che nelle date di osservazione il peggiore dei
sottostanti (worst of) quoti ad un prezzo uguale o
maggiore dello strike (livello di riferimento iniziale
del sottostante).
(Articolo di Michele Fanigliulo, responsabile soluzioni d’investimento e analista, Divisione Digitale Intermonte, tratto dal magazine We Wealth di luglio-agosto 22)